Local economic Development | Il caso dei Cartoneros

Si concludono oggi i quattro giorni di incontri in cui si è articolato il Terzo Forum Mondiale dello Sviluppo Economico Locale. Raccontare la ricchezza del programma proposto è difficile, ma proviamo a restituire alcuni degli stimoli raccolti, riportando qualche spunto dall’incontro  “Social innovation: the case of Cartoneros”: uno dei molti workshop nell’ambito della linea tematica Localizing Employment Generation. Towards Local Inclusive Growth. Decent work and Green Jobs. Esperienza significativa per mostrare come esperienze locali possano orientare lo sviluppo globale.

Invitati sul palco a raccontare la loro esperienza Guadalupe Quijada Herandez (Recicladora/Pepenadora a Huajauapan de Léon, Mexico) e Marcelo Loto (Presidente della Cooperativa argentina della prestazione servizi “Reciclando Sueños”). Pepenadores messicani e Cartoneros argentini sono persone che in paesi in cui la raccolta differenziata fatica a prendere piede si occupano di raccogliere la carta dalla spazzatura, o dalle discariche, per rivenderla. Un lavoro pieno di pericoli, spesso considerato illegale, e nella maggior parte dei casi non regolamentato. Questi lavoratori oggi chiedono all’Onu il riconoscimento economico e sociale del loro lavoro. E lo fanno attraverso l’ideazione di una Carta per i diritti dei Raccoglitori informali di Rifiuti.

Guadalupe e Marcelo hanno raccontato la loro realtà in una Sala degli Svizzeri (Palazzo Reale, Torino) gremita di persone, e ascoltato le parole di Mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, che vede in questa Carta dei diritti uno strumento di grande efficacia per ricordare alla politica e alla Chiesa il loro compito di formare le coscienze per creare un’economia migliore. Enzo Lavolta, assessore all’ambiente (Comune di Torino) ha confermato l’impegno delle istituzioni nel riconoscimento dei diritti dei lavoratori e nell’attuazione di un ciclo di vita dei prodotti più sostenibile, evidenziando come questo documento consenta di dare dignità a un lavoro che ha anche uno straordinario valore ambientale.

“La carta — spiega Tito Ammirati, Presidente della Cooperativa Arcobaleno — ha lo scopo di riconoscere l’attività del raccoglitore di rifiuti come un lavoro, con competenze, regole e diritti riconosciuti.” Aggiungendo: “Nelle discariche di tutto il mondo moltitudini di persone producono un reddito. Chiediamo che la raccolta dei rifiuti sia universalmente riconosciuta come un lavoro.”
Obiettivo dichiarato dell’incontro: sottoporre per un riconoscimento formale dell’esistenza e delle rivendicazioni di questi lavoratori la Carta a Ban Ki-moon, Segretario generale delle Nazioni Unite.

Carta dei Diritti