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Europrogettazione: arriva l’Academy per gli Enti del Terzo Settore

Academy in Europrogettazione volta ad accompagnare gli Enti del Terzo Settore della provincia di Cuneo

GrandUP! IMPACT Next Generation EU è una academy in Europrogettazione volta ad accompagnare gli Enti del Terzo Settore della provincia di Cuneo in un percorso di accelerazione di conoscenza e capacity building per favorire l’accesso ai finanziamenti europei.

 

La sfida

Non è facile orientarsi nella galassia dei finanziamenti europei, soprattutto per chi non ha esperienza. Eppure l’accesso alle risorse offerte dall’attuale programmazione europea 2021-2027 è oggi più che mai strategico e determinante, rappresentando una possibilità di crescita e di innovazione per le realtà del Terzo Settore che stanno affrontando nuove e crescenti sfide economiche e sociali. 

Per cogliere e vincere la sfida lanciata dall’Unione Europea occorrono competenze specifiche, preparazione e un buon lavoro di rete con i partner giusti. Ecco perché il percorso IMPACT Next Generation EU vuole supportare le cooperative, le imprese sociale e gli enti del Terzo Settore nell’accedere a queste risorse economiche e alle reti di conoscenza europee.

L’Academy ti permetterà di sviluppare competenze di progettazione europea imparando a conoscere il quadro d’insieme delle linee di finanziamento europee e le principali “barriere all’ingresso” e mettendo in pratica tecniche e strumenti utili per costruire progetti finanziabili e di valore sotto la guida di esperti del settore.

Descrizione del corso

Il programma avrà una durata di 48 ore (42 ore di formazione e 6 ore di follow up) e sarà strutturato in 5 moduli, con esercitazioni pratiche. Dopo la prima giornata nella quale verranno forniti gli strumenti per analizzare il quadro di riferimento (rispetto alle priorità della nuova programmazione 21-27), saranno affrontate le tecniche di scouting delle opportunità, ideazione e scrittura (progettazione di base ed esecutiva) con un modulo finale sulla gestione del progetto.

I moduli teorici verranno integrati con testimonianze di professionisti del mondo dell’europrogettazione e momenti di Q&A. Al termine del programma è previsto un workshop di follow-up per tracciare un bilancio del percorso e analizzare le prospettive progettuali future.

A chi è rivolto

Questo percorso è rivolto ad:

  • Enti del Terzo Settore della Provincia di Cuneo,
  • imprese sociali,
  • cooperative,
  • associazioni di promozione sociale,
  • organizzazioni di volontariato,
  • enti filantropici,
  • reti associative 

e punta a far acquisire competenze in europrogettazione al fine di avviare o rendere più efficace la propria azione nell’ambito dei programmi europei.

Un corso per

  • Conoscere le opportunità di finanziamento offerte dall’Unione Europea per progetti a impatto sociale
  • Gestire la ricerca delle opportunità
  • Migliorare le competenze di progettazione e gestione dei contributi europei
  • Lavorare sulla stesura e valutare la fattibilità di potenziali progetti

Le tappe del percorso

  • 25 ottobre: Analisi del quadro di riferimento
  • 2 e 8 novembre: Opportunity detection
  • 15 e 22 novembre: Progettazione di base
  • 29 novembre: Progettazione esecutiva
  • 6 dicembre: Gestione del progetto finanziato
  • 13 dicembre: Workshop follow-up

Gli studenti di ESCP Europe diventano consulenti per le nostre startup

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Gli studenti di ESCP Europe diventano consulenti per le start-up

 

Prende il via la terza edizione dei Collective Project: venti team di allievi della Business School lavoreranno fianco a fianco con le imprese selezionate da SocialFare, BTREES e Réseau Entreprendre Piemonte

 

 

Torino, 15 novembre 2018 Imparare ad analizzare i trend di mercato e confrontare i competitor, pianificare campagne di comunicazione e marketing, studiare un prodotto per migliorarne la performance e misurare i risultati: sono solo alcune delle attività che coinvolgeranno gli studenti del programma Bachelor in Management (BSc) della business school ESCP Europe che per cinque mesi lavoreranno come giovani consulenti aziendali fianco a fianco con alcune delle più innovative start-up torinesi. Prende il via la terza edizione dei Collective Project, quest’anno sviluppati in collaborazione con SocialFare, il primo centro italiano interamente dedicato all’innovazione sociale, la media Agency BTREES e la rete di imprenditori Réseau Entreprendre Piemonte.

 

“Learning by doing”, la convinzione che solo la pratica possa davvero rafforzare la conoscenza, è da sempre uno dei metodi d’insegnamento cardine della Business School nata nel 1819, tra le più prestigiose a livello mondiale, e i Collective Project rappresentano un’opportunità per gli studenti di entrare in contatto con realtà imprenditoriali giovani e dinamiche. Al tempo stesso il progetto costituisce per le start-up l’occasione di cogliere intuizioni che possono provenire da giovani in grado di sperimentare nuove soluzioni di business e favorire la loro scalabilità sul mercato.

 

Dalla biomedica al socialeating, dall’energia elettrica ai droni, dalle capsule del caffè ecosostenibili alle piattaforme di job sharing, le aziende coinvolte dai tre partner operano nei settori economici più vari. Venti team lavoreranno a stretto contatto con le 19 start-up selezionate da SocialFare, BTREES e Réseau Entreprendre Piemonte con l’obiettivo di unire formazione manageriale e sviluppo di imprenditorialità. Gli studenti, dotati di strumenti condivisi di Project Management e soggetti a serrate verifiche dell’avanzamento del lavoro per aumentare la loro professionalità, potranno condividere esperienze costruttive e di crescita personale, acquisendo al tempo stesso abilità pratiche, manageriali e di leadership. Dei 118 studenti del Bachelor in Management che partecipano, ben l’82% proviene da 33 Paesi stranieri (Algeria, Austria, Belgio, Brasile, Bulgaria, Canada, Cina, Croazia, Ecuador, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Giappone, India, Iraq, Kosovo, Lettonia, Lussemburgo, Marocco, Norvegia, Polonia, Perù, Repubblica Ceca, Russia, Serbia, Spagna, Svezia, Ucraina, Ungheria, Uruguay, USA, Vietnam) e l’età media dei partecipanti è compresa tra i 19 e i 20 anni. Al termine dell’esperienza formativa, che contribuisce alla valutazione accademica, saranno chiamati a presentare il progetto sviluppato.

 

«Il Campus di Torino è fortemente orientato all’imprenditorialità ed ha una fitta rete di rapporti con il mondo delle imprese. I Collective Project sono un’occasione ulteriore per la nostra business school di fare rete con le realtà imprenditoriali emergenti ed innovative del territorio dichiara il Prof. Francesco Rattalino, Direttore di ESCP Europe Torino Campus . Già nelle precedenti edizioni l’affiancamento di team di studenti internazionali alle start-up aderenti si è dimostrato un’eccellente palestra formativa, offrendo loro l’opportunità di sviluppare nuove competenze e di mettere in pratica quanto appreso in aula».

 

SocialFare seguirà lo sviluppo dei progetti di EcoStalla e Humus, mentre BTREES quelli di Acus, Dynameet e Interlinea. Réseau Entreprendre Piemonte coordinerà invece i lavori delle aziende senior Aizoon, Graziadio, Metroconsult e WellCom e delle startup Biotechware, Gnammo, Goolbook, Immodrone, I-see, Orangogo, Tredivino, Vinnoxygen e Waycap.

 

«La partnership tra ESCP Europe e SocialFare continua e cresce – commenta Laura Orestano, CEO di SocialFare : le start-up a impatto sociale accelerate da SocialFare diventano non solo stimolo al coinvolgimento progettuale per gli studenti del Bachelor ma anche evidenza del crescente interesse da parte loro verso i temi impact. ESCP Europe e SocialFare sono chiamati quindi ad interrogarsi su come rispondere insieme ad una domanda di conoscenza che è sempre più attenta alla sostenibilità sociale come risultato di nuovi modelli di business che integrino il valore sociale come elemento fondamentale della catena del valore di qualsiasi azione imprenditoriale e organizzativa».

 

«Come Agenzia di Comunicazione intendiamo collaborare alla crescita dell’ecosistema dell’innovazione del Piemonte e non solo continua Lorenzo D’Amelio, Innovation Strategist di BTREES . Rinnovare la nostra partecipazione all’iniziativa al 3° anno di attività con ESCP Europe, Social Fare e Réseau Entreprendre ci onora ed ha per noi un doppio significato: dare l’opportunità agli studenti di sperimentare le proprie competenze – nell’ambito delle ricerche di mercato, analisi di comunicazione e non solo – praticamente e direttamente con le PMI per cui lavoriamo ed al contempo portare un valore aggiunto alle imprese da noi supportate. Abbiamo il piacere quest’anno di coinvolgere nel progetto le seguenti aziende: Dynameet, Acus Idea, Interlinea».

 

«Siamo davvero felici di essere stati coinvolti nell’ESCP Europe Collective Project – afferma Giovanni Radis, Presidente di Réseau Entreprendre Piemonte –. Il motto di Réseau Entreprendre è “Per creare nuovi posti di lavoro creiamo imprenditori” e proprio in tal senso coltiviamo i giovani talenti mettendo a loro disposizione, per crescere, l’esperienza di imprenditori senior. Speriamo vivamente di far vivere ai team di studenti ESCP Europe l’opportunità di immergersi nelle aziende nostre associate e nelle start-up, in quanto siamo convinti dell’importanza del binomio Università/Impresa».

 

***

ESCP Europe (www.escpeurope.eu)

Nata a Parigi nel 1819 come prima Business School del mondo, ESCP Europe è fra le più rinomate a livello internazionale e sempre ai primi posti nei ranking delle Business School. Con sei sedi in Europa – a Berlino, Londra, Madrid, Parigi, Torino e Varsavia – prepara ad una carriera internazionale nel management. A livello aggregato europeo, accoglie ogni anno circa 5.000 studenti e 5.000 manager, provenienti da 100 diversi Paesi, per un portfolio completo di programmi in General Management e Master specialistici. La rete degli ex allievi annovera 55.000 membri di 200 diverse nazionalità ed è attiva in 150 Paesi. Dal 2004 è presente a Torino, grazie al supporto della Chambre de Commerce et d’Industrie de Paris, della Camera di Commercio di Torino, dell’Università degli Studi di Torino, del Politecnico di Torino e di numerose aziende partner.

 

SOCIALFARE (socialfare.org)

SocialFare | Centro per l’Innovazione Sociale è il primo centro italiano interamente dedicato all’innovazione sociale: attraverso la ricerca, l’engagement, il capacity building e il co-design sviluppiamo soluzioni innovative alle pressanti sfide sociali contemporanee, generando nuova economia. Crediamo che il valore sociale possa generare valore economico e convergenza per innovare prodotti, servizi e modelli. Con un’ampia rete di partner nazionali ed internazionali acceleriamo conoscenza ed imprenditorialità a impatto sociale attraverso il design sistemico, il design thinking, le tecnologie abilitanti, mentoring, networking e impact investing per la scalabilità.

 

BTREES (www.btrees.social)

Btrees è una New Media Agency con sede a Biella, Novara e Torino. Composta da 15 persone e specializzata nella comunicazione sui Social Media, è stata incubata dal SELLALAB e mantiene un forte legame con le realtà innovative del territorio piemontese.

 

RÉSEAU ENTREPRENDRE PIEMONTE (www.reseau-entreprendre.org)

Réseau Entreprendre Piemonte è costituita da imprenditori senior di provata esperienza, operanti in diversi settori merceologici, che affiancano e aiutano in modo pratico, chi abbia un’idea di impresa innovativa, tradizionale o a vocazione sociale. L’obiettivo è la costruzione del “successo delle idee” fino a farle diventare attività reali e funzionanti, generatrici di nuovi posti di lavoro. Réseau Entreprendre è presente in dieci paesi Francia compresa (Italia, Marocco, Tunisia, Belgio, Svizzera, Spagna, Cile, Portogallo e Senegal). L’Italia, nel 2010, è stato il primo paese non francofono in cui è approdata Réseau Entreprendre. La sede è in Piemonte, regione che da sempre si rapporta in modo costante e continuativo con la Francia.

 

A Torino il primo Impact Campus in Europa

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Cottino Impact Campus

Il primo centro in Europa dedicato all’impact education creato da Fondazione Cottino
con partner SocialFare avrà sede in una struttura dedicata del Politecnico di Torino

 

Torino, 18 luglio 2018 – Diventa realtà a Torino il primo Campus in Europa dedicato all’impact education, centro che promuoverà la cultura dell’impatto e della responsabilità sociale attraverso un modello di formazione innovativo e interdisciplinare aperto a professionisti, imprenditori e studenti, con l’obiettivo di contribuire a formare una nuova e rinnovata generazione di leader e di organizzazioni trasformative.

Creato dalla Fondazione Giovanni e Annamaria Cottino con la partership strategica di SocialFare, il campus avrà sede presso il Politecnico di Torino, all’interno della Cittadella Politecnica, in attesa della costruzione di una nuova struttura dedicata al learning center e va a coronare un sogno dell’ing. Giovanni Cottino, 91 anni, imprenditore e filantropo che nel 2002 ha dato vita all’omonima Fondazione con l’obiettivo di sostenere e promuovere una cultura d’impresa dal chiaro impatto sociale, abbracciando educazione e innovazione in modo coerente e connesso.

Investire sulla cultura dell’impatto significa contribuire alla costruzione di conoscenza nuova, ibrida e professionalizzante che supporti la nascita di competenze e soft skills critiche per il futuro del lavoro: pensiero critico, team working, problem-solving, creativity, systems thinking, impact design, competenze ed abilità orientate a sviluppare risposte innovative alle sfide sociali contemporanee, proiettandone l’intenzionalità e rappresentandone l’evidenza dei risultati a medio-lungo termine.

 

Questo è il progetto che meglio interpreta l’anima della fondazione, seguire le sue fasi e collaborare con partner solidi e riconosciuti per la sua realizzazione è per me fonte di soddisfazione.” – spiega Giovanni Cottino, Presidente della Fondazione –. Nel corso della mia carriera imprenditoriale ho capito i punti di forza che un manager deve avere per confrontarsi al meglio sul mercato e che, in un mondo sempre più competitivo ed internazionalizzato, non possiamo trascurare una formazione completa e soprattutto gli scenari futuri in continua crescita ed evoluzione.

La sinergia con il Politecnico di Torino sottolinea l’importanza di ibridare la conoscenza e la formazione tecnica con la cultura del cambiamento sociale, sostenibile, intenzionale e misurabile. La partnership pubblico-privata origina essa stessa cultura impact: convergenza e ibridazione di risorse per co-creare modelli e know-how trasformativo per tutti coloro che potrebbero divenire i leader di domani e per tutte quelle organizzazioni che mirano a formare le proprie risorse sulla cultura impact.

La Fondazione Giovanni e Annamaria Cottino ha individuato in SocialFare | Centro per l’Innovazione Sociale come partner esclusivo e verticale per l’articolazione e l’erogazione dell’offerta impact culture: “SocialFare è divenuto punto di riferimento nazionale ed internazionale sull’innovazione sociale e sulla co-creazione di modelli, prodotti e servizi che rispondano in modo innovativo alle pressanti sfide sociali. Lavorare con la Fondazione Cottino su un tema sfidante e di visione come quello della creazione di impact culture ci rende felici e consapevoli che una tale ambizione si potrà costruire solo con un ampio coinvolgimento di attori nazionali ed internazionali. Il Cottino Impact Campus mira a costruire un nuovo modello di riferimento nel settore education ed executive education, in modo verticale, esperienziale e trasformativo”, afferma Laura Orestano, CEO di SocialFare.

 

ILO Entrepreneurship Weeks: Torino, 15 – 24 october 2018

Si terranno a Torino dal 15 al 24 ottobre 2018 le ILO Entrepreneurship Weeks (IEW), programma di formazione modulare sviluppato dall’ILO in partnership con la Camera di Commercio di Torino, l’Unione Industriale di Torino e SocialFare per promuovere la crescita imprenditoriale e rafforzare lo sviluppo dell’ecosistema dell’imprenditoria internazionale.

Maggiori informazioni a seguire e cliccando qui (eng version)

 

About the IEW

The ILO Entrepreneurship Weeks (IEW) are a modular training programme developed by the International Labour Organisation (ILO) and its partners to promote entrepreneurial growth and to strengthen the development of enterprise ecosystems worldwide.

The IEW offer participants a flexible and tailor-made learning experience across the spectrum of entrepreneurship-related tools and topics.  Combined with innovative side events, study visits and networking gatherings, the IEW connect participants with entrepreneurs, business associations and policy makers to exchange knowledge, generate new ideas and explore opportunities.

What will you learn during the IEW

Micro, small and medium-sized enterprises (MSMEs) are the engines of our economies. Research shows that the majority of jobs in the world are created by MSMEs and that small firms drive regional economic performance by creating knowledge spillovers, trading new goods and services and stimulating innovation. Promoting entrepreneurship and supporting incumbent firms has therefore become a prominent feature of national development planning.

The IEW will introduce participants to entrepreneurship-related tools and topics that account for the diversity of the entrepreneurship phenomena across contexts. By choosing one out of three options, participants can individualise their learning paths and select the training content most relevant to them. 

You can choose to attend 2 or 3 modules, and the topic that interests you the most in each module.

More about the trainig programme

 

How will you learn at the IEW

The IEW combine expert input with applied learning methodologies. Participants will be exposed to group-based learning methods, including expert presentations, case studies and study visits, to ensure a high-quality learning experience.

Special emphasis is put on informal learning and knowledge exchange during side events and network gatherings.

 

Info

Location: International Training Centre of the ILO in Turin, Italy

Deadline for applications: 07 September 2018

Contact: enterprise@itcilo.org

Accelerazione di conoscenza per l’innovazione culturale

Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti.

SocialFare® | Centro per l’Innovazione Sociale con Accademia Maurizio Maggiora e Intesa Sanpaolo Formazione, ha lanciato il progetto Art-è: il programma di accelerazione per le imprese culturali del futuro.

Nel 2015, il valore aggiunto prodotto dal Sistema Produttivo Culturale e Creativo in Italia ha sfiorato i 90 miliardi di euro (+538 milioni rispetto al 2011), ovvero il 6,1% della ricchezza complessivamente prodotta dal Paese, considerando l’apporto della componente privata, prevalente tra tutte, così come il contributo offerto dalle istituzioni pubbliche (centrali nelle attività di valorizzazione e conservazione del patrimonio storico e artistico) e dal mondo del no profit (presente soprattutto nelle performing arts e nelle arti visive). 

Fondazione Symbola – Unioncamere, Io sono Cultura – Rapporto 2016

Un risultato raggiunto grazie all’impiego di quasi 1,5 milioni di occupati che, anche in questo caso, rappresentano una quota sul totale dell’economia pari al 6,1%. Il dato sull’occupazione è ancor più interessante se si considera come, nel confronto con il 2011, a fronte di una riduzione complessiva di circa 360mila occupati, si sia registrato un piccolo aumento riferibile al Sistema Produttivo Culturale e Creativo (+3.600 circa).[ondazione Symbola – Unioncamere, Io sono Cultura – Rapporto 2016]

È sempre difficile catturare in maniera adeguata i dati relativi al sistema produttivo culturale e creativo: sfuggenti sono i suoi confini, e sempre mobile la sua evoluzione. La diffusione di internet, la convergenza dei canali e dei dispositivi di comunicazione, l’avvento dei social network e delle piattaforme di user generated contents hanno cambiato completamente il nostro modo di produrre, distribuire e fruire della cultura. Questi aspetti hanno contribuito ad ampliare il raggio di azione che la produzione culturale si è cercato di tracciare negli anni, come nel modello proposto dall’economista David Throsby (2008) che attraverso diversi cerchi concentrici individua l’estensione di questo ambito partendo da un core di industrie con un’alta densità di contenuti creativi che non possono essere organizzati industrialmente, fino ad arrivare all’experience economy, in cui sono raggruppati settori non-culturali che hanno tuttavia subito una penetrazione sempre più pervasiva dei contenuti culturali.

Alla base di questa trasformazione, oltre ai nuovi strumenti offerti dalla tecnologia e da una potente ibridazione con ambiti maggiormente orientati al business, c’è il tentativo da parte della Cultura di acquisire una nuova sostenibilità economica, sulla spinta dalla necessità di reperire fondi diversi dalle sempre più esigue risorse pubbliche. Un percorso delicato, che costringe le realtà attive in questo ambito ad avviare un dialogo strutturato con il mercato, senza però perdere di vista la propria missione. Un percorso che per molti aspetti può essere considerato gemello a quello già tracciato dall’Innovazione Sociale.

“Troppo spesso l’etichetta «innovazione culturale» è risultata essere un mero sinonimo di approcci esclusivamente imprenditoriali alla gestione della cultura. Si tratta di una condizione necessaria, in taluni casi, ma non certo sufficiente a trovare le risposte a ciò su cui la complessità del contemporaneo ci porta a interrogarci. Non si può immaginare che, in un paese dove le imprese continuano a chiudere, la chiave di volta di un settore tanto delicato come quello culturale sia sic et simpliciter «fare come le imprese». Perché la cultura non può essere vista solo in chiave economica, ma deve coinvolgere necessariamente le sfere della cittadinanza e della partecipazione alla vita democratica. In quest’ambito, semmai, la progettazione può farsi «intrapresa», adottando uno spirito «imprenditivo», più che imprenditoriale.”

Da “La cultura in trasformazione: l’innovazione e i suoi processi”,
a cura di CheFare edito da Minimum Fax

Mentre lo Stato Italiano cerca di colmare il gap che lo separa da altri stati europei con iniziative come quella dell’Art Bonus, fioriscono le iniziative regionali (stimolate soprattutto dai finanziamenti europei per lo sviluppo regionale) e nuovi attori si fanno promotori di questa trasformazione con bandi dedicati a questo ambito. L’innovazione culturale deve quindi saper superare formule facili, favorendo la convergenza di attori differenti, ma soprattutto deve elaborare soluzioni nuove capaci di coinvolgere e accogliere nuovi pubblici. Per questa ragione è nata Innovart-e, l’associazione temporanea di scopo che riunisce SocialFare® | Centro per l’Innovazione, Accademia Maurizio Maggiora e Intesa Sanpaolo Formazione. Innovart-e ha lanciato online il bando di selezione per Art-è: il programma di accelerazione per le imprese culturali del futuro.

Art-è è l’opportunità per team organizzati in maniera informale o formalizzati (nonprofit) attivi in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, di acquisire nuove conoscenze, competenze e trovare uno spazio di sperimentazione in cui verificare la propria progettualità, supportati da professionisti. I team potranno così trovare il miglior modello di business e trasformare la propria idea in impresa culturale.  Le progettualità candidabili riguardano le aree delle industry culturali che vanno dal gaming (applicato ad educazione e intrattenimento) fino all’editoria, passando per design, comunicazione e storytelling, valorizzazione del patrimonio storico-artistico e antropologico, performing arts (teatro, danza e musica), e arti visive (video making, cinema, illustrazione, fotografia, arte digitale).

È ora online il form per candidarsi al sito www.innovart-e.it (termine ultimo di presentazione della domanda: ore 12:00 del 24 marzo 2017). Il programma avrà luogo dal 6 aprile al 5 giugno a Torino, ospitato da due prestigiose location nel centro della città: Rinascimenti Sociali e il grattacielo Intesa Sanpaolo.

Il desiderio di rinnovamento ormai condiviso da produttori e fruitori ha portato ad un vivissimo fermento culturale e ad una profonda trasformazione dei linguaggi espressivi, rendendo necessario lo sviluppo e il supporto di nuovi modelli di progettazione, produzione e consumo culturale. Un processo d’innovazione in ambito culturale chiamato a tenere in considerazione i nuovi utenti, sempre più eterogenei e alla ricerca di un ruolo attivo,  e della rapida evoluzione digitale degli strumenti a disposizione. In tale contesto è necessario che organizzazioni culturali nuove, oppure già esistenti, siano supportate nella propria progettualità, affinché possa svilupparsi (anche) in impresa culturale. Questa è la visione e la missione di Art-è.

Scarica il bando, visita il sito oppure guarda il video di presentazione:

Stay tuned!

Art-è

        

Erasmus per imprenditori | Scopri Exage

Quando si parla di programma Erasmus tutti pensano all’incredibile esperienza di scambio riservata agli universitari, ma pochi conoscono l’opportunità riservata agli imprenditori: vivere un’esperienza internazionale prima di mettersi in proprio, conoscere dall’interno e, operativamente, come funziona un’azienda straniera, avviare contatti diretti con mercati esteri per avviare la propria impresa. Tutto ciò supportati dal sostegno dell’Unione Europea, che mette a disposizione borse di soggiorno per neo imprenditori europei.

Nell’ambito del programma comunitario “Erasmus per giovani imprenditori” la Camera di Commercio di Torino ha attivato Exage per cui sono ancora disponibili le ultime 10 borse di soggiorno  per neoimprenditori torinesi, a cui sarà riservata la possibilità di partire entro l’anno 2016. L’importo varia a seconda del paese: da un minimo di 530 euro mensili  ad un massimo di 1.100 euro (per la Norvegia) e prevedono una durata minima del soggiorno di 2 mesi. Possono partecipare imprenditori in attività da meno di 3 anni, ma anche liberi professionisti con partita iva. Si segnala, invece, alle imprese attive sul territorio piemontese interessate a partecipare come host la possibilità ancora per 8 imprese di ospitare a titolo gratuito un imprenditore europeo per un periodo di lavoro all’interno dell’azienda: l’accoglienza di persone giovani, motivate e ricche di idee nuove rappresenta un’opportunità a costo zero di scambio e di collaborazione, che quasi sempre non si esaurisce al termine del soggiorno.

Il programma europeo per giovani imprenditori dal 2009 ad oggi ha coinvolto 12mila imprenditori in tutta Europa, e ha concretizzato oltre 3.700 scambi. Al progetto partecipano oltre ai 28 Stati Membri dell’Unione Europea, anche Albania, Macedonia, Islanda, Israele, Serbia, Montenegro, Norvegia, Turchia e Liechtenstein, per un totale di 37 paesi. L’Italia è il secondo paese di destinazione, dopo la Spagna. Le candidature riguardano per il 60% nuovi imprenditori, il restante 40% da imprenditori ospitanti. L’89% dei nuovi imprenditori ha meno di 40 anni, il 74% degli imprenditori ospitanti non raggiunge i 50 anni.

Il progetto Exage ha coinvolto ad oggi 12mila imprenditori, provenienti da 37 stati, conretizzando oltre 3.700 scambi. L’Italia è la seconda destinazione più opzionata, dopo la Spagna.

La Camera di commercio di Torino partecipa al progetto all’interno di un consorzio di organizzazioni provenienti da 5 Paesi Europei (Spagna, Francia, Regno Unito, Portogallo e Romania). Ciascun partner, in qualità di organizzazione intermediaria del programma europeo, opera come punto di contatto e ha il compito di facilitare l’incontro tra nuovi imprenditori e imprenditori esperti, assistendoli in tutte le fasi dello scambio. Sono 212 gli intermediari attivi in Europa sul progetto.

A volte le proprie ambizioni possono trovare sponda nelle esperienze già realizzate da altri, offrendo spunti di crescita, come nel caso di Gianluca Barbieri, architetto che attraverso Exage ha collaborato con uno studio di Bruxelles. “Io disegno e costruisco case sugli alberi: in Belgio il settore delle costruzioni in legno, su alberi o su acqua, e, più, in generale, il settore delle costruzioni ecosostenibili è molto sviluppato. Grazie al portale di Exage ho trovato un grande studio di architettura che mi ha ospitato a Bruxelles e che mi ha dato numerosi contatti, oltre alla possibilità di vedere da vicino molteplici aspetti organizzativi e gestionali di un’impresa medio grande, che mi torneranno utili quando a mia volta aprirò un’attività in proprio.”

Oppure andare all’estero può consentire di rafforzare in maniera strategica le competenze che abbiamo individuato come necessarie per sviluppare il nostro business. Lo racconta Simona Iuele – Olivia Revel & Co ha scelto di lavorato due mesi a Parigi per Playtime, la principale fiera francese di articoli per maternità e bambini per esplorare le dinamiche dell’e-commerce.“Ero ancora dipendente, ma già stavo mettendo in piedi una piccola attività in proprio di maglieria e filati pregiati piemontesi. Prima di fare il grande salto e dedicarmi completamente a questa nuova impresa, volevo avere un periodo di tempo per ripensare il mio business e per farlo diventare definitivamente un lavoro a tempo pieno.”

“Prima di fare il grande salto e dedicarmi completamente a questa nuova impresa, volevo avere un periodo di tempo per ripensare il mio business e per farlo diventare definitivamente un lavoro a tempo pieno.”  Simona Iuele – Olivia Revel & Co

“Cercavo un paese culturalmente simile al nostro, ma più avanti nel digitale, essendo la mia un’attività di e-commerce: la Francia mi è sembrata l’ideale, anche per la presenza di una fiera di settore particolarmente importante, Playtime, che si svolge ogni anno a Parigi. Proprio l’ente fieristico mi ha ospitato e mi ha permesso di vivere in prima persona non solo l’organizzazione dell’evento, ma anche lo sviluppo della loro nuova start up, Playologie, un vero e proprio showroom virtuale. Consiglio l’esperienza di Exage perché nessuno oggi può pensare di fare l’imprenditore senza muoversi e senza vedere cosa avviene nel mondo: tutto cambia troppo velocemente, per non aggiornarsi di continuo”.

Si tratta di incontri che arricchiscono non solo chi decide di partire, ma anche chi accoglie nel proprio team chi arriva da altre realtà consentendo di ampliare il proprio mercato. CASIT, ad esempio, è un’azienda manifatturiera di Caselette che produce sistemi di automazione per ingressi (cancelli, portoni, varchi) per il mercato industriale e residenziale. Da tempo in contatto con la Camera di commercio, ha usufruito nel 2015 del servizio Improve, per una ottimale gestione della propria capacità innovativa, anche attraverso la presenza in nuovi mercati. Ospita da alcune settimane Anas Bennis, titolare di una start up a Barcellona e imprenditore nel campo dell’arredamento nel mercato magrebino.

Elena Ramella di CASIT: “Alla base della positiva esperienza di scambio, la totale flessibilità e la volontà di raggiungere degli obiettivi comuni nella creazione di un modello sempre più attuale di “sharing entrepreneurship”. Anas, infatti, ha messo a disposizione della nostra realtà aziendale le sue competenze acquisite durante gli studi all’estero in Finance. Ci accomuna la stessa vision e l’aver vissuto e viaggiato all’estero in diversi paesi.  In poco tempo, ha condiviso con noi contatti in mercati interessanti, come quello spagnolo, marocchino e turco. Il progetto Exage è assolutamente consigliabile a tutte le pmi, soprattutto se interessate ad internazionalizzarsi, ma perché sia utile occorre una valutazione molto precisa dei profili disponibili e l’immediata creazione di un contatto e di un network, in modo da iniziare a lavorare insieme  da subito, con reciproco vantaggio”.

 Valutazione confermata da Anas: “Mi sono iscritto al programma Erasmus circa un anno fa – racconta Anase sono entrato in contatto con Casit, un’azienda che mi ha accolto in un ambiente stimolante e positivo, dove poter imparare: lavorando insieme a loro ho acquisito notevole esperienza nella gestione dell’operatività quotidiana. Exage è però forse un’opportunità ancor più vantaggiosa per una pmi intenzionata a espandersi. Con la mia azienda www.dopodo.es, infatti, aiuto le aziende nell’impostare la propria strategia di vendita all’estero: export e scambi commerciali, che permettono contatti diretti tra produttori e rivenditori in diversi paesi, sono un fattore determinante nell’economia globale e permettono non solo di vendere di più, ma anche di investire in nuovi prodotti e innovazione. Exage è dunque un’esperienza importante: la consiglio a chiunque abbia un’idea da sviluppare, per ottenere contatti e supporto da imprenditori esperti”.

Può cadere anche che la scelta avviene al di fuori del programma, e che Exage divenga solo lo strumento per dare forma alla connessione tra realtà diverse. Addfor s.r.l. è un’azienda torinese che si occupa di intelligenza artificiale, programmazione, apprendimento automatico, Data Analytics e Data Visualization, analisi predittiva. Sta ospitando per 5 mesi Kent Danielsson, un programmatore svedese che ha realizzato un software per l’apprendimento delle lingue.

Enrico Busto – Addfor s.r.l. Torino: “Addfor periodicamente organizza dei tutorial – Meet Up – per spiegare la propria tecnologia soprattutto in ambito di intelligenza artificiale. Questo è stato il punto di contatto con Kent che grazie ad Exage oggi è qui a lavorare con noi. Ci ha positivamente colpito sia il supporto che abbiamo ricevuto dalla Camera di commercio, sia la facilità con cui è stato possibile partecipare al bando europeo: spesso i tempi di questi progetti non coincidono con le scadenze e le necessità aziendali; invece in questo caso è stato tutto molto facile e veloce. Abbiamo poi riscontrato dei benefici fin dall’inizio: Kent è stato subito propositivo e ricco di spirito di iniziativa, ci  supporta nel marketing, attraverso sito web, analisi di mercato su competitor e potenziali clienti e attività di SEO. Facilmente proseguiremo la collaborazione anche al termine del progetto”.

Addfor periodicamente organizza dei tutorial – Meet Up – per spiegare la propria tecnologia soprattutto in ambito di intelligenza artificiale. Questo è stato il punto di contatto con Kent che grazie ad Exage oggi è qui a lavorare con noi. Ci ha positivamente colpito sia il supporto che abbiamo ricevuto dalla Camera di commercio.” Enrico Busto – Addfor s.r.l. Torino

Kent Danielsson, programmatore specializzato in software per l’apprendimento di lingue viene dalla Svezia: “All’inizio mi sono rivolto alle scuole di lingue per proporre il mio programma di apprendimento linguistico, ma successivamente ho scoperto l’importanza dell’ambito dei software analytics anche per il mio progetto. Ho iniziato a lavorare per Addfor, faccio ricerche di mercato per l’Italia e per l’estero, ho scoperto un nuovo mercato molto promettente, ma soprattutto è interessante conoscere come lavora un’azienda di questo tipo, non troppo grande, che mi dà la possibilità di vedere tutti i processi al suo interno”.  

Se sei interessato al programma, ma vuoi saperne di più o ti occorre assistenza nella compilazione della tua candidatura non perdere l’infoday in programma il 22 Marzo a partire dalle 18:00 negli spazi di Rinascimenti Sociali, via Maria Vittoria 38 (Torino). Sarà presentato il progetto, verranno raccontate esperienze di chi è partito e di chi ha ospitato, e potranno essere fatte tutte le domande utili alla compilazione della propria candidatura.

L’Università di Torino laboratorio di innovazione sociale con una maratona di creatività

“Quante volte hai pensato che ‘qualcosa’ non andava e volevi cambiarla?”. Con questa domanda l’Università di Torino ha invitato cittadini, aziende, istituzioni – tutti coloro che abbiano abilità da condividere – a partecipare all’iniziativa #hackUniTO , che dal 12 al 17 maggio prossimi avrà il suo evento finale al Campus Luigi Einaudi con una maratona 24 ore su 24 all’insegna della collaborazione, della creatività e del protagonismo.

logo-hackunitoLa prossima settimana verranno realizzati concretamente 184 progetti innovativi: prima sono state presentate le idee, poi si sono formati i team con il compito di trasformare le idee in progetti e infine, grazie ai mezzi, agli strumenti e alle conoscenze messi a disposizione dall’Università, i progetti diventeranno realtà con l’apporto di molteplici competenze, non solo informatiche.

E così vedranno la luce soluzioni che si collocano in 5 aree d’azione: ricerca e didattica, organizzazione e amministrazione, gestione delle strutture e degli spazi, gestione del territorio, user experience. Soluzioni  in crowdsourcing (oltre 1100 le persone coinvolte) per migliorare la qualità della vita nell’università e nel territorio circostante.

#hackUniTO è organizzato e realizzato tramite un processo inclusivo e partecipativo aperto a tutti. Obiettivo: rendere competitiva l’Università di Torino “attraverso un progetto di engagement del territorio, nazionale e internazionale, e la valorizzazione delle sue energie, diventando così driver dell’innovazione”.

La kermesse dal 12 al 17 maggio ospiterà eventi collaterali quali incontri, concerti, spettacoli… Tra le iniziative più attese, il contest “Create24”, una 24 ore di pura creatività dedicata allo sviluppo progettuale di un tema che verrà svelato all’ultimo momento.