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Ecco gli imprenditori culturali del futuro: con Art-è accelerati 10 progetti culturali innovativi

Si è conclusa la fase sperimentale di Art-è il programma di accelerazione di progetti culturali innovativi ideato e realizzato da Intesa Sanpaolo Formazione, la società di formazione del Gruppo Intesa Sanpaolo, con la collaborazione dell’Accademia di progettazione sociale Maurizio Maggiora e di SocialFare | Centro per l’innovazione sociale e con il sostegno della Compagnia di San Paolo.

Sono dieci i team che hanno partecipato al programma di accelerazione di progetti culturali innovativi. Sono attivi in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Supportati da tutor specializzati, hanno sviluppato il loro progetto validando la propria idea, individuando il modello di business più appropriato e la valutando l’impatto sociale generato dai progetti sulle comunità e sul territorio.

Un settore strategico per l’Italia, quello della cultura, in forte crescita, che nel 2016 ha generato circa 90 miliardi di euro (+1,8% rispetto al 2015) e occupato circa 1,5 milioni di persone (+1,5% rispetto al 2015). Nello stesso anno in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, le regioni interessate dalla fase sperimentale, il valore complessivo prodotto dal sistema produttivo culturale e creativo risulta pari a circa 10 miliardi con più di 160mila persone occupate.
(Fonte Rapporto Fondazione Symbola – Io sono cultura 2017).

Art-è ha offerto un modello integrato di “formazione, accompagnamento, tutoraggio e assessment” che, ibrida i più avanzati metodi nazionali e internazionali: sessioni teoriche e workshop pratici con testimonial ed esperti.

I partecipanti attraverso il programma hanno potuto costruire (in dialogo con i diversi professionisti che li hanno accompagnati) un Piano di Sviluppo personalizzato, fondamentale perché il progetto evolva in impresa culturale vera e propria. L’impatto sociale secondo la valutazione dei beneficiari del programma è stato molto elevato. Un importante risultato riconducibile alle competenze maturate dagli enti promotori grazie alla loro esperienza, alla professionalità dei docenti e dei tutor, alla profondità di trattazione degli argomenti, alla qualità degli strumenti utilizzati e alla gratuità del programma.

“Art-è favorisce l’evoluzione di progetti di innovazione culturale ad alta potenzialità tramite la formazione. Per Intesa Sanpaolo la formazione è importante ed è strettamente collegata al nostro modo di essere al servizio del Paese. In questa dimensione la formazione può essere una delle leve con cui sostenere la crescita dei nostri clienti, privati cittadini o imprese. È stimolante lavorare per formare e accrescere le professionalità delle persone, e lo è ancora di più quando la formazione diventa uno strumento per creare nuovi posti di lavoro e favorire il benessere delle comunità in un ambito, la cultura, cruciale per l’economia e per il vissuto del nostro Paese.”
Renato Dorrucci, Presidente di Intesa Sanpaolo Formazione

I progetti

  • NEUTOPIA
    un nuovo polo editoriale indipendente per promuovere il lavoro di nuovi autori.
  • NEXTONES
    valorizza il patrimonio storico-artistico e antropologico dei paesi montani dell’Ossola, con performing arts e arti visive.
  • MAGU’
    un canale youtube tematico protetto, rivolto a bambini di età fino a 7 anni, che riprende e valorizza fiabe e narrazioni della tradizione italiana.
  • GET GREEN
    progetti formativi ed educativi per bambini in età scolare, con particolare attenzione alle tematiche ambientali, sociali e territoriali per progetti di tutela del territorio, sostenibilità e sviluppo delle Smart Cities.
  • LA PALEOTECA
    crea e sviluppa forme innovative di didattica storica divulgativa, attraverso brevi documentari di facile accesso.
  • VISIONARI NOVARA
    coinvolge diversi stakeholder (tra cui ragazzi e giovani adulti) nelle attività di gestione di un teatro, con la costruzione di un programma ad hoc con la messa in scena di otto spettacoli per la stagione teatrale 2017/18.
  • IBRIDO PRODUCTIONS
    promuove la conoscenza e la diffusione dell’industria italiana dell’animazione attraverso rassegne, festival, partnership con realtà locali.
  • AUROPERA – OUTSIDER OPERA SHOW
    realizza opere liriche in piccoli teatri e spazi dell’area “rurale” o non-metropolitana del Piemonte, con giovani talenti accompagnati e assistiti da professionisti e artisti di rilievo internazionale.
  • BORGATE DAL VIVO
    diffonde la cultura di uno sviluppo sostenibile in territori alpini attraverso attività ed eventi culturali, a partire dal festival delle borgate alpine.
  • TORINO VR CONTACT – CIELO SOPRA TORINO
    esplora la Realtà Virtuale e ne codifica la grammatica al fine di sviluppare progetti di comunicazione e storytelling, arti visive.

Scopri di più sulla pagina Facebook: Art-è, acceleriamo innovazione culturale.

Scarica qui il comunicato stampa.

 Scopri le Startup accelerate con SocialFare

Accelerazione di conoscenza per l’innovazione culturale

Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti.

SocialFare® | Centro per l’Innovazione Sociale con Accademia Maurizio Maggiora e Intesa Sanpaolo Formazione, ha lanciato il progetto Art-è: il programma di accelerazione per le imprese culturali del futuro.

Nel 2015, il valore aggiunto prodotto dal Sistema Produttivo Culturale e Creativo in Italia ha sfiorato i 90 miliardi di euro (+538 milioni rispetto al 2011), ovvero il 6,1% della ricchezza complessivamente prodotta dal Paese, considerando l’apporto della componente privata, prevalente tra tutte, così come il contributo offerto dalle istituzioni pubbliche (centrali nelle attività di valorizzazione e conservazione del patrimonio storico e artistico) e dal mondo del no profit (presente soprattutto nelle performing arts e nelle arti visive). 

Fondazione Symbola – Unioncamere, Io sono Cultura – Rapporto 2016

Un risultato raggiunto grazie all’impiego di quasi 1,5 milioni di occupati che, anche in questo caso, rappresentano una quota sul totale dell’economia pari al 6,1%. Il dato sull’occupazione è ancor più interessante se si considera come, nel confronto con il 2011, a fronte di una riduzione complessiva di circa 360mila occupati, si sia registrato un piccolo aumento riferibile al Sistema Produttivo Culturale e Creativo (+3.600 circa).[ondazione Symbola – Unioncamere, Io sono Cultura – Rapporto 2016]

È sempre difficile catturare in maniera adeguata i dati relativi al sistema produttivo culturale e creativo: sfuggenti sono i suoi confini, e sempre mobile la sua evoluzione. La diffusione di internet, la convergenza dei canali e dei dispositivi di comunicazione, l’avvento dei social network e delle piattaforme di user generated contents hanno cambiato completamente il nostro modo di produrre, distribuire e fruire della cultura. Questi aspetti hanno contribuito ad ampliare il raggio di azione che la produzione culturale si è cercato di tracciare negli anni, come nel modello proposto dall’economista David Throsby (2008) che attraverso diversi cerchi concentrici individua l’estensione di questo ambito partendo da un core di industrie con un’alta densità di contenuti creativi che non possono essere organizzati industrialmente, fino ad arrivare all’experience economy, in cui sono raggruppati settori non-culturali che hanno tuttavia subito una penetrazione sempre più pervasiva dei contenuti culturali.

Alla base di questa trasformazione, oltre ai nuovi strumenti offerti dalla tecnologia e da una potente ibridazione con ambiti maggiormente orientati al business, c’è il tentativo da parte della Cultura di acquisire una nuova sostenibilità economica, sulla spinta dalla necessità di reperire fondi diversi dalle sempre più esigue risorse pubbliche. Un percorso delicato, che costringe le realtà attive in questo ambito ad avviare un dialogo strutturato con il mercato, senza però perdere di vista la propria missione. Un percorso che per molti aspetti può essere considerato gemello a quello già tracciato dall’Innovazione Sociale.

“Troppo spesso l’etichetta «innovazione culturale» è risultata essere un mero sinonimo di approcci esclusivamente imprenditoriali alla gestione della cultura. Si tratta di una condizione necessaria, in taluni casi, ma non certo sufficiente a trovare le risposte a ciò su cui la complessità del contemporaneo ci porta a interrogarci. Non si può immaginare che, in un paese dove le imprese continuano a chiudere, la chiave di volta di un settore tanto delicato come quello culturale sia sic et simpliciter «fare come le imprese». Perché la cultura non può essere vista solo in chiave economica, ma deve coinvolgere necessariamente le sfere della cittadinanza e della partecipazione alla vita democratica. In quest’ambito, semmai, la progettazione può farsi «intrapresa», adottando uno spirito «imprenditivo», più che imprenditoriale.”

Da “La cultura in trasformazione: l’innovazione e i suoi processi”,
a cura di CheFare edito da Minimum Fax

Mentre lo Stato Italiano cerca di colmare il gap che lo separa da altri stati europei con iniziative come quella dell’Art Bonus, fioriscono le iniziative regionali (stimolate soprattutto dai finanziamenti europei per lo sviluppo regionale) e nuovi attori si fanno promotori di questa trasformazione con bandi dedicati a questo ambito. L’innovazione culturale deve quindi saper superare formule facili, favorendo la convergenza di attori differenti, ma soprattutto deve elaborare soluzioni nuove capaci di coinvolgere e accogliere nuovi pubblici. Per questa ragione è nata Innovart-e, l’associazione temporanea di scopo che riunisce SocialFare® | Centro per l’Innovazione, Accademia Maurizio Maggiora e Intesa Sanpaolo Formazione. Innovart-e ha lanciato online il bando di selezione per Art-è: il programma di accelerazione per le imprese culturali del futuro.

Art-è è l’opportunità per team organizzati in maniera informale o formalizzati (nonprofit) attivi in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, di acquisire nuove conoscenze, competenze e trovare uno spazio di sperimentazione in cui verificare la propria progettualità, supportati da professionisti. I team potranno così trovare il miglior modello di business e trasformare la propria idea in impresa culturale.  Le progettualità candidabili riguardano le aree delle industry culturali che vanno dal gaming (applicato ad educazione e intrattenimento) fino all’editoria, passando per design, comunicazione e storytelling, valorizzazione del patrimonio storico-artistico e antropologico, performing arts (teatro, danza e musica), e arti visive (video making, cinema, illustrazione, fotografia, arte digitale).

È ora online il form per candidarsi al sito www.innovart-e.it (termine ultimo di presentazione della domanda: ore 12:00 del 24 marzo 2017). Il programma avrà luogo dal 6 aprile al 5 giugno a Torino, ospitato da due prestigiose location nel centro della città: Rinascimenti Sociali e il grattacielo Intesa Sanpaolo.

Il desiderio di rinnovamento ormai condiviso da produttori e fruitori ha portato ad un vivissimo fermento culturale e ad una profonda trasformazione dei linguaggi espressivi, rendendo necessario lo sviluppo e il supporto di nuovi modelli di progettazione, produzione e consumo culturale. Un processo d’innovazione in ambito culturale chiamato a tenere in considerazione i nuovi utenti, sempre più eterogenei e alla ricerca di un ruolo attivo,  e della rapida evoluzione digitale degli strumenti a disposizione. In tale contesto è necessario che organizzazioni culturali nuove, oppure già esistenti, siano supportate nella propria progettualità, affinché possa svilupparsi (anche) in impresa culturale. Questa è la visione e la missione di Art-è.

Scarica il bando, visita il sito oppure guarda il video di presentazione:

Stay tuned!

Art-è

        

Torino City of Design

Shenzhan, Shanghai, Buenos Aires, Curtiba, Montreal, Berlino, Dundee, Helsenki, Bilbao, Graz, Kobe, Torino. Queste sono alcune tra le tante città candidate che l’Unesco ha voluto eleggere Città Creative per la categoria design.

Il Network delle Città Creative è stato creato dall’Unesco nel 2004 per promuovere la cooperazione tra le città che hanno identificato la creatività come un fattore strategico per uno sviluppo urbano sostenibile. Le 69 città elette nei diversi ambiti (Mestieri e Arti Popolari, Media Art, Film, Design, Gastronomia, Letteratura e Musica) lavorano all’obiettivo comune di porre le industrie creative e culturali al centro del loro sviluppo a livello locale e della cooperazione a livello internazionale.

 

A dicembre 2014 è stato riconosciuto alla città di Torino il titolo di Creative City Unesco per il Design. Unica città italiana all’interno di questa categoria.

A distanza di un anno mostre, workshop, visite guidate e incontri in programma nel weekend dal 4 all’8 dicembre per esplorare Torino e il design.

SocialFare contribuirà a questa riflessione prendendo parte al workshop dal titolo Valorizzare un’impresa con la cultura del progetto, in programma al Circolo del Design sabato 5 dicembre a partire dalle 15:00.