Riflessioni sulla responsabilità sociale delle imprese alla Biennale Democrazia 2023

La riflessione su nuovi paradigmi di impresa è un tema di grande attualità e importanza che richiede un approccio critico e costruttivo. All’impresa è richiesto di ridefinire il proprio modello di business, tenendo conto degli stakeholder e del valore condiviso, non più solo come elemento “in più” ma come obiettivo primario.

Nell’ambito di Biennale Democrazia 2023, venerdì 24 marzo si è tenuto un seminario di riflessione su nuovi paradigmi di impresa, in chiave responsabile e sostenibile, promosso dalla Fondazione Accademia Maurizio Maggiora – ETS insieme a LabNet (Laboratorio di Ricerca e Innovazione SAA – School Of Managament). Si è trattato di un’occasione per inquadrare i temi della CSR (Corporate Social Responsibility) all’interno delle strategie di impresa, analizzando le nuove forme di impresa che stanno emergendo e le nuove forme di libertà, di pensiero e di attivismo che coinvolgono tutta l’impresa.

Che fine farà la libertà di impresa?

 Il tema della libertà è centrale in questa riflessione, poiché si sta mettendo in discussione se la libertà di impresa non sia più un bene assoluto e se sia necessario porre dei limiti per garantire l’interesse collettivo e quello delle future generazioni. In tal senso è interessante notare come ci sia una crescente attenzione da parte delle imprese ad aspetti diversi dal solo profitto, tenendo in considerazione gli stakeholders, come cittadini, dipendenti e comunità locali.

Ripartiamo dalla Costituzione italiana

Per comprendere il concetto di impresa sostenibile e responsabile è utile partire dalla modifica della nostra Costituzione nel 2022 con gli articoli 9 e 41, che tutelano l’ambiente e l’iniziativa economica privata, ma indicano anche che tali iniziative non possono svolgersi in contrasto ad interessi sociali e ambientali. La modifica di questi due articoli ha posto l’attenzione sull’importanza della tutela dell’ambiente e sulla necessità di armonizzare l’iniziativa economica privata con la salvaguardia dei beni comuni e il benessere delle future generazioni. Ciò apre alla discussione della libertà di impresa come bene assoluto mettendo al centro invece gli interessi collettivi e delle future generazioni [Marcello Bogetti, Direttore LabNet – SAA, School of Management – UniTo].

Oltre il profitto

In questo senso, è necessario quindi ridefinire il concetto di impresa che non può più essere identificato solamente con la ricerca del profitto, ma deve integrare anche obiettivi non economici come l’impatto sociale. Si tratta di una ridefinizione profonda del modello di business che deve tenere conto del valore condiviso anche dagli stakeholders, non solo dagli azionisti. Ciò comporta la necessità di rivedere il concetto di libertà economica, in modo da garantire la sopravvivenza del sistema economico e dell’impresa stessa [Damiano Cortese, Ricercatore Economia aziendale – Università di Torino; Paolo Venturi, Direttore di AICCON, Centro Studi sull’Economia Sociale e docente di imprenditorialità e innovazione sociale presso l’Università di Bologna; Claudia Strassera, Chief Reputation Officer, Bureau Veritas Italia, Società Benefit].

L’impresa militante

In questo contesto l’impresa verso la quale stiamo andando deve essere un’impresa militante con al centro il “purpose, che agisce con strumenti nuovi e risponde a dei perché più rilevanti per le persone e le comunità. Per costruire un’impresa militante sostenibile sono necessarie nuove capacità, nuove reti, inclusività e nuova cultura che non sia solo a disposizione di pochi. Tuttavia, manca una rappresentanza che possa sedersi ai tavoli delle decisioni. È fondamentale che questa nuova leva possa avere voce in capitolo perché solo così le imprese militanti possono essere realmente rappresentative delle esigenze della comunità [Laura Orestano, CEO SocialFare | Centro per l’Innovazione Sociale].

In definitiva, la riflessione su nuovi paradigmi di impresa è un tema di grande attualità e importanza che richiede un approccio critico e costruttivo. L’impresa deve, quindi, ridefinire il proprio modello di business, tenendo conto degli stakeholder e del valore condiviso, non più solo come elemento “in più” ma come obiettivo primario. Il concetto di libertà economica va rivisto e riformulato per un’impresa che non sia solo profit-oriented, ma anche socialmente responsabile e sostenibile.

Il futuro vedrà imprese che non siano solo profit-oriented, ma anche socialmente responsabili e sostenibili

 

ESG: il nuovo valore sistemico delle imprese

Esperti ESG e imprese si confrontano su nuovi modelli e buone pratiche per accelerare la transizione verso la sostenibilità.

SME Assembly 2022 – L’esperienza di SocialFare

Dal 28 al 30 novembre 2022 si è svolta a Praga la SME Assembly insieme alla Presidenza ceca del Consiglio dell’Unione europea

La SME Assembly è l’evento più significativo per le piccole e medie imprese (PMI) in Europa. La conferenza si svolge una volta all’anno durante la settimana europea delle PMI. Insieme alla rete degli inviati delle PMI, l’assemblea crea struttura e azioni di governance per piccole imprese

Schumpeter ‘Innovation in Enterprise’ Lecture

La SME Assembly si apre con l’annuale lectio Schumpeter “Innovation in Enterprise”. Il professor Luc Soete, decano della School of Governance di Bruxelles, che ha sottolineato l’importanza fondamentale che le PMI innovative come motori di trasformazione per l’economia europea.

Ha inoltre rimarcato la necessità del come raggiungere uno sviluppo sostenibile e del sostenere imprenditori innovativi disposti ad assumersi dei rischi in periodi di grande incertezza.

La commissione EU non può esimersi da definire delle missioni con un preciso orientamento per le PMI, d’altro canto perché l’innovazione possa davvero succedere deve esserci accesso alla formazione (supportata da fondi e ricerca) e crescita continua delle imprese! Perché possa davvero esserci una rivoluzione che guardi al futuro. #entrepreneursrevolution

Rivedi la Schumpeter ‘Innovation in Enterprise’ Lecture del Professor Luc Soete

Premio europeo per la promozione d’impresa (EEPA 2022)

Gli European Enterprise Promotion Awards (EEPA 2022) sono i premi per la promozione d’impresa promossi dalla Commissione europea e coordinati in Italia dal Ministero dello sviluppo economico.

L’obiettivo dei premi è offrire un riconoscimento alle politiche che promuovono l’imprenditorialità a livello locale, regionale e nazionale. Per tale motivo i premi sono aperti a tutte le autorità pubbliche coinvolte nel policy-making.

SocialFare ha ricevuto l’invito e la partecipazione della SME Assembly 2022 in quanto partner di uno dei progetti scelti dal MISE,EU ECO-TANDEM PROGRAMME presentato da X23 S.r.l. nella categoria “Supporto alla transizione sostenibile” non entrato però nella short list finalista. 

Un onore per noi rappresentare l’Italia alla premiazione durante la Sme Assembly dove le iniziative imprenditoriali più creative e stimolanti in Europa vengono selezionate per il Gran Premio della Giuria. Scopri tutti i vincitori.

Macro temi e punti principali toccati durante la SME Assembly

Una tre giorni per discutere le priorità per le piccole e medie imprese in Europa.  Le grandi sfide come il costo dell’energia, nuove competenze e oneri normativi.

Ecco i temi rilevanti e come i progetti e le attività di SocialFare cercano di rispondere grazie all’innovazione sociale.

  1. Pacchetto di aiuti alle PMI: il tema generale è come fornire sostegno alle imprese in tempi di crisi. Si stanno elaborando regolamenti sui ritardi di pagamento e stanno per essere lanciate nuove forme di sovvenzioni per combattere l’incombente recessione, in una forma semplificata e accessibile: micro-grants, vouchers e supporto anche per il settore creativo e culturale.
  2. Parità e Mentoring delle donne imprenditrici: cosa serve per costruire un’alleanza più forte a sostegno delle fondatrici per un’imprenditoria più inclusiva?Secondo il World Economic Forum, per colmare il divario globale nella parità di genere, se si continua a questi ritmi, ci vorranno ancora altri 132 anni – anche a causa della pandemia di COVID-19 che ha riportato indietro la parità di genere di una generazione. In questo contesto è necessario sostenere azioni che promuovano il ruolo attivo delle donne, che sostengano la leadership femminile e che contrastino il gap salariale, fondamentali per fare progressi.L’innovazione sociale ha un ruolo chiave per favorire la sostenibilità e l’impegno si traduce in numerose attività. L’azione di SocialFare punta in questa direzione, investendo sulle capacità delle donne di sviluppare nuove competenze, di creare nuove imprese. Il team SocialFare è prevalentemente al femminile (79%) con un’età media dipendenti 36 anni.
  3. Transizione sostenibile: gli sforzi dell’UE nel sensibilizzare le aziende al rispetto dell’ambiente e dei diritti umani sono importanti, nonostante la pandemia e la guerra russo-ucraina abbiano reso ancora più complicato raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Per favorire un cambiamento serve definire un processo per la transizione sostenibile che sia efficace: questo richiede delle normative ad hoc e un buon lavoro di analisi e di monitoraggio. Le imprese hanno maturato la consapevolezza che le loro decisioni nei confronti dei dipendenti, dell’ambiente e le strategie adottate a tutti i livelli, possono davvero fare la differenza nel creare un presente, ma soprattutto, un futuro sostenibile. Dare priorità alla sostenibilità e alle tematiche ESG, infatti, consente di ottimizzare i processi produttivi, aumentare la propria reputazione aziendale, migliorare i risultati economici e creare maggior coinvolgimento di investitori, fornitori e clienti. SocialFare si adopera per sviluppare progettualità che riconoscano gli ESG come visione di indirizzo e declinazione delle innovazioni proposte. Lo scopo è quello di aiutare le imprese a misurare e quantificare i propri impatti, per diventare più sostenibili dal punto di vista strategico e operativo, mettendo a disposizione strumenti in grado di valorizzare e migliorare il loro impegno.
  4. Transizione digitale: il lavoro che serve trova la sua direzione dello sviluppo di ecosistemi digitali (digital innovation hubs) che possano supportare le aziende a realizzare il pieno potenziale della digitalizzazione. È infatti forte la necessità per la transizione verso il digitale soprattutto post pandemia per superare la crisi. Tra le tecnologie chiave per questi processi: intelligenza artificiale, cloud, piattaforme digitali, big data. Dati che rappresentano, infatti, la migliore bussola per orientarsi di fronte ai fenomeni sempre più complessi e imprevedibili della fase attuale, utili a definire interventi efficaci finalizzati ad affrontare i reali bisogni della nostra comunità.

Conclusioni

Per favorire un cambiamento serve definire un processo per la transizione energetica, sociale e digitale che sia efficace.
3 parole chiave che ci portiamo a casa: circular economy,  relief package e female entrepreneurship 

Al via a Torino, nel quartiere Vallette, il progetto “Riflessioni Circolari”

Un progetto nato per sensibilizzare su sostenibilità ambientale e inclusione sociale, partendo dalla trasformazione degli scarti tessili

 

Ideato dall’artista Sara Conforti, nota per la sua esplorazione delle complessità del tessuto sociale e di genere unitamente a tematiche politiche e ambientali, il progetto a cura dell’associazione culturale hòferlab si sviluppa da aprile a novembre 2022 con workshop, talk, laboratori, percorsi formativi, seminari, convegni e rassegne cinematografiche per un cambiamento sistemico e culturale della società. Avviato con il supporto degli esperti di SocialFare e sviluppato grazie ai contributi della Fondazione Compagnia di San Paolo, della Città di Torino e della Circoscrizione 5, è di fatto unico in Italia per numero di attori, partner e destinatari coinvolti.

Orientare sistematicamente la società verso la cultura del riciclo e della sostenibilità ambientale. Riqualificare il contesto territoriale e culturale della periferia di una grande città come Torino attraverso azioni concrete e partecipative. Recuperare gli scarti del settore della moda per trasformarli in opere d’arte e di design da rivendere per generare valore economico da utilizzare per nuovi progetti nel sociale. E infine, riunire in un network allargato attori quali enti pubblici, associazioni culturali e imprese private per agevolare la nascita di un nuovo modello di welfare culturale e di comunità.

Sono gli obiettivi nobili e al tempo stesso ambiziosi che hanno dato vita al progetto “Riflessioni Circolari. Ricucire il territorio. Tra abito e habitus.”: si mette in risalto il gioco di parole tra il vestito cucito dal sarto e il termine latino usato per indicare il comportamento di un individuo o più genericamente un’attitudine, una tendenza, una consuetudine. Il progetto riesce infatti a coniugare arte, moda e produzione, didattica e cura, territorio, responsabilità sociale d’impresa ed economia circolare, al fine di creare una relazione sistemica tra cultura, arti, salute ed educazione.

Nasce da un’idea dell’artista poliedrica Sara Conforti, torinese classe 1973, fondatrice dell’associazione culturale hòferlab – al suo decimo anniversario – e da molti anni impegnata nello sviluppo di progettualità che promuovono la cultura della moda circolare e la connessione tra industria culturale e manifatturiera, oltre a progetti artistici  che coinvolgono donne in stato di fragilità e vittime di abusi, maltrattamenti e violenze. 

Il progetto Riflessioni Circolari cerca di fornire risposte concrete ad almeno 6 dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU: salute e benessere (goal 3), istruzione di qualità (goal 4), parità di genere (goal 5), riduzione delle diseguaglianze (goal 10), utilizzo responsabile delle risorse (goal 12) e lotta contro il cambiamento climatico (goal 13).

ll concept prende forma nell’estate 2021, quando il team di Sara partecipa a TorinoProxima. Dall’immaginazione civica a all’impresa sociale, iniziativa della Fondazione Compagnia di San Paolo in collaborazione con SocialFare | Centro per l’Innovazione Sociale che offre ad un gruppo selezionato di progetti “di prossimità” l’opportunità di seguire un percorso di formazione e accompagnamento guidati da esperti di Innovazione Sociale. Il supporto economico da parte della stessa Compagnia di San Paolo, i contributi della Città di Torino (attraverso il progetto Vallette 2030), il contributo e patrocinio della Circoscrizione 5 e il cofinanziamento dell’Associazione Tessile e Salute, permettono quindi lo sviluppo e l’avvio dei lavori.

Un progetto unico in Italia anche per numero di attori e destinatari coinvolti. La rete di partner che l’artista è riuscita a tessere, e che hanno fortemente creduto nella sua mission, è davvero folta e di alto livello: Adecco, Associazione Telefono Rosa Piemonte Torino, Fragole Celesti. Comunità Doppia Diagnosi femminile per la cura di abusi, violenze e maltrattamenti, Fermata d’Autobus Onlus, Moleskine Foundation, Associazione Se non ora Quando, Torino Città per le Donne, A.I.C.A. Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale, Associazione Piemonte Movie, Par.co Denim, Berto E.G. Industria Tessile, Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Fondazione e Museo del Tessile di Chieri, M.E.T. Manifattura Etichette Tessute S.R.L, Officine Caos, Fennec – Scissors, Un sogno per tutti – Cooperativa Sociale, ​​A.S.D. Dynamica Vallette,  Nordic Walking e UGI – Unione Genitori Italiani contro il tumore dei bambini ODV

Inoltre, attraverso la garante dei diritti delle persone private della libertà personale del comune di Torino, il progetto ha avviato un’interlocuzione per allargare l’offerta formativa anche alle donne detenute della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino.

Il programma completo è disponibile su www.hoferlab.org
(Link diretto: http://www.hoferlab.org/hoferlab/riflessioni-circolari-vallette-2022.html

 

“L’obiettivo di Riflessioni Circolari è porre l’arte e l’immaginazione sociale al centro della trasformazione per costruire un’opera corale che porti il territorio a riscoprirsi. Sarà un intenso primo anno di sperimentazione per guardare insieme l’avvenire in un clima di rinnovata fiducia e per costruire un futuro più sostenibile. Una arricchente e immersiva esperienza nella progettazione per l’innovazione sociale. Un grazie di cuore al team di SocialFare con cui tutto ha avuto inizio!”

Sara Conforti, ideatrice del progetto Riflessioni Circolari

 

“Sempre di più arte, cultura, cura e territorio sviluppano modelli di circolarità che vanno oltre il puro prodotto o servizio, creando ecosistemi attivi e a impatto sociale positivo. Grazie all’iniziativa TorinoProxima, SocialFare | Centro per l’Innovazione Sociale ha supportato la nascita di Riflessioni Circolari attraverso un percorso di capacity building e di accelerazione imprenditoriale per generare prospettive di sostenibilità rilevanti per le persone e per la comunità territoriale”.

Laura Orestano, CEO di SocialFare

I SOGGETTI COINVOLTI

Riflessioni Circolari è un progetto di Sara Conforti a cura di Hòferlab ass. cult.
Realizzato con il contributo di: Città di Torino, Fondazione Compagnia di San Paolo.
Contributo e patrocinio di: Circoscrizione 5
Co-finanziato da Associazione Tessile e Salute
Accelerato da SocialFare nell’ambito del progetto TorinoProxima

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A2A premia Mercato Circolare e Accademia dello Spettacolo

La giuria di esperti premia il Mercato Circolare e l’Accademia dello Spettacolo

I progetti Mercato Circolare e Musicanti di Brema (Accademia dello Spettacolo) vengono premiati dalla giuria di CreiAMO Piemonte, iniziativa promossa da A2A a sostegno di progetti imprenditoriali con focus sulla sensibilizzazione alla sostenibilità. I vincitori avranno accesso ad un finanziamento complessivo di € 50.000 e ad un percorso di light-incubation curato da SocialFare | Centro per l’Innovazione Sociale.

 

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Chivasso (TO), 6 luglio 2019 –  Durante l’evento pubblico del 4 Luglio presso la centrale di Chivasso, A2A ha voluto presentare il proprio bilancio sociale, raccontando gli obiettivi raggiunti nell’anno e quelli da realizzare nell’immediato futuro.

Nel corso dell’evento, inoltre, i 5 team finalisti della call CreiAMO Piemonte hanno avuto l’opportunità di raccontare i propri progetti davanti alla giuria composta da membri di A2A, SCS Consulting, Avventura Urbana e SocialFare. Al termine del processo di valutazione, che ha visto analizzate la validità dell’idea progettuale, la sostenibilità economica, la composizione del team e le possibili ricadute sul territorio, sono stati premiati i progetti Mercato Circolare e Musicanti di Brema (Accademia dello Spettacolo), ai quali verrà garantito un sostegno economico da parte di A2A e un percorso di accompagnamento realizzato dal team di SocialFare a partire da Settembre 2019.

I progetti finalisti che si sono presentati alla giuria:

Mercato Circolare (www.mercatocircolare.it

Mercato Circolare intende portare l’economia circolare all’interno delle scuole elementari, medie e superiori, attraverso la realizzazione di due workshop: per i più piccoli, la rivisitazione de ‘’Il Piccolo Principe’’ secondo i principi dell’economia circolare; per i più grandi, l’esplorazione dell’economia circolare utilizzando l’app Mercato Circolare e l’attivazione di percorsi di serious game.

Musicanti di Brema (www.accademiadellospettacolo.it)

Accademia dello Spettacolo vuole creare e produrre un musical, intitolato «Musicanti di Brema», che reinterpreti in chiave moderna il romanzo «La Fattoria degli Animali» concentrandosi sul tema della sostenibilità energetica ed ambientale.

Evoluzione (www.achabgroup.it)

Achab intende creare un nuovo settore “cultura” all’interno del proprio portfolio, integrando teatro e comunicazione ambientale attraverso la prima produzione “Evoluzione. Riflessioni postume di un Australopiteco”, un monologo che affronta il tema del rapporto tra uomo e ambiente visto da una prospettiva evolutiva.

Digby Studio

Digby Studio si propone di allestire e gestire un laboratorio didattico mobile di fabbricazione digitale 4.0 (es. stampa 3D, taglio laser, etc.) per raggiungere piccoli centri del Piemonte, educando giovani e adulti al riutilizzo (soprattutto di propri abiti) e alla conoscenza di tecnologie digitali 4.0.

E-coScienze

Il progetto E-coScienze vuole realizzare un documentario che approfondisca la situazione energetica in Piemonte e realizzare percorsi scolastici che, attraverso un gioco digitale e tavoli di lavoro, favoriscano il dibattito in classe e il connubio tra momenti informativi ed altri pratico-operativi.

 

Fonte immagine: La Sentinella del Canavese

DiSegni Urbani: laboratorio di ispirazione collettiva

Quali opportunità culturali, sociali ed architettoniche può offrire alla città di Cuneo la riqualificazione dell’Ex Frigorifero Militare?

Se ne è parlato l’8 giugno 2019 in una giornata di riflessione e ispirazione collettiva promossa dalla Fondazione CRC: 80 i cittadini di ogni età che hanno risposto alla chiamata pubblica e si sono messi in gioco partecipando alle attività curate e guidate dal team Impact Design di SocialFare.

Ai talk degli esperti sono seguiti i lavori di gruppo per far emergere spunti, ispirazioni e idee sulle opportunità culturali e sociali che può offrire alla città la riqualificazione dell’ex Frigorifero Militare di Cuneo.

Grazie di cuore a quanti hanno portato una incredibile carica di entusiasmo e ispirazione, sapendo dialogare al di là delle differenze di età, esperienze, percorsi di vita e competenze.

 

SocialFare lancia Foundamenta#8 e Design Your Impact #2

Accelera con SocialFare!

Fai crescere con noi la tua soluzione innovativa a impatto sociale

 

SocialFare lancia 2 call e 2 programmi per la generazione di imprenditorialità impact:

Design Your Impact #2 Acceleration for innovation project for climate actionaccelerazione di impresa FOUNDAMENTA#8 Acceleration for social impact startups

Deadline candidature: 23/06/2019 e 02/06/2019 | socialfare.org/acceleraconnoi

Torino, 1 aprile 2019 – SocialFare | Centro per l’Innovazione Sociale lancia 2 call e 2 programmi per l’accelerazione di conoscenza e di imprenditorialità a impatto sociale, secondo un modello sistemico unico in Italia per impact generation:

  • call Design Your Impact #2 Acceleration of Innovation Projects for Climate Action
    Un programma di accelerazione di conoscenza e competenze pratiche di innovazione sociale rivolto a team con una soluzione innovativa in risposta alle pressanti sfide contemporanee legate ai cambiamenti climatici.
    Il percorso di 10 giornate full-time (settembre/novembre 2019) prevede l’accompagnamento dei team selezionati nelle fasi determinanti per trasformare il progetto in impresa.

Deadline: 23.06.2019 – Info e candidature: www.socialfare.org/designyourimpact

  • call FOUNDAMENTA#8 Acceleration for Social Impact Startups
    Giunge alla sua 8° edizione il programma di accelerazione imprenditoriale di SocialFare rivolto a startup e imprese pronte ad attrarre investimenti e a scalare. Le startup in accelerazione possono beneficiare di un seed fund fino a 100k€ cash erogato da SocialFare Seed, il veicolo di investimento privato che supporta le imprese accelerate con FOUNDAMENTA.

Deadline: 02.06.2019 – Info e candidature: www.socialfare.org/foundamenta

 

Call DESIGN YOUR IMPACT #2
Acceleration of Innovation Projects for Climate Action

Un percorso di accelerazione di conoscenza e accompagnamento per team, cooperative, associazioni, imprese sociali con una soluzione innovativa in risposta alle pressanti sfide contemporanee in merito al cambiamento climatico.
• 5 moduli tematici teorico/pratici (10 giornate full-time) nel periodo settembre/novembre 2019 a Torino
• Acceleration Team dedicato
• Opportunity Day con possibilità di confronto con il nostro network di professionisti
• Cash Wallet & Follow on* per i migliori team
• Desk gratuito in Rinascimenti Sociali, hub e rete dedicati all’innovazione sociale nel cuore di Torino

(*) In occasione dell’Opportunity Day che chiuderà il programma, una commissione di esperti potrà decidere di assegnare un budget (cash wallet) fino a 2mila € ad alcuni team per la realizzazione di azioni concordate, nonché di offrire ai migliori progetti la possibilità di accedere direttamente al Selection Day di FOUNDAMENTA#9. In questo caso è previsto un periodo di follow on per accompagnare i team nella preparazione del pitch per il Selection Day.

 

Call FOUNDAMENTA#8
Acceleration for Social Impact Startups

Un percorso di accelerazione di impresa per startup con prototipo testato o prodotto sul mercato e imprese che si distinguano per l’offerta di un prodotto/servizio altamente innovativo, pronte ad attrarre investimenti e allo scale-up.
• 4 mesi di accelerazione residenziale full-time
• Seed fund fino a 100K€ cash per ogni impresa/startup selezionata in cambio di equity fino al 15% (di cui fino al 35%, in funzione dell’investimento, da corrispondere a SocialFare per i servizi di accelerazione)
• Acceleration Team dedicato, mentor e advisor di eccellenza
• Approccio Social Impact Acceleration sviluppato da SocialFare
• Accesso al network di 50+ social impact investor
• Desk gratuito in Rinascimenti Sociali, hub e rete dedicati all’innovazione sociale nel cuore di Torino

Il programma si conclude con il Social Impact Investor Day e l’opportunità di presentarsi davanti ad un prestigioso panel di enti privati, business angel, private investor e family office fra cui gli impact investor del veicolo SocialFare Seed: Compagnia di San Paolo, Fondazione CRC, Finde S.p.A. e Fondazione Magnetto.

 

IL NOSTRO MODELLO SISTEMICO DI ACCELERAZIONE
La nostra proposta, innovativa e unica in Italia, nasce grazie all’expertise maturata dai team SocialFare – insieme al network di professionisti di eccellenza che collaborano con noi – su più livelli.
Lo Startup Acceleration Team di SocialFare vanta al suo attivo 7 programmi di accelerazione d’impresa, con 44 startup selezionate fra oltre 700 candidature ricevute attraverso le call FOUNDAMENTA.
3 milioni di euro il funding raccolto complessivamente dalle startup accelerate, con risultati in crescendo nell’ultimo anno con i round di finanziamento chiusi in particolare da Synapta – ContrattiPubblici.org e Wher (si veda la rassegna stampa: www.socialfare.org/rassegnastampa).

 

Design Your Impact è un percorso di accelerazione di conoscenza ideato e testato da SocialFare dal 2017 – con le prime sperimentazioni sui territori di Torino e di Cuneo – al fine di condividere e mettere a sistema le competenze acquisite includendo nella proposta di accelerazione una fascia più ampia di soggetti impegnati in progettualità innovative a impatto sociale: non solo startup e imprese pronte allo scalup, ma anche business idea e realtà progettuali ad uno stadio diverso nel percorso di creazione
di impresa ad impatto sociale.
La 1° edizione di “Accelera con SocialFare”, lanciata nell’ottobre 2018 con le 2 call Design Your Impact #1 e FOUNDAMENTA#7, si è chiusa il 6 gennaio 2019 con 230 candidature provenienti da tutto il mondo. I team selezionati, rispettivamente 6 progetti per Design Your Impact #1 e 4 startup per FOUNDAMENTA#7, sono accolti il 1° aprile 2019 in Rinascimenti Sociali a Torino con uno speciale Welcome Day che segna l’avvio dei due programmi di accelerazione.

 

 

ORA! al quadrato | Quando la cultura si fa impresa

ORA2! Quando la cultura si fa impresa

I 5 team coinvolti nel programma si presentano
ad un panel di esperti del mondo corporate, filantropia e innovazione

 Si è concluso presso l’Intesa San Paolo Innovation Center il 1° programma di pre-accelerazione di impresa culturale promosso dalla Compagnia di San Paolo con la partnership tecnica di SocialFare

Torino, 23 ottobre 2018 – Anche con la cultura si può fare impresa, a patto di acquisire le competenze specifiche necessarie e peculiari del fare impresa culturale. Nasce con questo scopo ORA2! Linguaggi contemporanei. Produzioni innovative, programma di pre-accelerazione imprenditoriale rivolto a 5 progettualità selezionate fra i vincitori  dell’edizione 2015 del Bando ORA! della Compagnia di San Paolo.

La collaborazione con la  Compagnia di San Paolo nasce e si inserisce nell’impegno della Fondazione a favore della promozione e dello sviluppo dell’imprenditorialità culturale e creativa, supportando non solo la realizzazione di progetti culturali ma anche favorendo percorsi di capacity building e approfondimento sui nuovi modelli imprenditoriali, sullo sviluppo di competenze manageriali e sulla valorizzazione delle professionalità creative.

Validazione del prodotto o servizio in ottica imprenditoriale, elaborazione del modello di business, valutazione dell’impatto sociale generato, marketing, community engagement, startup plan e tecniche narrative: questi i principali punti del programma di 60 ore condotto da SocialFare, partner tecnico del progetto, con l’intervento di professionisti dell’Accademia di Progettazione Maurizio Maggiora ed Experientia, seguendo un approccio di apprendimento esperienziale che prevede sessioni teoriche, workshop pratici e momenti di confronto ad hoc per ogni team.

Il programma è stato ideato e implementato avvalendosi dell’expertise maturata da SocialFare | Centro per l’Innovazione Sociale, in particolare attraverso:

  • FOUNDAMENTA: 6 programmi di accelerazione all’attivo per 40 startup e imprese a impatto sociale selezionate su 550 candidature ricevute da tutto il mondo (è attualmente aperta la call FOUNDAMENTA#7). Le startup accelerate da SocialFare ricevono investimenti seed già durante il programma, per un totale di 500k€/anno, attraverso il veicolo finanziario SocialFare Seed. 3MLN€ il funding raccolto ad oggi dalle startup anche a seguito dell’accelerazione.
  • DESIGN YOUR IMPACT: programma di accelerazione di conoscenza e competenze di Innovazione Sociale aperto a progettualità a vocazione imprenditoriale secondo un metodo ideato e sperimentato da SocialFare a partire dal 2017 in Piemonte, oggi aperto alla comunità nazionale e internazionale attraverso la call Design Your Impact 2018

Si sono presentati i team di:

 

reDISCOvery (www.rediscovery.it)

Agenzia di comunicazione specializzata nel cross-media musictelling. Eroga servizi e produce contenuti (video, web, radio, performance live) che permettono ad artisti, enti e aziende di raccontarsi e sviluppare il loro business attraverso la narrazione musicale. Rediscoveryè la musica come non l’avete mai vista e sentita.

Electropark (www.electropark.it)

Forevergreen.fm è l’associazione culturale che organizza ELECTROPARK, festival di musica contemporanea e arti visive, con sede a Genova, oggi alla sua settima edizione. Forte della sua lunga esperienza l’associazione vuole crescere strutturando e promuovendo un format di festival unico: eventi diffusi, capaci di valorizzare luoghi poco noti e dal valore inespresso, coinvolgendo attivamente le comunità locali.

STEAM (www.facebook.com/digifabturing)

STEAM – culture through technology è un laboratorio dedicato alla ricerca multidisciplinare e alla formazione avanzata, dove il computational design è concepito come strumento di contaminazione e connessione tra discipline creative (design, arte, architettura), mondo dell’automazione (robotica, fabbricazione digitale, programmazione) e investigazione sui materiali.

Be sm/ART (www.radicate.eu)

Il progetto Be Sm/ART, sviluppato dall’associazione savonese Radicate, ha l’obiettivo di promuovere e innovare la tradizione locale della lavorazione della ceramica. Il centro servizi realizzato a questo fine fornisce formazione e competenze legate alla sperimentazione tecnologica applicata al materiale ceramico.

Mali Weil (www.maliweil.org)

Per progettare il futuro della polis, bisogna immaginarlo. Sfrenatamente.
Mali Weil è uno studio che crea processi per nutrire l’immaginazione politica delle persone e delle comunità. Product design, filosofia, arte, experience, narrazione e comunicazione si intersecano generando un universo di visioni, oggetti e situazioni agibili dai fruitori.

 


L’evento, che ha visto la partecipazione attiva e interessata da parte di un panel selezionato di esperti ed esponenti del mondo corporate e filantropico e dell’innovazione sociale, ha permesso ai team di farsi conoscere e di aprire un dialogo diretto per potenziali collaborazioni ed opportunità.

 

Granda Opportunity Day | 10 progetti innovativi per rispondere alle sfide sociali del territorio

Una giuria premia i team più promettenti
a conclusione del programma di accelerazione territoriale

 Due i progetti ammessi al programma per startup a impatto sociale di SocialFare 

 

Si è conclusa il 14 giugno con il Granda Opportunity Day la 1ma edizione di GrandUp!, il programma di accelerazione territoriale dedicato alla provincia di Cuneo promosso dalla Fondazione CRC con la partnership tecnica di SocialFare | Centro per l’Innovazione Sociale.

Il progetto è stato realizzato in collaborazione con le principali Associazioni di Categoria provinciali (Coldiretti, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative e Confindustria) e PING – Pensare in Granda.

Nel corso del pomeriggio i 10 team (clicca per conoscere i 10 progetti) finalisti del programma hanno avuto l’opportunità di presentare pubblicamente i rispettivi progetti ad impatto sociale davanti ad una giuria di esperti. Selezionati fra 47 progetti candidati, questi team hanno partecipato fra marzo e aprile a “Design Your Impact”, percorso di 80 ore articolato in 5 moduli formativi e finalizzato a strutturare meglio le idee progettuali per trasformarle in opportunità di crescita imprenditoriale (le schede descrittive dei progetti sono disponibili su www.grandup.org). L’esperienza ha permesso ai team di approfondire il tema dell’innovazione sociale, con sessioni teoriche, workshop, momenti di confronto, tutoring e accompagnamento costante da parte di professionisti ed esperti coordinati da SocialFare.

La giuria qualificata del Granda Opportunity Day – composta da rappresentanti di Fondazione CRC, SocialFare, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Fondazione CR Bra, Accademia di Progettazione Sociale Maurizio Maggiora e la startup torinese Synapta – ha valutato le capacità di rispondere alle sfide sociali emerse e ha aggiudicato:

  • un premio del valore di 5mila euro cash ai progetti L’orto di una volta, Agrisalute, Humus e Chiamabus per sostenere lo sviluppo delle rispettive idee imprenditoriali. I progetti sono stati scelti in base a criteri di innovatività del progetto, impatto sociale e ricadute a lungo termine sul territorio, sostenibilità economica, competenze del team, qualità dei “pitch” (momenti di presentazione), capacità di impiego oculato del contributo economico.
  • la possibilità di accedere direttamente al programma di accelerazione per startup a impatto sociale di SocialFare, al quale parteciperanno progetti selezionati su oltre 170 candidati da tutto il mondo attraverso la call FOUNDAMENTA#6. Questa possibilità è data a Humus ed Ecostalla che si sono distinti per impatto sociale, sostenibilità economica, opportunità di mercato, caratteristiche dei team e “scalabilità” dei progetti imprenditoriali.

 

SocialFare si è inoltre dichiarata disponibile ad approfondire la possibilità di accompagnamento per quanto riguarda i progetti Salva il tappo e Il Rifugio.

Queste le sfide e idee imprenditoriali dei progetti selezionati per i premi sopra citati:

  • HUMUS (Area di sperimentazione: Val Grana): piattaforma di job sharing agricolo che fa incontrare la domanda e l’offerta di lavoro tra migranti e aziende agricole locali, supportando l’attivazione di contratti di rete
  • ECOSTALLA (Area di sperimentazione: Provincia di Cuneo): progetto sperimentale che prevede la gestione ecosostenibile delle deiezioni animali e l’allevamento in una stalla completamente decostruibile secondo criteri di sostenibilità sociale, ambientale ed economica
  • IL RIFUGIO – La pasta integrante (Area di sperimentazione: Cuneo): laboratorio di produzione di pasta fresca che offre opportunità di formazione e lavoro rivolte a migranti all’interno della Casa del Quartiere Donatello, in un’ottica di contaminazione culturale
  • SALVA IL TAPPO (Area di sperimentazione: Provincia di Cuneo): progetto di bioedilizia che prevede la produzione di pannelli isolanti ecologici realizzati attraverso la lavorazione di tappi di sughero di “scarto”, con il duplice fine di produrre materiali ecosostenibili e creare nuove opportunità di impiego per persone con disagio
  • L’ORTO DI UNA VOLTA (Area di sperimentazione: Saluzzo e Racconigi): un progetto finalizzato alla reintroduzione di biodiversità attraverso la coltivazione di ortaggi antichi e fiori eduli, con l’obiettivo di stimolare l’educazione alimentare dei cittadini creando nel contempo opportunità di impiego per lavoratori svantaggiati
  • AGRISALUTE (Area di sperimentazione: Alba): servizio integrato che offre ai cittadini la possibilità di accedere ad un programma dietetico con piano nutrizionale personalizzato, associato alla fornitura di pasti bilanciati a km0 per contrastare il problema dell’obesità e di favorire l’economia locale e sostenibile
  • CHIAMABUS (Area di sperimentazione: Val Mongia): servizio di smart mobility che coinvolge 18 comuni offrendo un servizio di trasporto collettivo e a chiamata ottimizzato con un algoritmo che garantisce spostamenti sostenibili e direttamente correlati alle esigenze di mobilità dei cittadini

 

“Siamo davvero orgogliosi della risposta fornita dalla provincia di Cuneo a GrandUP!. Tutti i dieci progetti si sono dimostrati capaci di trovare soluzioni innovative in ambito sociale, ambientale, turistico e tecnologico, che sanno andare incontro a nuovi e vecchi bisogni dei cittadini. Ci auguriamo che tutte queste idee, anche grazie alla rete di sostenitori e partner che il progetto ha saputo mettere in piedi e che ci auguriamo possa ulteriormente ampliarsi, possano strutturarsi e generare un concreto impatto sociale sulle nostre comunità” commenta Giandomenico Genta, Presidente della Fondazione CRC.

“GrandUp! è un chiaro esempio di progettazione sistemica a impatto sociale. Grazie a questa opportunità offerta dalla Fondazione CRC, attraverso l’approccio sistemico che SocialFare ha applicato al programma, si è dimostrato come il valore sociale, per quanto ancora “intangibile”, se compreso e accompagnato con strumenti e know how appropriati, possa generare conoscenza e valore economico per lo sviluppo del territorio e per la comunità” aggiunge Laura Orestano, CEO di Social Fare. 

 

IL PROGETTO GRANDUP

Il progetto GrandUP! è nato con l’obiettivo di far emergere e accompagnare l’innovazione sociale attraverso il coinvolgimento diretto delle persone e della comunità. Il progetto, articolato in tre fasi, ha preso avvio a febbraio 2018 con il primo “Social Hackathon, un evento-esperienza, nel quale la comunità è stata chiamata a confrontarsi per definire le sfide sociali più rilevanti per la provincia di Cuneo. Le sfide identificate in questa fase sono state affrontate in un secondo Social Hackathon, un workshop di due giornate, a cui hanno partecipato 43 team, che attraverso gli strumenti e le metodologie proprie dell’innovazione sociale hanno iniziato a sviluppare la propria idea di impresa. Sei progetti, selezionati da una giuria di esperti, sono stati premiati con l’accesso diretto a Design Your Impact, la seconda fase del progetto, che ha portato alla raccolta di altre 47 candidature.

I 10 team (6 con accesso diretto, 4 selezionati) sono stati ammessi a questa fase e hanno avuto la possibilità di affrontare un percorso di conoscenza pratica, della durata di 1 mese (due giornate full time di lavoro per 5 appuntamenti, per un totale di 80 ore), strutturato in 5 moduli tematici (Innovazione Sociale – (co)Progettazione sostenibile, Ricerca contestuale – Modelli di business, Valutazione d’impatto sociale – Prototipazione veloce, Tecnologie digitali – Sostenibilità economica, Tecniche narrative – Parlare in Pubblico) con sessioni teoriche, workshop pratici, momenti di confronto fra team, incontri ispirazionali, tutoring e accompagnamento costante da parte di professionisti, partner ed esperti di SocialFare e della rete Rinascimenti Sociali.

 

 

L’arte per la trasformazione sociale: come valutarne l’impatto? Cittadellarte racconta il percorso fatto insieme

Il 25 maggio 2018, nellambito della 20ma edizione di ARTE AL CENTRO, si è inaugurata a Biella COSTELLAZIONI DEMOPRATICHE. Limpatto sociale di Cittadellarte, mostra che rilegge ventanni di progetti ed esperienze di Cittadellarte – Fondazione Pistoletto alla luce di quanto emerge da un processo collettivo di autoriflessione che questanno ha visto coinvolta la Fondazione stessa nellintento di studiare e ripensare il proprio impatto sociale. Il percorso di valutazione di impatto, realizzato con il supporto scientifico di SocialFare, nasce in continuità con la vocazione e lambiziosa missione che fin dalle sue origini caratterizza Cittadellarte, fondata sulla convinzione che lArte debba farsi carico delle sfide delle contemporaneità ed essere generatrice di una nuova civiltà.

“È tempo che l’artista prenda su di sé la responsabilità di porre in comunicazione ogni altra attività umana”.
 Pistoletto, Progetto Arte 1994

 

Abbiamo intervistato Michele Cerruti But, Coordinatore di UNIDEE Higher Education Cittadellarte, che ha curato la mostra COSTELLAZIONI DEMOPRATICHE insieme a Juan Sandoval (Education Office e Art Office Cittadellarte).

 

 

Michele, ci racconti come vi siete avvicinati al tema dell’impatto sociale e perché avete sentito l’esigenza di valutare e misurare il cambiamento generato da Cittadellarte | Fondazione Pistoletto?

Cittadellarte è fondata nel 1998, a seguito del manifesto di Michelangelo Pistoletto “Progetto Arte” (1994), dichiarando che “è tempo che l’arte prenda su di sé la responsabilità di mettere in comunicazione ogni altra attività umana”. Fin dal ‘900 diverse esperienze – come la Bauhaus o Joseph Beuys – hanno traghettato l’arte verso l’impegno sociale, tanto che oggi la Socially Engaged Art è una forma d’arte diffusa nonché una disciplina accademica. Il progetto Cittadellarte mette in relazione il lavoro di Michelangelo Pistoletto insieme ad altre esperienze con il fine dell’Arte per la trasformazione sociale responsabile.

Cittadellarte persegue dunque questo obiettivo da vent’anni, ma non aveva mai tentato prima d’ora di valutare l’effettivo impatto dei suoi progetti finalizzati alla trasformazione sociale. E poiché riteniamo che per trasformare la società la critica non sia sufficiente (“Critique is not enough” è stata una mostra di alcuni anni fa), ma sia necessaria l’azione, abbiamo deciso di lavorare per misurare le azioni che portiamo avanti e i loro effetti. D’altra parte, siamo convinti che questa non sia un’esigenza specifica ed esclusiva della nostra realtà: l’Arte ha necessità di rivendicare e dimostrare la sua reale capacità di incidere sulla società. Per questo confidiamo che il percorso di valutazione dell’impatto sociale intrapreso da Cittadellarte sia di incentivo e si configuri come esperienza pilota replicabile per altri soggetti che operano nell’ambito della Socially Engaged Art.

 

Perché avete scelto di lavorare con SocialFare e qual è il percorso fatto insieme?

Ci siamo avvicinati a SocialFare, che opera a poca distanza da noi ma è nel contempo punto di riferimento per l’Innovazione Sociale a livello nazionale, nell’ambito delle attività formative che portiamo avanti con Unidee (l’ “Università delle Idee”, che racchiude tutti i progetti di Alta Formazione di Cittadellarte) e per le quali vorremmo arrivare ad un riconoscimento formale da parte del Ministero.

Abbiamo quindi deciso di avvalerci della consulenza scientifica di SocialFare per avviare un percorso di valutazione dell’impatto sociale generato da Cittadellarte mirato a definire in modo sistemico e misurabile le aree d’impatto sociale, e i relativi indicatori, con cui valutare, da oggi in poi, l’effettivo impatto delle nostre azioni sulla base degli obiettivi delineati e condivisi.

Si tratta di una strada particolarmente interessante perché ibrida, tanto in termini di contenuti trattati quanto di approccio. Il lavoro che stiamo realizzando insieme coniuga infatti strumenti propri di un approccio scientifico/sistematico con elementi comunemente considerati “intangibili” come il valore sociale di un’azione e, ancor di più, l’arte stessa. A livello personale, poi, ho avuto modo di apprezzare il modo sistemico ma “non ideologico” con cui l’approccio Design Thinking è stato proposto e applicato alla nostra realtà al fine di comprendere il contesto in cui lavoriamo e le peculiarità del mondo dell’Arte, come incipit del processo di identificazione delle aree d’impatto sociale.

Concretamente, siamo partiti con un lavoro di consapevolezza e definizione della nostra sfida sociale, il cambiamento sistemico a cui vogliamo tendere. Abbiamo dunque individuato quattro aree di impatto, lavorando sulla “catena del valore” di Cittadellarte, e cominciando a definire per ciascuna misuratori e indicatori che permettono di valutare e misurare gli effetti generati dalla fondazione in quell’ambito specifico ed in rapporto a specifici stakeholder.

Grazie a questo percorso abbiamo constatato che gli oltre 800 progetti realizzati in 20 anni di attività, pur nella loro eterogeneità, sono effettivamente riconducibili ad una specifica identità di Cittadellarte, persino indipendente dall’identità più strettamente legata alla sua originaria fondazione, poiché tutti i soggetti entrati in contatto con il progetto – il luogo Cittadellarte – hanno arricchito e contribuito attivamente alla definizione della sua identità.

Il passo successivo, tutt’ora in progress, è la costruzione degli strumenti di progettazione necessari ad orientare le azioni future verso il cambiamento sistemico a cui tendiamo, validando misuratori e indicatori, definendo la strategia di raccolta/lettura e visualizzazione dei dati su cui baseremo la valutazione dell’impatto delle azioni stesse.

 

La mostra COSTELLAZIONI DEMOPRATICHE rappresenta a tutti gli effetti il primo “prototipo narrativo” del lavoro di valutazione di impatto fatto insieme. In che modo la mostra comunica in modo fruibile questo percorso? 

La mostra è pensata per narrare il percorso fatto e nel contempo arricchirlo e integrarlo. Si tratta di un dispositivo aperto e relazionale, che contribuisce attivamente alla valutazione dell’impatto e all’immaginazione del futuro verso cui tendere. Stando a quanto abbiamo appreso del Design Thinking, potremmo ricondurre la mostra a una delle fasi di “apertura” nel processo iterativo di apertura/chiusura rappresentato dalla figura del double diamond (http://www.alpine-space.eu/projects/desalps/en/about/the-project/design-thinking/design-thinking-process) a cui dovrà seguire necessariamente una fase di sintesi.

È importante chiarire che l’obiettivo non è raccontare in modo esaustivo la totalità dei progetti realizzati da Cittadellarte. Questa mostra non ha la funzione di un archivio storico, bensì di chiave di lettura della nostra identità attraverso alcune delle azioni portate avanti in questi 20 anni, che in qualche modo sintetizzano ed esprimono il DNA comune rintracciabile in tutto quello che Cittadellarte fa. Il titolo della mostra rappresenta nel contempo il fine delle nostre azioni e il modo in cui le realizziamo, creando sinergie e sistemi relazionali paragonabili a costellazioni.

COSTELLAZIONI DEMOPRATICHE ha tre obiettivi: raccontare il percorso sopra citato, descrivere un modello di misurazione di impatto sociale e raccontare quello che Cittadellarte fa. Questi obiettivi si esprimono attraverso altrettante aree della mostra:

  • Un grande tavolo, lungo 15 metri, su cui Cittadellarte narra se stessa attraverso una selezione di progetti (descritti con piccole schede a disposizione dei visitatori) riletti secondo le 4 aree di impatto individuate durante il percorso, qui rappresentate da 4 diverse tonalità di grigio. I progetti hanno inoltre pesi e scale diverse (locale o più allargata), caratteristiche rappresentate anche in questo caso attraverso elementi visivi riconoscibili.

 

  • 4 grandi costellazioni disegnate su tende “trasparenti e attraversabili” come i progetti che rappresentano, a mostrare che i soggetti coinvolti hanno la possibilità di entrare e uscire in modo dinamico e aperto. Le costellazioni raffigurano le relazioni fra i soggetti stessi, i cui nomi sono riportati al posto delle stelle, raggruppati all’occorrenza in sciami di stelle, stelle fisse, stelle comete e legati da linee di diverso tipo. Accanto a ciascuna costellazione, cinque diagrammi offrono una chiave di lettura possibile sulla trasformazione sociale generata dai progetti rappresentati, pur nella consapevolezza dei limiti di una valutazione a posteriori: non parliamo in questo caso propriamente di impatto sociale, che come sappiamo necessita di intenzionalità, vale a dire di un’azione orientata secondo precisi indicatori definiti a priori

 

  • Un’area di interazione con i visitatori, composta da uno spazio di reazione “a caldo” in cui è possibile lasciare indicazioni e contributi, e soprattutto da (d)estructura, progetto di creazione collaborativa che permette attraverso un’esperienza ludica di attivare processi di dialogo intorno (in questo caso) al tema dell’impatto sociale di Cittadellarte. La mostra infatti è pensata come dispositivo relazionale e la raccolta di feedback avverrà anche attraverso corsi e workshop previsti nei prossimi mesi per coinvolgere soggetti diversi.

Nel corso del lavoro fatto insieme abbiamo appurato che l’impatto sociale, per essere tale, richiede intenzionalità. Quale la vostra intenzione rispetto al futuro, quali i prossimi passi del percorso verso un cambiamento sistemico?

Uno degli obiettivi del percorso fatto insieme è la costruzione di uno strumento di misurazione utile a progettare il futuro. Abbiamo avuto modo di constatare come la valutazione dell’impatto fatta costruendo gli indicatori a posteriori (ex-post) sia più difficoltosa da compiere e meno efficace, poiché non frutto di un processo sistemico compiuto su tutta la filiera progettuale ex-ante e in itinere.

La nostra intenzione è quindi mettere a frutto quanto emerso dal percorso per costruire uno strumento agile di valutazione, articolato in indicatori e misuratori che ben rappresentino le sfide sociali verso le quali intendiamo orientare in modo pervasivo le nostre attività e azioni future.