IMPACT THROUGH DESIGN by SocialFare and ELISAVA International open talk | SDGs Applied Design Research Program

Read the interview with Arianna Mazzeo
Arianna Mazzeo interviews Joke Quintens
Arianna Mazzeo interviews Paolo Montemurro
Arianna Mazzeo interviews Antonio Scarponi

IMPACT THROUGH DESIGN: UN SDGS and Societal Challenges.
International Open Talk | SDGs Applied Design Research Program

Co-produced by

SocialFare | Center for Social Innovation Italy

and

ELISAVA – Barcelona School of Design and Engineering

 

IMPACT THROUGH DESIGN: UN SDGSs and Societal Challenges is an applied research program co-produced by SocialFare | Centre of Social Innovation based in Turin, Italy and ELISAVA – Barcelona School of Design and Engineering, aimed to improve and promote the generation of Social Impact through Design.

The applied design research program will focus on the United Nations Sustainable Development Goals and will involve professionals, researchers, public and private institutions as well as the communities in which the best practices of Social Impact Design are already being applied in order to define a programmatic and systemic proposal for the next decade.

Starting in Turin (Italy) on May the 4th, 2018, the program includes an Open Talk Series in Marseille, Barcelona, Matera, Roma, Zurich, Toronto, Boston, Shanghai and will be presented at the High Level Political Forum on Sustainable Development in New York. The program is also part of the European Development Days (EDW 2018).

EUROPE


 

opentalk#1 | TURIN

Impact through design SDGs and Societal Challenges. The Italian Perspective

Friday 4th May 17.00 – 19.30 h | Rinascmenti Sociali, Via Maria Vittoria 38, Torino

 

opentalk#2 | MARSEILLE

The Marseille social design and bottom-up perspective

Saturday 19th May 16.00-18.00 h | Femmes D’Ici et D’Ailleurs,  4 Rue Mazagran, 13001 Marseille

 

opentalk#3 | BARCELONA

Data & the City. Design, Policy and Resilience. The Barcelona Perspective

Wednesday 23rd May 18.30-19.30 h | Elisava Design School, Rambla 32 08002 Barcelona

 

opentalk#4 | MATERA

The system food-design.  The Community Perspective

Saturday 2nd june from 11.30-12.30 h | Palazzo Lanfranchi, Via Carlo Levi Matera

 

opentalk#5 | ROME

Digital Social Innovation. Top down either/ or Bottom-up. Which sustainability through design?  The Public Interest Perspective

Thursday 7th June 11.00-12.00 h | Festival dello Sviluppo Sostenibile, 00186 Roma RM, Italy

 

opentalk#6 | ZURICH

Cultural devices: models of design and design of models. The Zurich perspective

Wednesday 27th June 2018 18.00-19.30 h | Cabaret Voltaire, Spiegelgasse 1,8001 Zürich, Switzerland

 

UNITED STATES AND CANADA


 

opentalk#7 | BOSTON

Co-creating AI. Social aspects, policies and new pathways for post-human design and the City

12 September 17.00-18.30h | Harvard University

 

 

opentalk#8 | TORONTO

Cultural impact. City, Technology and society . 
Principles and practices of the indigenous perspective in urban complex context

 

4th September 18.00-19,30 h | Autodesk Technology Center, Toronto, Canada

 

 

ASIA


opentalk#10 | SHANGHAI

Design for city-making. Models and Collaborative cities systems for no-Western social impact.

30th October 17.00-18.30 h | Tonjii University, 1239 Siping Road, Shanghai, China

 

END OF THE PROGRAM


TORINO

International Impact Through Design. The Festival

23th November | Rinascimenti Sociali, Via Maria Vittoria 38, Torino, Italy

 

SocialFare | Center for Social Innovation Italy

SocialFare is the first Center for Social Innovation in Italy. Research, community engagement, capacity building, and co-design are at the basis of our work to develop  innovative solutions to contemporary societal challenges, while generating new economy via social ventures. SocialFare is located in Torino, in the premises of  Rinascimenti Sociali, the place and convergence network dedicated to accelerate social impact knowledge and entrepreneurship in Italy.

 

ELISAVA – Barcelona School of Design and Engineering

ELISAVA is one of the most important schools of Europe, a pioneer in studies of Design and Engineering. The Centre, affiliated to the Universitat Pompeu Fabra, has 2.000 students from around the world. ELISAVA promotes education, knowledge, research, development and innovation in the field of design, engineering and communication. The School offers a college education that prepares students to meet professional challenges worldwide.

IMPACT THROUGH DESIGN | Intervista ad Arianna Mazzeo

 SocialFare ed ELISAVA lanciano IMPACT THROUGH DESIGN International open talk | Applied design research for SDGs

 

Parte e si chiude a Torino l’Open Talk Series sul ruolo del Design nella generazione di impatto sociale. Un calendario di appuntamenti che farà tappa all’ONU a New York passando per Marsiglia, Barcellona, Matera, Roma, Zurigo, Toronto, Boston, Shanghai.

 

Torino, maggio 2018 – Abbiamo intervistato Arianna Mazzeo, Visiting Professor ad Harvard Seas e direttrice del MasterLab in Service Design Systems all’ELISAVABarcelona School of Design and Engineering, che insieme a SocialFare ha creato il format innovativo di open talk IMPACT THROUGH DESIGN. SDGs Societal Challenges lanciato a Torino lo scorso 4 maggio e dedicato ai Sustainable  Development Goals delle Nazioni Unite. 

Il 4 maggio 2018 a Torino si è tenuto il primo di una serie di eventi internazionali dedicati all’impatto sociale generato dal Design, co-prodotto da SocialFare ed ELISAVA.

Ci racconti come è nata l’iniziativa e di cosa si tratta?

 

IMPACT THROUGH DESIGN. SDGs and Societal Challenges è un Open Talk Series il cui format innovativo nasce a seguito del summit International Days of Deans and Experts: Impact Through Design (Barcellona, aprile 2018) nel corso del quale 30 scuole di Design di prestigio internazionale hanno accettato il mio invito a prendere posizione rispetto ai Sustainable Development Goals definiti dalle Nazioni Unite e ad integrarli nelle attività curriculari di ricerca così come nei piani di studio dei rispettivi corsi e master. Questa premessa è fondamentale per iniziare a parlare in maniera più diffusa del ruolo rilevante che il Design ha e deve avere a livello strategico e sistemico nell’implementazione degli SDGs al fine di generare un effettivo impatto sulla società.

Di qui l’Open Talk Series, un fitto calendario di appuntamenti che ci vedrà impegnati nei prossimi mesi in una serie di tavoli di lavoro e confronto con gli attori del cambiamento. Da Torino a Shanghai, passando per Marsiglia, Barcellona, Roma, Matera, Zurigo, Boston, New York, i talk si svolgeranno proprio nei luoghi che già stanno sperimentando l’impatto sociale del Design attraverso l’implementazione di progetti che vedono coinvolte le comunità locali in sinergia con gli enti pubblici e privati.

 

Siamo orgogliosi di aprire e chiudere proprio a Torino l’Open Talk Series che ci porterà in giro per il mondo a diffondere il valore dell’impatto sociale che può essere generato dal Design.

Perché questa scelta e quali ruoli giocano SocialFare ed ELISAVA nell’iniziativa?

 

A Torino c’è SocialFare, il primo Centro per l’Innovazione Sociale in Italia, con il relativo hub e la rete di convergenza che trova spazio nella sede di Rinascimenti Sociali. È importante creare maggiore consapevolezza della ricchezza di questo contesto e del ruolo giocato da Torino nell’ecosistema internazionale dell’Innovazione Sociale. In questo territorio molti progetti di educazione di qualità e di innovazione digitale sono già a tutti gli effetti generatori di cambiamento e costituiscono un modello di implementazione concreta ed efficace degli SDGs. Per questo abbiamo scelto non solo di avviare, ma anche di concludere l’Open Talk Series in questa città: l’appuntamento è a novembre per un evento che non sarà solo occasione di restituzione delle esperienze, spunti e testimonianze raccolte, bensì un punto di partenza per elaborare una strategia e una proposta di lavoro su questi temi nel futuro prossimo.

L’idea di questo format innovativo nasce proprio da un momento di scambio e confronto fra SocialFare ed ELISAVA, School of Design and Engineering di Barcellona, che nel corso dei prossimi mesi coinvolgeranno di volta in volta professionisti, ricercatori, rappresentanti di istituzioni e altri soggetti attivi nelle città in cui realizzeremo gli open talk.

 

Tieni a precisare che l’Open Talk Series non è un semplice calendario di eventi di disseminazione e informazione, bensì un vero e proprio progetto di ricerca applicata.

Vuoi spiegare cosa intendi esattamente?

 

Questo progetto è diretta espressione dell’approccio con cui lavoriamo quotidianamente, da anni, nelle rispettive realtà. Il Master in Service Design System che dirigo all’ELISAVA è un Master Lab, un programma aperto e integrato in cui il vero laboratorio non è l’aula, bensì la città di Barcellona. È nei suoi quartieri, a contatto con la comunità che gli studenti applicano i concetti di innovazione sociale studiati nel master, incentivati a ideare e realizzare progetti che abbiano un impatto diretto e positivo sul contesto in cui vivono e operano.

Sento dunque una forte affinità con la vision e l’approccio metodologico di SocialFare, che pone al centro della sua attività di innovazione l’impatto sociale e lavora su di esso come generatore di impatto economico. Il mio lavoro all’ELISAVA parte dai processi creativi per innovare la città e le comunità con cui opera, SocialFare implementa l’approccio sistemico e Design Thinking nell’accelerazione di conoscenza e generazione di impatto tangibile e misurabile.

Dalla nostra collaborazione non poteva che nascere un’iniziativa fondata sulla co-produzione, dove il concetto di “co” rappresenta la collaborazione come metodo sistemico di relazioni che, partendo dal nostro lavoro congiunto, va a coinvolgere tutte le comunità in cui porteremo l’open talk. È stato così a Torino il 4 maggio, con la presenza e la partecipazione attiva in sala di rappresentanti di realtà particolarmente eterogenee e significative del territorio, dalle associazioni impegnate negli orti urbani a importanti fondazioni private e istituzioni, includendo professionisti, ricercatori, studenti, artisti. Altrettanto vivaci sono gli ecosistemi delle città dove faremo tappa nei prossimi mesi: a Roma parteciperemo al Festival dello Sviluppo Sostenibile, a Zurigo incontreremo l’inventore di Conceptual Devices, un metodo interdisciplinare volto a sviluppare strategie di design ad impatto sociale ed economico, a Marsiglia avremo modo di confrontarci con una città che è simbolo stesso di innovazione sociale e integrazione attraverso pratiche dal basso e progetti di social design.

Ognuno di questi incontri sarà quindi non una semplice tappa, bensì una fase del percorso in divenire, la cui stessa mission sarà ridefinita di volta in volta in base alle esperienze e all’apporto di ciascuna comunità coinvolta. È quindi un progetto di ricerca applicata e comunitaria che ha come obiettivo la definizione di una proposta programmatica per l’implementazione dei Sustainable Development Goals nel prossimo decennio.

Il work in progress della proposta sarà presentato all’High Level Political Forum on Sustainable Development dell’ONU a New York, a cui parteciperò personalmente nel mese di luglio.

Per scoprire insieme e confrontarci in modo più approfondito sul programma che si definirà nel corso dell’Open Talk Series vi do appuntamento a Torino per novembre 2018, sperando di incontrarvi numerosi all’evento conclusivo di SOCIAL IMPACT THROUGH DESIGN. SDGs Societal Challenges.

 

 

FOUNDAMENTA: un’opportunità per le startup! Intervista a EthicJobs

Intervistiamo Luca Carrai, CEO e Responsabile Commerciale di EthicJobs, startup che ha recentemente portato a termine il percorso di accelerazione FOUNDAMENTA#4 con SocialFare.

Vuoi partecipare a FOUNDAMENTA?
La call è aperta! Applica qui

Ethicjobs (www.ethicjobs.com) valuta e certifica la qualità del lavoro percepita dai collaboratori all’interno delle imprese. L’obiettivo è dare forte visibilità a tutte le aziende che già offrono una qualità del lavoro eccellente, aiutando nel contempo le altre ad efficientarsi a livello sociale e, di conseguenza, a livello economico.

 

Quale valore aggiunto ha portato a EthicJobs la partecipazione al programma di accelerazione FOUNDAMENTA?

Dopo aver tentato diverse strade e percorsi, il programma di accelerazione #FOUNDAMENTA ha finalmente portato EthicJobs su un gradino più alto, trasformandola in una realtà imprenditoriale ben più solida e in qualche modo più corporate. Grazie al team di SocialFare, alla loro professionalità e al network di esperti con cui ci hanno messi in contatto, abbiamo rivisto le dinamiche interne all’azienda, assegnato i ruoli giusti alle persone giuste, ci siamo dotati di un sito web migliore e di strumenti all’altezza dei nostri obiettivi.

Consiglieresti a una startup di candidarsi alla call FOUNDAMENTA#6?

Assolutamente sì, FOUNDAMENTA è davvero l’occasione per far crescere la tua startup, per maturare una buona consapevolezza del qui ed ora, per capire dove si vuole andare e che strada intraprendere per arrivarci. Il valore aggiunto è senz’altro la professionalità del team che SocialFare mette a completa disposizione delle startup accelerate, offrendo supporto in tutti gli ambiti più importanti per un progetto imprenditoriale emergente, dal marketing alla gestione economico-finanziaria, passando per l’opportunità di conoscere investitori interessati e imparare a presentarsi nella maniera giusta al loro cospetto.

Quali i prossimi traguardi per EthicJobs?

Dopo aver portato a termine il programma ed esserci presentati ad un buon panel di investitori nel corso del Social Impact Investor Day dello scorso 15 marzo, oggi possiamo dire di avere i numeri, il servizio e le validazioni da parte del mercato per scalare a livello nazionale, tenendo a mente l’obiettivo ambizioso di portare in qualche forma un cambiamento positivo ed etico nel mondo del lavoro in Italia.

 

Al via la sperimentazione piemontese di DesAlps: il Design Thinking a vantaggio delle PMI

 

SocialFare è lieta di partecipare in qualità di observer alla sperimentazione italiana del progetto DesAlps – Design Thinking for a Smart Innovation Eco-System in Alpine Space” promossa dalla Città Metropolitana di Torino con il supporto tecnico di Experientia.

Al via la sperimentazione piemontese
di Des Alps:
il Design Thinking a vantaggio delle PMI

Venerdì 18 maggio a Torino il 1° workshop
per preparare le piccole e medie imprese alle sfide dell’innovazione

 

Torino, 30 aprile 2018 – Arriva a Torino la sperimentazione del progetto europeo DesAlps – Design Thinking for a Smart Innovation Eco-System in Alpine Space”, progetto europeo che mira ad intervenire sulla frammentarietà dell’offerta di servizi a supporto delle imprese nei processi di innovazione. Enti di ricerca, istituzioni e agenzie per l’innovazione in 5 nazioni, dislocate lungo l’arco alpino, hanno lavorato alla creazione di una piattaforma per incentivare l’approccio Design Thinking e favorire lo sviluppo delle piccole e medie imprese attraverso la mutua cooperazione tra imprenditori, esperti di innovazione e policy maker.

La Città Metropolitana di Torino, partner del progetto, propone con il supporto tecnico di Experientia, tre appuntamenti gratuiti riservati a quanti lavorano in una piccola o media impresa del territorio. La richiesta di iscrizione al 1° workshop, che si terrà venerdì 18 maggio dalle 9.00 alle 17.30 presso Rinascimenti Sociali in via Maria Vittoria 38 a Torino.

La partecipazione al workshop è gratuita, i posti sono limitati e riservati agli addetti ai lavori in ambito PMI. Chi effettua la pre-registrazione su Eventbrite ricerverà il form da compilare per completare l’iscrizione:

Vuoi partecipare? Compila qui la richiesta

L’organizzazione si riserva la possibilità di selezionare i partecipanti.

 

Il Progetto “DesAlps” è iniziato nel 2016 e terminerà nel 2019. Finanziato dal programma Interreg Alpine Space, il progetto mira a sviluppare un ecosistema favorevole all’applicazione di strategie di innovazione per le PMI basate sul Design Thinking: metodologia di problem solving creativo che consente di progettare cambiamenti nella strategia di business delle imprese, rendendola più flessibile ai cambiamenti del mercato e attenta bisogni dell’utente.

Il Design Thinking si adatta a tutti i tipi di aziende e di settori produttivi ed è applicabile a diversi tipi di problemi, che siano di strategia, di organizzazione, di sviluppo nuovi prodotti o servizi.

Due le strategie che il progetto sta attivando per costruire un ecosistema favorevole all’utilizzo del Design Thinking:

  • migliorare le politiche a supporto dell’innovazione delle PMI favorendo l’inclusione del Design Thinking, in dialogo con un consiglio di Osservatori regionali nelle attività di progetto.
  • attivare dei Design Thinking Lab, centri di diffusione e di formazione sul Design Thinking nelle regioni partner, migliorando le sinergie con gli strumenti di innovazione già esistenti e favorendo la diffusione dei risultati di progetto attraverso una piattaforma permanente che fungerà da network per imprese e formatori.

Des Alps si sviluppa in 4 fasi fondamentali:

  1. Ricerca sullo stato dell’arte dell’innovazione nelle varie aree coinvolte dal progetto;
  2. Creazione di un metodo condiviso sul tema del Design Thinking;
  3. Test sulle aziende del modello operativo e dei suoi strumenti;
  4. Capitalizzazione e diffusione dei risultati.

Il progetto ha come capofila t2i, società consortile italiana per il trasferimento tecnologico e innovazione, e coinvolge prestigiosi enti di ricerca, istituzioni e agenzie di diverse nazioni: Francia (Toulon Var Technologies  e Agence Régionale pour l’Innovation et l’Intenationalisation des Entreprises de Provence-Alpes-Côte d’Azur), Germania (BWCon – Baden-Württemberg Connected), Austria (BizUp- Business Upper Austria e Innovations und Technologietransfer Salzburg), Slovenia (Camera di commercio e dell’industria di Lubiana e Maribor Development Agency) e Italia (Città Metropolitana di Torino e Camera di Commercio di Padova).

Il progetto ha inoltre visto il coinvolgimento di esperti di Design Thinking come observer, che hanno seguito le diverse fasi di ricerca e costruzione metodologica: per Torino SocialFare | Centro per l’Innovazione Sociale ha seguito gli incontri internazionali di preparazione e il lavoro sul territorio.

Dopo aver mappato attraverso questionari ed interviste le esigenze delle PMI attive lungo l’arco alpino, sono stati realizzati dei workshop per condividere gli strumenti elaborati dai diversi partner al fine di coprogettare un format capace di diffondere il Design Thinking come supporto all’innovazione. Con questi 3 workshop gratuiti Experentia porta ora la sperimentazione sul territorio piemontese.

Compila qui la richiesta di partecipazione
al workshop del 18 maggio 2018

Innovare con impatto sociale: BTREES intervista Laura Orestano

Ringraziamo BTREES per l’intervista a Laura Orestano, CEO di SocialFare, pubblicata sul blog www.btrees.social sul tema “Innovare con impatto sociale”.

Buongiorno Laura! Grazie per essere qua con noi. Cominciamo subito dalla prima domanda: cos’è Social Fare in una frase? E qual è la vostra missione?

SocialFare è il primo Centro per l’Innovazione Sociale in Italia con focus verticale sullo sviluppo di modelli, servizi e prodotti che rispondano in modo innovativo alle sfide sociali contemporanee. La nostra missione è quella di generare innovazione a impatto sociale, cioè rilevante per la qualità della vita delle persone e delle comunità. SocialFare esplica la sua azione in due modi: accelerando conoscenza e accelerando imprese a impatto sociale.

 

Perché Torino? E perché Rinascimenti Sociali? Ci spiegate com’è nato lo spazio?

Torino ha un mix unico in Italia in termini di azione sociale, cultura di impresa e sviluppo tecnologico: questi sono tre elementi chiave per costruire nuove soluzioni e nuove imprese ibride, cioè, che intendano risolvere dei bisogni/sfide sociali, che siano strutturate managerialmente, che includano la tecnologia ed il digitale come parte della loro offerta.
Rinascimenti Sociali è il luogo e la rete di convergenza tra attori, pubblici e privati, profit e no profit che si sono riconosciuti come uniti da un obiettivo comune: generare impatto sociale positivo per generare nuovo sviluppo economico ma anche culturale, in termini di nuovi modelli di riferimento e non solo di nuove prassi.

Lo spazio è nato dal basso: era vuoto e disponibile, un piccolo gruppo di attori lo ha visto come sede della sperimentazione di convergenza e ha iniziato a trasferire le proprie attività, man mano altri attori sono arrivati, sempre in coerenza con la visione iniziale, e si sono trasferiti ma anche aggiunti alla rete non solo fisica. Ognuno ha portato qualcosa, ha configurato il pensiero, il modello, le relazioni, le opportunità che si sono moltiplicate, la comunicazione che è divenuta coesa, ognuno ha portato anche i propri mobili ed allestimenti: non era una casa costruita da altri, omologata anche nel suo apparire ma una casa comune costruita da tutti coloro che si identificano con la visione e per questo ricca di diversità ed anche di opportunità vere. Oggi Rinascimenti Sociali conta più di 40 partner di diversa natura e costituisce un punto vibrante, innovativo ed in continua evoluzione non solo in Italia ma in tutta Europa.

 

Foundamenta#4 è stato il vostro ultimo bando. Come scegliete le startup? Sulla base di quali criteri principali?

Il 15 di marzo si è concluso il programma di accelerazione FOUNDAMENTA#4, nel frattempo abbiamo selezionato i nuovi progetti che entreranno nel quinto programma di accelerazione e, il 26 di marzo, abbiamo lanciato la nuova call FOUNDAMENTA#6 il cui programma inizierà il 24 settembre per poi concludersi il 24 gennaio 2019.

Questi ritmi richiedono un processo e criteri di selezione rodati e ben condivisi. I criteri con i quali selezioniamo i progetti sono tendenzialmente i seguenti: il team, fondamentale, quello che cerchiamo è un team di founder con un forte commitment nel progetto e che lavora full time (almeno dal momento dell’ingresso al programma); l’idea, che deve risolvere un bisogno chiaro e in modo nuovo rispetto ai competitor diretti/ indiretti, mostrando una value proposition distintiva; il mercato, un mercato in crescita, anche di nicchia, ma con forte potenziale.

Questi aspetti vengono sempre tenuti a mente durante l’intero iter di selezione che è caratterizzato da tre macro attività:

1) Lancio della call su F6S. Piattaforma di riferimento a livello globale al quale si appoggiano molti acceleratori e incubatori.

2) Screening e diligence, tramite call e meeting, del team di accelerazione.

3) Presentazione dei migliori 10 progetti a SocialFare Seed, il veicolo che investe nelle startup accelerate.

 

Quali case histories di maggiore valore vi rendono più felici di quanto fatto sino ad ora, in questi anni?

Abbiamo due livelli di osservazione di quello che è stato fatto in questi anni: l’osservazione del modello e l’osservazione delle attività specifiche. In termini di modello quello che ci rende felici è che SocialFare è un organismo vivo, dinamico, aperto, auto-regolato e che attrae intelligenza internazionale, giovani che vogliono cambiare il mondo con professionalità e una precisa scala di valori e di scelte.

In termini di attività specifiche, siamo felici ogni volta che una startup fa un passo avanti e incontra investitori che ci credono, ogni qual volta le nostre attività di accelerazione di conoscenza, nelle scuole, nelle cooperative così come nel privato, sviluppano maggiore consapevolezza e saper fare, con strumenti nuovi, internazionali, riconoscibili e di reputazione.

 

Come si comporta l’Italia rispetto al mondo dell’innovazione sociale? Stanno aumentando gli investimenti?

L’Italia sta prendendo coscienza che l’innovazione sociale, così come l’imprenditorialità sociale, possono costituire una vera leva di sviluppo per il Paese. Gli investimenti sono disponibili, almeno sulla carta, ma c’è bisogno di maggiore capacity: sia in termini di qualificazione della domanda (imprese pronte ad essere investite) sia in termini di propensione al rischio (da parte degli investitori); e poi c’è il grande punto politico: serve “evolutionary policy-making“, cioè politiche che siano dinamiche e che accompagnino in modo dinamico e sistemico l’innovazione sociale.

 

Quali sono le prossime iniziative in arrivo?

SocialFare sta progettando in modo sistemico ed agendo in modo imprenditoriale: significa che costruisce parti mancanti della catena del valore dell’innovazione sociale e le attiva come sperimentazioni imprenditoriali “in-house”. In questo approccio ha lanciato recentemente SocialFare SEED, primo veicolo/fondo impact seed che investe seed money nelle startup a impatto sociale accelerate da SocialFare attraverso la call Foundamenta e a breve lancerà un’altra iniziativa sistemica nell’area di accelerazione della conoscenza a impatto sociale, laddove già stiamo raccogliendo grandissimi risultati con il nostro programma Design Your Impact, programma di accelerazione di conoscenza pratica sugli strumenti dell’innovazione sociale. Recentemente, SocialFare è stato anche promotore della nuova piattaforma Torino Social Impact, ulteriore tentativo di raccordo metropolitano per posizionare Torino tra le leading cities europee per l’innovazione sociale.

 

 

Torino è pronta a diventare capitale dell’Europa meridionale nell’innovazione sociale con Nesta italia

“Vogliamo rendere Torino la capitale dell’Europa meridionale nell’innovazione sociale e nella finanza d’impatto sociale”, racconta Francesco Profumo, il presidente della Compagnia di San Paolo. L’ente aveva messo questo obiettivo nelle sue linee strategiche valide fino al 2020 e ora è passata all’azione portando a Torino la fondazione Nesta. È un’istituzione del Regno Unito nata nel 1998 grazie ai fondi della lotteria britannica ed è specializzata in filantropia innovativa. Costituirà una fondazione gemella (ma indipendente) chiamata Nesta Italia, con sede nel capoluogo piemontese. Sarà operativa dall’autunno e lavorerà a stretto contatto con gli uffici di Londra.

“Porteremo avanti diversi progetti per la risoluzione di alcune problematiche sociali. Ci occuperemo di arte, di istruzione e di salute e invecchiamento della popolazione”, racconta Marco Zappalorto, futuro direttore della nuova fondazione torinese. Solo nell’ultimo quinquennio la Nesta Uk ha portato avanti circa 100 progetti l’anno, facendo leva su un budget annuo da circa 30 milioni di sterline. Per esempio, ha creato una sfida fra studenti tra gli 11 e i 16 anni a chi inventava un modo per sfruttare i dati dei satelliti in modo da creare benefici alla società. Oppure ha lanciato un premio a chi realizzava nuove tecnologie in grado di includere i disabili. E ancora, ha aiutato dieci ospedali a creare team di volontari misurando l’impatto positivo che il loro utilizzo ha avuto sulla salute dei pazienti.

Soprattutto, la forza di Nesta è la sua capacità di immaginare nuovi meccanismi di sostegno: “La loro realtà è complementare a quella della Compagnia di San Paolo. Noi abbiamo mille progetti ogni anno, che gestiamo per lo più in modo tradizionale. Loro hanno competenze diverse, che ci aiuteranno a migliorare”, sottolinea Profumo. Dunque, nel futuro ci saranno sempre meno contributi a fondo perduto e sempre più forme di sostegno diverse, che ad esempio prevedano un contributo iniziale che poi si trasforma in un prestito oppure in una partecipazione societaria. Tra l’altro, evidenzia Profumo, “Nesta Italia potrà fare leva su un ecosistema torinese già molto sviluppato, che conta su realtà come Rinascimenti Sociali e l’ex Incet”. [Read more]

È nato il Comitato dei Segnalatori di Ashoka Italia: SocialFare tra le realtà coinvolte per co-creare processi di innovazione sociale

Ashoka è la più grande rete al mondo di imprenditori sociali per l’innovazione sociale. Nasce dalla convinzione che il modo più efficace per risolvere i problemi globali dei nostri tempi sia identificare chi già ha trovato delle idee per rispondere a queste sfide, e creare delle reti che contribuiscano a replicabilità e adattabilità della soluzione proposta.  A tal fine a marzo Ashoka Italia ha costituito un Comitato di Segnalatori. Leggi qui il resto dell’articolo, per scoprire i volti dei primi membri e, se sei un esperto di innovazione e impresa sociale, come entrare a farne parte.