Riflessioni sulla responsabilità sociale delle imprese alla Biennale Democrazia 2023

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La riflessione su nuovi paradigmi di impresa è un tema di grande attualità e importanza che richiede un approccio critico e costruttivo. All’impresa è richiesto di ridefinire il proprio modello di business, tenendo conto degli stakeholder e del valore condiviso, non più solo come elemento “in più” ma come obiettivo primario.

Nell’ambito di Biennale Democrazia 2023, venerdì 24 marzo si è tenuto un seminario di riflessione su nuovi paradigmi di impresa, in chiave responsabile e sostenibile, promosso dalla Fondazione Accademia Maurizio Maggiora – ETS insieme a LabNet (Laboratorio di Ricerca e Innovazione SAA – School Of Managament). Si è trattato di un’occasione per inquadrare i temi della CSR (Corporate Social Responsibility) all’interno delle strategie di impresa, analizzando le nuove forme di impresa che stanno emergendo e le nuove forme di libertà, di pensiero e di attivismo che coinvolgono tutta l’impresa.

Che fine farà la libertà di impresa?

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 Il tema della libertà è centrale in questa riflessione, poiché si sta mettendo in discussione se la libertà di impresa non sia più un bene assoluto e se sia necessario porre dei limiti per garantire l’interesse collettivo e quello delle future generazioni. In tal senso è interessante notare come ci sia una crescente attenzione da parte delle imprese ad aspetti diversi dal solo profitto, tenendo in considerazione gli stakeholders, come cittadini, dipendenti e comunità locali.

Ripartiamo dalla Costituzione italiana

Per comprendere il concetto di impresa sostenibile e responsabile è utile partire dalla modifica della nostra Costituzione nel 2022 con gli articoli 9 e 41, che tutelano l’ambiente e l’iniziativa economica privata, ma indicano anche che tali iniziative non possono svolgersi in contrasto ad interessi sociali e ambientali. La modifica di questi due articoli ha posto l’attenzione sull’importanza della tutela dell’ambiente e sulla necessità di armonizzare l’iniziativa economica privata con la salvaguardia dei beni comuni e il benessere delle future generazioni. Ciò apre alla discussione della libertà di impresa come bene assoluto mettendo al centro invece gli interessi collettivi e delle future generazioni [Marcello Bogetti, Direttore LabNet – SAA, School of Management – UniTo].

Oltre il profitto

In questo senso, è necessario quindi ridefinire il concetto di impresa che non può più essere identificato solamente con la ricerca del profitto, ma deve integrare anche obiettivi non economici come l’impatto sociale. Si tratta di una ridefinizione profonda del modello di business che deve tenere conto del valore condiviso anche dagli stakeholders, non solo dagli azionisti. Ciò comporta la necessità di rivedere il concetto di libertà economica, in modo da garantire la sopravvivenza del sistema economico e dell’impresa stessa [Damiano Cortese, Ricercatore Economia aziendale – Università di Torino; Paolo Venturi, Direttore di AICCON, Centro Studi sull’Economia Sociale e docente di imprenditorialità e innovazione sociale presso l’Università di Bologna; Claudia Strassera, Chief Reputation Officer, Bureau Veritas Italia, Società Benefit].

L’impresa militante

In questo contesto l’impresa verso la quale stiamo andando deve essere un’impresa militante con al centro il “purpose, che agisce con strumenti nuovi e risponde a dei perché più rilevanti per le persone e le comunità. Per costruire un’impresa militante sostenibile sono necessarie nuove capacità, nuove reti, inclusività e nuova cultura che non sia solo a disposizione di pochi. Tuttavia, manca una rappresentanza che possa sedersi ai tavoli delle decisioni. È fondamentale che questa nuova leva possa avere voce in capitolo perché solo così le imprese militanti possono essere realmente rappresentative delle esigenze della comunità [Laura Orestano, CEO SocialFare | Centro per l’Innovazione Sociale].

In definitiva, la riflessione su nuovi paradigmi di impresa è un tema di grande attualità e importanza che richiede un approccio critico e costruttivo. L’impresa deve, quindi, ridefinire il proprio modello di business, tenendo conto degli stakeholder e del valore condiviso, non più solo come elemento “in più” ma come obiettivo primario. Il concetto di libertà economica va rivisto e riformulato per un’impresa che non sia solo profit-oriented, ma anche socialmente responsabile e sostenibile.

Il futuro vedrà imprese che non siano solo profit-oriented, ma anche socialmente responsabili e sostenibili

 

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