“Innovare è connettere”
Greg Horowitz
È diventato sempre più difficile offrire una definizione univoca del concetto di innovazione, soprattutto lì dove viene abbinato alla sua declinazione sociale. Il secondo rapporto CERIIS (Centro di ricerche internazionali sull’innovazione sociale) mira a offrire una definizione aggiornata di questo fenomeno a partire dalla mappatura di modelli ed esperienze di innovazione sociale in Italia. L’innovazione sociale, scrive Gianni Lo Storto (Direttore generale LUISS Guido Carli), può essere definita come “una soluzione a un problema sociale che sia più efficace, efficiente e sostenibile di quelle già messe in atto, e in cui il valore creato vada a vantaggio della società prima che ai suoi singoli individui.”
Il “cuore” dell’innovazione sta quindi soprattutto nelle nuove relazioni attivate: più che di oggetti o fenomeni isolati, l’innovazione è questione di connessioni. Innovazione sociale significa innanzitutto mettere in contatto fasce diverse di popolazione, ampliare i confini della comunità, includere anziché escludere, coinvolgere anziché discriminare. L’innovazione sociale è intrinsecamente frugale (jugaad) e vantaggiosa economicamente, perché prevede una più efficace allocazione delle risorse a beneficio del più vasto bacino di persone possibile.
“L’innovazione Sociale può essere definita come una soluzione a un problema sociale che sia più efficace, efficiente e sostenibile di quelle già messe in atto, e in cui il valore creato vada a vantaggio della società prima che ai suoi singoli individui. L’innovazione sta quindi, soprattutto, nelle nuove relazioni attivate: mettere in contatto fasce diverse di popolazione, ampliare i confini della comunità, includere anziché escludere, coinvolgere anziché discriminare.”
Gianni Lo Storto (Direttore generale LUISS Guido Carli)
Il CERIIS per analizzare il fenomeno dell’innovazione sociale nel nostro paese ha compiuto rilevazioni su quasi 500 progetti ed esperienze, e ha compiuto approfondimenti sui 56 casi di maggior rilevanza (tra le realtà selezionate per Torino: Paratissima e SocialFare®). Sulla base di questa ampia analisi empirica, il rapporto illustra i modelli e le attuali tendenze dell’innovazione sociale maggiormente consolidate nel nostro Paese. In particolare lo studio identifica le caratteristiche chiave dell’innovazione sociale e le principali condizioni che ne favoriscono lo sviluppo; evidenzia gli ambiti di rilievo sociale dove il fenomeno in questione risulta più frequente.
Il Rapporto CERIIS porta all’ampia letteratura diffusa sul tema dell’innovazione sociale due elementi di miglioramento che ne fanno un punto di riferimento nel dibattito sulle nuove modalità di creazione di valore collettivo: un’attenta rappresentazione della realtà empirica del fenomeno, e l’approfondimento dei criteri pratici che permettono di distinguere l’innovazione sociale e i fattori da cui dipende il suo impatto. Sulla base dei risultati derivanti dall’analisi il rapporto presenta un set di proposte per l’elaborazione di una politica organica a favore dello sviluppo dell’innovazione sociale.
Gli studi sinora condotti raccontano l’innovazione sociale come tipologia di innovazione a sé, a prescindere dal settore o dall’ambito in cui si manifesta, come fenomeno dipendente dalla capacità di attivazione di relazioni nuove tra diversi attori, per mezzo di nuove forme di coinvolgimento, modelli organizzativi e strumenti innovativi. Il grado di innovatività delle soluzioni impatta sul capitale relazionale, attraverso il quale individuare e successivamente soddisfare un bisogno sociale espresso o latente. Lo scopo dipende dai mezzi ed è influenzato dai fini. L’innovazione sociale deve essere riconoscibile rispetto ai risultati ottenuti, ma anche nel modo in cui questi sono raggiunti: ogni innovazione sociale è tale se attiva una collettività di soggetti e i risultati ottenuti sono di beneficio a tutti e non a pochi.
L’analisi del CERIIS per individuare le caratteristiche chiave e le determinanti dell’innovazione sociale prende avvio dalla considerazione che l’innovazione sociale è context dependent. Questo significa che essa si attua in un più ampio contesto istituzionale, sociale, economico, culturale e ambientale che ne influenza fortemente i contenuti e le modalità realizzative. La sua specificità e rilevanza sta nel fatto che introduce qualcosa di nuovo (e con un positivo e rilevante impatto sociale) nel contesto in cui si manifesta: la sua innovatività non va considerata in senso assoluto, ma relativamente ai soggetti coinvolti nella sua realizzazione.
Ogni innovazione sociale è sia path-specific che place-specific (Zamagni, 2015), dipende dalle precendeti esperienze e dal bagaglio socio culturale degli attori partecipanti, nonché dalle caratteristiche storico-sociali del contesto in cui si sviluppa. Il modello italiano si caratterizza per una lettura relativa e soggettiva dell’innovazione sociale, dove le caratteristiche tipiche di ogni comunità sono la forza e la debolezza di tale modello. Ogni comunità svolge il ruolo di facilitatatore e disseminatore di innovazione sociale (Guida e Maiolini, 2013). In Italia, data la grande tradizione dell’imprenditorialità sociale, dell’associazionismo e del ruolo delle famiglie, intese come primo livello di comunità il dibattito è di grande interesse e richiede un attento rilievo empirico.
L’innovazione sociale e le sue possibilità di impatto variano in relazione alla dimensione geografica in cui si attuano, e si modificano nel tempo in quanto processi che evolvono rispetto a manifestazioni, modalità di partecipazione, interazione tra gli attori coinvolti, , output e benefici generati. Nonostante le numerose variabili che queste caratteristiche comportano è possibile identificare sei elementi chiave dell’innovazione sociale:
/ la migliore soddisfazione di un’esigenza collettiva
/ innovazione delle relazioni tra gli attori economici e sociali e dei loro ruoli
/ le tecnologie
/ il miglior uso dei beni e delle risorse disponibili
/ impatto strutturale
/ forza economica
I costrutti teorici hanno trovato riscontro nelle caratteristiche emerse dal campione d’indagine. L’innovazione sociale dimostra di essere un fenomeno estremamente eterogeneo, sia dal punto di vista degli ambiti in cui si manifesta anche delle modalità. La distribuzione del campione in funzione del tipo di di innovazione (relazionale, tecnologica, entrambe) è piuttosto omogenea: l‘innovazione relazionale risulta leggermente superiore a quella tecnologica, con 164 casi rispetto ai 159 della seconda. L’analisi del campione dimostra, inoltre, una maggiore sostenibilità dal punto di vista economico quando è basata sull’innovazione delle relazioni, mentre lo è meno quando è centrato sulla tecnologia.
Il report per studiare più approfonditamente questi concetti ha individuato un numero ristretto di casistiche nelle quali sono emerse più complesse dinamiche attuative. Per quanto concerne il sitema degli attori, il modello permette di tracciare il profilo dei principali attuatori delle iniziative. L’indagine campionaria mostra che essi agiscono per lo più sotto forma di imprese e di NPO suggerendo il ruolo dominante delle entità private rispetto a quello del soggetto pubblico e degli individui privi di struttura organizzativa.
L’approccio all’innovazione sociale cambia in base alle modalità organizzative e di gestione dei flussi di innovazione delle imprese. Ciò che emerge in maniera preponderante riguarda la consapevolezza delle imprese del fatto che per fare innovazione sociale è fondamentale riuscire a integrare la propria visione di organizzazione all’interno di un sistema di relazioni. In questo senso la rete delle partnership e le modalità di interzione tra i diversi attori rendono una innovazione sociale coerente nei fini e nei mezzi.
Sulla base delle questioni chiave evidenziate dall’indagine qualitativa condotta, il report analizza le relazioni tra gli attori, la forza economica e l’incidenza della variabile finanziaria nei progetti d’innovazione, l’evoluzione della relazione dell’innovazione sociale con le imprese, il quadro delle opzioni di intervento pubblico a favore dell’innovazione sociale sviluppate a livello nazionale ed europeo arrivando a formulare delle proposte per una politica organica in favore dell’innovazione sociale.
Il report si chiude con approfondimenti dedicati alle prospettive dell’innovazione sociale nel coinvolgimento dei cittadini, nell’impegno verso la sostenibilità ambientale, nello sviluppo di una rete nazionale e nella sua relazione con il settore bancario.
Un report ricco di spunti che scatta una foto accurata e realistica del grande dinamismo che caratterizza l’innovazione sociale in Italia, scaricabile gratuitamente nella sua versione integrale.