ragazzi che lavorano con post it

GrandUP! Impact Mountain School: a che punto siamo?

Ostana, 21 luglio – 12 ragazze e 7 ragazzi, di età compresa tra i 26 e i 61 anni, provenienti da 4 regioni diverse, il 68% dei quali già lavora/studia nell’ambito del suo progetto – tutti con un obiettivo: fare crescere il loro progetto in maniera sostenibile per valorizzare, promuovere e sviluppare le aree interne e montane con gli strumenti dell’Innovazione Sociale. Ecco chi sono i protagonisti della Impact Mountain School 2022.

A che punto siamo? 

Dopo un primo momento di confronto con chi in montagna ci fa già impresa, grazie alle testimonianze di Beatrice Verri – direttrice della Fondazione Nuto Revelli che ha portato l’esperienza di Borgata Paraloup – e di Silvia Rovere e Giacomo Lombardo, sindaca e vice sindaco di Ostana – borgata oggi ripopolata attraverso interventi mirati di rigenerazione e cura del patrimonio architettonico locale – eccoci arrivati ai primi moduli della Impact Mountain School (Qui il racconto del primo giorno).

La mattinata di mercoledì 20 luglio ha visto una breve introduzione al tema dell’innovazione sociale e degli strumenti che mette a disposizione, con i partecipanti impegnati a “spacchettare” le sfide montane, per ridefinire il problema sociale sul quale ogni progetto deve intervenire passando dalla macro-sfida montana allo scenario che si intende creare.

ragazzi che lavorano con post it

La giornata, dedicata a capire e comprendere il contesto nel quale il progetto andrà a svilupparsi, si è conclusa con un’attività alla ricerca della visione del progetto (cercando di immaginarsi tra 10 anni quando il problema che si vuole risolvere non esisterà più) e della dichiarazione di impatto che si vuole generare.

Si è preparato così il terreno alle attività dei giorni successivi, che hanno visto e vedranno i partecipanti impegnati a capire come rendere sostenibile il progetto e fare rete, grazie al modulo dedicato alla strutturazione del modello di business e a quello centrato sui passi concreti da fare per costruire la propria rete di attori e la roadmap per avviare il prodotto/servizio di montagna. Per fare questo sono previsti dei momenti 1to1 con due esperti sociologi al servizio dei partecipanti per un confronto.

Un sentito grazie a Giampiero Lupatelli, economista territoriale e Vice presidente di CAIRE (il Consorzio che opera sui temi della programmazione territoriale e del disegno urbano), che ha portato l’esperienza di chi, da molti anni, si misura con politiche territoriali specialmente in montagna e nelle aree interne. Ci ha salutato lasciando un consiglio ai ragazzi: “Fate rete perchè da soli non si va da nessuna parte. Ci vuole tanto entusiasmo per quello che si vuole realizzare, ma occorre essere altrettanto spietati nel criticarsi: bisogna costruire il terreno per far attecchire la nostra idea e questo richiede essere disposti ad adattarsi al mondo, e non viceversa”.

Grazie alla Cooperativa di Comunità Viso a Viso che, attraverso il racconto di Federico Bernini e Laura Cantarelli, ha dato ai partecipanti l’opportunità di scoprire e approfondire quali siano le diverse forme con le quali è possibile strutturare un’impresa in montagna e a Vanda Bonardo, presidente di CIPRA Italia e responsabile nazionale Alpi per Legambiente, che ha riflettutto insieme ai ragazzi sopra i rischi e gli impatti legati all’ecosistema montano.

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