Erasmus per imprenditori | Scopri Exage

Quando si parla di programma Erasmus tutti pensano all’incredibile esperienza di scambio riservata agli universitari, ma pochi conoscono l’opportunità riservata agli imprenditori: vivere un’esperienza internazionale prima di mettersi in proprio, conoscere dall’interno e, operativamente, come funziona un’azienda straniera, avviare contatti diretti con mercati esteri per avviare la propria impresa. Tutto ciò supportati dal sostegno dell’Unione Europea, che mette a disposizione borse di soggiorno per neo imprenditori europei.

Nell’ambito del programma comunitario “Erasmus per giovani imprenditori” la Camera di Commercio di Torino ha attivato Exage per cui sono ancora disponibili le ultime 10 borse di soggiorno  per neoimprenditori torinesi, a cui sarà riservata la possibilità di partire entro l’anno 2016. L’importo varia a seconda del paese: da un minimo di 530 euro mensili  ad un massimo di 1.100 euro (per la Norvegia) e prevedono una durata minima del soggiorno di 2 mesi. Possono partecipare imprenditori in attività da meno di 3 anni, ma anche liberi professionisti con partita iva. Si segnala, invece, alle imprese attive sul territorio piemontese interessate a partecipare come host la possibilità ancora per 8 imprese di ospitare a titolo gratuito un imprenditore europeo per un periodo di lavoro all’interno dell’azienda: l’accoglienza di persone giovani, motivate e ricche di idee nuove rappresenta un’opportunità a costo zero di scambio e di collaborazione, che quasi sempre non si esaurisce al termine del soggiorno.

Il programma europeo per giovani imprenditori dal 2009 ad oggi ha coinvolto 12mila imprenditori in tutta Europa, e ha concretizzato oltre 3.700 scambi. Al progetto partecipano oltre ai 28 Stati Membri dell’Unione Europea, anche Albania, Macedonia, Islanda, Israele, Serbia, Montenegro, Norvegia, Turchia e Liechtenstein, per un totale di 37 paesi. L’Italia è il secondo paese di destinazione, dopo la Spagna. Le candidature riguardano per il 60% nuovi imprenditori, il restante 40% da imprenditori ospitanti. L’89% dei nuovi imprenditori ha meno di 40 anni, il 74% degli imprenditori ospitanti non raggiunge i 50 anni.

Il progetto Exage ha coinvolto ad oggi 12mila imprenditori, provenienti da 37 stati, conretizzando oltre 3.700 scambi. L’Italia è la seconda destinazione più opzionata, dopo la Spagna.

La Camera di commercio di Torino partecipa al progetto all’interno di un consorzio di organizzazioni provenienti da 5 Paesi Europei (Spagna, Francia, Regno Unito, Portogallo e Romania). Ciascun partner, in qualità di organizzazione intermediaria del programma europeo, opera come punto di contatto e ha il compito di facilitare l’incontro tra nuovi imprenditori e imprenditori esperti, assistendoli in tutte le fasi dello scambio. Sono 212 gli intermediari attivi in Europa sul progetto.

A volte le proprie ambizioni possono trovare sponda nelle esperienze già realizzate da altri, offrendo spunti di crescita, come nel caso di Gianluca Barbieri, architetto che attraverso Exage ha collaborato con uno studio di Bruxelles. “Io disegno e costruisco case sugli alberi: in Belgio il settore delle costruzioni in legno, su alberi o su acqua, e, più, in generale, il settore delle costruzioni ecosostenibili è molto sviluppato. Grazie al portale di Exage ho trovato un grande studio di architettura che mi ha ospitato a Bruxelles e che mi ha dato numerosi contatti, oltre alla possibilità di vedere da vicino molteplici aspetti organizzativi e gestionali di un’impresa medio grande, che mi torneranno utili quando a mia volta aprirò un’attività in proprio.”

Oppure andare all’estero può consentire di rafforzare in maniera strategica le competenze che abbiamo individuato come necessarie per sviluppare il nostro business. Lo racconta Simona Iuele – Olivia Revel & Co ha scelto di lavorato due mesi a Parigi per Playtime, la principale fiera francese di articoli per maternità e bambini per esplorare le dinamiche dell’e-commerce.“Ero ancora dipendente, ma già stavo mettendo in piedi una piccola attività in proprio di maglieria e filati pregiati piemontesi. Prima di fare il grande salto e dedicarmi completamente a questa nuova impresa, volevo avere un periodo di tempo per ripensare il mio business e per farlo diventare definitivamente un lavoro a tempo pieno.”

“Prima di fare il grande salto e dedicarmi completamente a questa nuova impresa, volevo avere un periodo di tempo per ripensare il mio business e per farlo diventare definitivamente un lavoro a tempo pieno.”  Simona Iuele – Olivia Revel & Co

“Cercavo un paese culturalmente simile al nostro, ma più avanti nel digitale, essendo la mia un’attività di e-commerce: la Francia mi è sembrata l’ideale, anche per la presenza di una fiera di settore particolarmente importante, Playtime, che si svolge ogni anno a Parigi. Proprio l’ente fieristico mi ha ospitato e mi ha permesso di vivere in prima persona non solo l’organizzazione dell’evento, ma anche lo sviluppo della loro nuova start up, Playologie, un vero e proprio showroom virtuale. Consiglio l’esperienza di Exage perché nessuno oggi può pensare di fare l’imprenditore senza muoversi e senza vedere cosa avviene nel mondo: tutto cambia troppo velocemente, per non aggiornarsi di continuo”.

Si tratta di incontri che arricchiscono non solo chi decide di partire, ma anche chi accoglie nel proprio team chi arriva da altre realtà consentendo di ampliare il proprio mercato. CASIT, ad esempio, è un’azienda manifatturiera di Caselette che produce sistemi di automazione per ingressi (cancelli, portoni, varchi) per il mercato industriale e residenziale. Da tempo in contatto con la Camera di commercio, ha usufruito nel 2015 del servizio Improve, per una ottimale gestione della propria capacità innovativa, anche attraverso la presenza in nuovi mercati. Ospita da alcune settimane Anas Bennis, titolare di una start up a Barcellona e imprenditore nel campo dell’arredamento nel mercato magrebino.

Elena Ramella di CASIT: “Alla base della positiva esperienza di scambio, la totale flessibilità e la volontà di raggiungere degli obiettivi comuni nella creazione di un modello sempre più attuale di “sharing entrepreneurship”. Anas, infatti, ha messo a disposizione della nostra realtà aziendale le sue competenze acquisite durante gli studi all’estero in Finance. Ci accomuna la stessa vision e l’aver vissuto e viaggiato all’estero in diversi paesi.  In poco tempo, ha condiviso con noi contatti in mercati interessanti, come quello spagnolo, marocchino e turco. Il progetto Exage è assolutamente consigliabile a tutte le pmi, soprattutto se interessate ad internazionalizzarsi, ma perché sia utile occorre una valutazione molto precisa dei profili disponibili e l’immediata creazione di un contatto e di un network, in modo da iniziare a lavorare insieme  da subito, con reciproco vantaggio”.

 Valutazione confermata da Anas: “Mi sono iscritto al programma Erasmus circa un anno fa – racconta Anase sono entrato in contatto con Casit, un’azienda che mi ha accolto in un ambiente stimolante e positivo, dove poter imparare: lavorando insieme a loro ho acquisito notevole esperienza nella gestione dell’operatività quotidiana. Exage è però forse un’opportunità ancor più vantaggiosa per una pmi intenzionata a espandersi. Con la mia azienda www.dopodo.es, infatti, aiuto le aziende nell’impostare la propria strategia di vendita all’estero: export e scambi commerciali, che permettono contatti diretti tra produttori e rivenditori in diversi paesi, sono un fattore determinante nell’economia globale e permettono non solo di vendere di più, ma anche di investire in nuovi prodotti e innovazione. Exage è dunque un’esperienza importante: la consiglio a chiunque abbia un’idea da sviluppare, per ottenere contatti e supporto da imprenditori esperti”.

Può cadere anche che la scelta avviene al di fuori del programma, e che Exage divenga solo lo strumento per dare forma alla connessione tra realtà diverse. Addfor s.r.l. è un’azienda torinese che si occupa di intelligenza artificiale, programmazione, apprendimento automatico, Data Analytics e Data Visualization, analisi predittiva. Sta ospitando per 5 mesi Kent Danielsson, un programmatore svedese che ha realizzato un software per l’apprendimento delle lingue.

Enrico Busto – Addfor s.r.l. Torino: “Addfor periodicamente organizza dei tutorial – Meet Up – per spiegare la propria tecnologia soprattutto in ambito di intelligenza artificiale. Questo è stato il punto di contatto con Kent che grazie ad Exage oggi è qui a lavorare con noi. Ci ha positivamente colpito sia il supporto che abbiamo ricevuto dalla Camera di commercio, sia la facilità con cui è stato possibile partecipare al bando europeo: spesso i tempi di questi progetti non coincidono con le scadenze e le necessità aziendali; invece in questo caso è stato tutto molto facile e veloce. Abbiamo poi riscontrato dei benefici fin dall’inizio: Kent è stato subito propositivo e ricco di spirito di iniziativa, ci  supporta nel marketing, attraverso sito web, analisi di mercato su competitor e potenziali clienti e attività di SEO. Facilmente proseguiremo la collaborazione anche al termine del progetto”.

Addfor periodicamente organizza dei tutorial – Meet Up – per spiegare la propria tecnologia soprattutto in ambito di intelligenza artificiale. Questo è stato il punto di contatto con Kent che grazie ad Exage oggi è qui a lavorare con noi. Ci ha positivamente colpito sia il supporto che abbiamo ricevuto dalla Camera di commercio.” Enrico Busto – Addfor s.r.l. Torino

Kent Danielsson, programmatore specializzato in software per l’apprendimento di lingue viene dalla Svezia: “All’inizio mi sono rivolto alle scuole di lingue per proporre il mio programma di apprendimento linguistico, ma successivamente ho scoperto l’importanza dell’ambito dei software analytics anche per il mio progetto. Ho iniziato a lavorare per Addfor, faccio ricerche di mercato per l’Italia e per l’estero, ho scoperto un nuovo mercato molto promettente, ma soprattutto è interessante conoscere come lavora un’azienda di questo tipo, non troppo grande, che mi dà la possibilità di vedere tutti i processi al suo interno”.  

Se sei interessato al programma, ma vuoi saperne di più o ti occorre assistenza nella compilazione della tua candidatura non perdere l’infoday in programma il 22 Marzo a partire dalle 18:00 negli spazi di Rinascimenti Sociali, via Maria Vittoria 38 (Torino). Sarà presentato il progetto, verranno raccontate esperienze di chi è partito e di chi ha ospitato, e potranno essere fatte tutte le domande utili alla compilazione della propria candidatura.

Israeli start-up in Brasile | Esito del “The 3C smart cities Challenge”

Entri in un loft luminoso, uno dei tanti che puoi trovare su Lilienblum, via centrale di Tel Aviv. Eppure questo ha una peculiarità: è un pop-up loft, attualmente occupato dall’Amazon Web Service, il cui palco è stato scelto per ospitare il pitch event che decreterà i tre vincitori della competizione “The 3C Smart Cities Challenge”. La platea è attentissima e pronta ad ascoltare le idee proposte dalle dodici start-up israeliane, individuate attraverso l’accurata pre-selezione tra le oltre sessanta proposte ricevute dalla call dedicata alle nuove tecnologie in ambito sicurezza, salute e sostenibilità ambientale da implementare a Croatà, nella social smart city realizzata da Planet Idea.

“The 3C Smart Cities Challenge” è, infatti, un’iniziativa realizzata congiuntamente da tre organizzazioni, leader nei loro settori: le italiane Planet Idea e SocialFare | Centro per l’Innovazione Sociale, e lo StarTAU di Israele. La challenge è stata lanciata per sviluppare una soluzione unica capace di mettere in relazione tre diversi paesi – Brasile, Israele e Italia – nel convergere in un impegno condiviso per generare innovazione sociale e tecnologicaSostenuta dalla comprovata eccellenza israeliana come hub tecnologico e dalla sua leadership nel campo del high-tech, la challenge è stata progettata con l’obiettivo di scoprire tecnologie innovative e start-up che possano cambiare il futuro delle smart city in Brasile.

Le imprese selezionate operano in diversi aree e ambiti, ma condividono la caratteristica comune di sviluppare tecnologie disruptive nel rispondere alle sfide proposte dalle smart city del futuro. Nei 3 minuti dei loro pitch hanno saputo presentare le loro soluzioni a una giuria composta da professionisti di diverse realtà: StarTAU, PlanetIdea, SocialFare, Enerbrain, TycoInnovation e la Smart City Community di Israele. Planet Idea in accordo con StarTAU, e il Tel Aviv University Entrepreneurship Center hanno individuato come vincitori della competizione le seguenti start-up, a cui verranno attribuiti i premi descritti.

 

Primo classificato:

Magoswww.magossystems.com

Start-up innovativa dedicata alla progettazione e alla realizzazione di radar fissi (privi di parti mobili) che rivoluzionano la sicurezza di recinzioni e confini.

Il team si è aggiudicato 3 biglietti per il Brasile (volo e pernottamento) + l’equivalente di 7.000 euro in denaro.

 

Secondo classificato:

GreenIQwww.greeniq.co

L’innovativo Smart Garden Hub, che controlla l’irrigazione attraverso una pianificazione basata sul meteo attuale e quello previsto, consentendo di risparimare più del 50% dell’acqua consumata.

 

Terzo Classificato

Pixtier  – www.pixtier.com

Piattaforma cloud che fornisce un servizio di mappatura 3D accurata, dinamica ed espandibile, che consente una maggiore efficienza nella pianificazione e gestione delle smart city.

 

Alle 3 start-up vincitrici saranno poi contattate per implementare le loro tecnologie  nella social smart city che Planet Idea s.r.l. sta realizzando a Croatà, in Brasile.

The 3C Smart Cities Challenge | L’eccellenza dello StarTAU di Tel Aviv per il primo prototipo di social smart city a Croatà in Brasile

Si conclude oggi la selezione preliminare per la 3C Smart Cities Challenge, lanciata da Tel Aviv University, StartTAU Entrepeneurship Center, SocialFare® | Centro per l’Innovazione Sociale e Planet Idea s.r.l.. La challenge è indirizzata a start-up che abbiano realizzato un prototipo, un lavoro in beta o un prodotto già sviluppato negli ambiti di: sostenibilità ambientale, sicurezza e salute. Sono state più di 50 le proposte pervenute. Obiettivo della challenge individuare nuove soluzioni da implementare nella social smart city che Planet Idea s.r.l. sta realizzando a Croatà, in Brasile. Il prototipo realizzato in questi mesi coprirà un’estensione di 8.000.000 mq di terreno su cui sorgeranno 5.0000 unità abitative destinate a 25.000 abitanti.

Planet Idea s.r.l. è una nuova impresa italiana che punta a diventare riferimento per la ricerca, la progettazione, la sperimentazione di nuovi ecosistemi urbani smart e sostenibili. La start-up torinese ha sviluppato un format innovativo per smart urban ecosystems, che mira alla sostenibilità integrata (sociale – ambientale – economica) con l’obiettivo di generare resilienza urbana, grazie all’implementazione si nuove tecnologie abilitanti. Planet Idea ha sviluppato uno dei primi modelli di social smart city ideato per offrire abitazioni personalizzate, distribuite in modo non intensivo al fine di favorire l’inclusione ed integrare in un piano urbanistico organico e modellato ad hoc.  SocialFare®, a fianco di Planet Idea s.r.l., progetta i servizi destinati agli abitanti ed elabora gli strumenti necessari a sviluppare e garantire la sua sostenibilità sociale

Con l’obiettivo di inserire in questo contesto l’idea che presenti un maggiore potenziale d’impatto sociale, migliore adattabilità alle specificità del contesto brasiliano e più efficace sviluppo tecnologico, le proposte sono state pre-selezionate, tra quelle pervenute, da esperti di SocialFare®, Planet Idea s.r.l. e Tel Aviv University. Le 15 start-up identificate saranno quindi ammesse ad un event pitch in cui potranno confrontarsi ed essere scelte per l’implementazione finale in Brasile. L’event pitch, in programma il 15 marzo a Tel Aviv, consentirà infatti di individuare le 3 start-up a cui sarà destinano un premio in denaro e la sperimentazione della propria soluzione nella social smart city brasiliana in costruzione.

Nei giorni successivi al 15 marzo, la delegazione italiana di SocialFare® e Planet Idea s.r.l. incontrerà un’ampia rappresentanza della community israeliana di ricerca, impresa e investimento per sviluppare nuove sinergie, apprendere nuove pratiche e creare ponti di collaborazione tra Torino e Tel Aviv, con un focus preciso: generare innovazione sociale in modo sempre più avanzato e internazionale.

 

Boosting Social Innovation | Social Innovation Pitch Event

Il potenziale delle città come agenti della social innovation è enorme. Nuove forme di organizzazione e interazione per tracciare le sfide sociali consentono alle città di rispondere in modo nuovo: le trasformazioni dell’amministrazione in collaborazione con i cittadini, la cittadinanza attiva, il soddisfacimento delle reali esigenze della popolazione, la creazione di un ambiente innovativo e prolifico che consenta il coinvolgimento attivo dei cittadini nell’attuare soluzioni alle sfide sociali più pressanti. Tutto ciò con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita, e di tracciare i bisogni non soddisfatti attraverso soluzioni sostenibili sotto il profilo ambientale, economico e sociale.

 

Obiettivo del progetto Boosting Social Innovation  è l’acquisizione di nuove competenze e avvio di un confronto/scambio con le città partecipanti sul tema dell’innovazione sociale, al fine di creare una rete tematica volta a promuovere il ruolo di intermediatori e promotori dell’innovazione sociale e di ecosistemi locali e transnazionali, da parte delle pubbliche amministrazioni, per favorire la creazione di nuovi modelli e nuove forme organizzative in grado di affrontare le nuove sfide sociali.

 Social Innovation Pitch Event (18 Febbraio): Rinascimenti Sociali presenta alcune delle start-up accelerate alle delegazioni delle 12 città europee coinvolte nel progetto Boosting Social Innovation per valutare le condizioni di replicabilità dei loro modelli di business in altri contesti urbani europei.

La Città di Torino ospiterà dal 17 al 19 febbraio 2016 il meeting finale della prima fase del progetto europeo Boosting Social Innovation, con la visita delle delegazioni di 12 città europee. In questa occasione sarà proposto il Social Innovation Pitch Event, ospitato presso gli spazi di Rinascimenti Sociali.  Il gruppo del progetto nella serata del 18 Febbraio incontreranno alcune start-up accellerate presso Rinascimenti Sociali, o inserite nel percorso FaciliTo Giovani di Torino Social Innovation, per valutare le condizioni di replicabilità dei loro modelli di business in altri contesti urbani europei.

 

L’evento è chiuso, la partecipazione su invito.

 

Startup Europe Week | Torino #SEWeek16

L’imprenditorialità negli ultimi decenni è stata celebrata attraverso un numero crescente di manifestazioni. Eventi che solitamente si rifanno ai format proposti dalla Silicon Valley: motivational speech, networking sessiondemo day. L’Europa ha però altre caratteristiche e richiedere che interventi in questo ambito incontrino le sue peculiarità. Le differenze regionali e le politiche locali condizionano in modo significativo le forme assunte dalle start-up in Europa. Le istituzioni territoriali giocano un ruolo chiave nella vita di un’impresa:dall’aiuto agli imprenditori nella formalizzazione delle loro società, al supporto economico o alle agevolazioni fiscali.

Da questi presupposti nasce la Startup Europe Week: più di 40 nazioni coinvolte, oltre 220 città e migliaia di opportunità disponibili per gli imprenditori europei. Dal 1° al 5 febbraio la Startup Europe Week, promossa dallaCommissione Europea e da Startup Europe, mette in luce su ciò che ogni regione sta facendo (e può fare) per supportare gli imprenditori europei.

Il 4 febbraio a Torino un intero pomeriggio dedicato agli investimenti per le startup e all’ecosistema d’innovazione attivo sul territorio.  Tutto quello che avresti voluto sapere, e non hai mai osato chiedere.

Startup Europe Week Torino #SEWeek16
4. Feb h:16.00 @42Accelerator – Via Mantova 36 Torino

Dal Friends & Family fino al Round B, startupper e investitori si confronteranno sulle diverse fasi di investimento per le startup lasciando spazio alle domande e al confronto. Tra gli ospiti alcuni dei più importanti investitori nazionali ed internazionali, saranno, presenti:

– Claudio Giuliano Managing Director di Innogest Sgr;
– Claudio Rumazza di Partner Innogest Sgr;
– Alberto Giusti ed Enrico Cattaneo Managing Partner 42Accelerator;
– Salvo Mizzi CEO Invitalia Ventures. Founder Working Capital Accelerator & TIM Ventures (tbc);
– Luca Morandi Senior Investment Manager Quadrivio SGR;
– Giancarlo Rocchietti Presidente Club degli Investitori;
– Cristina Bini Senior Investment Manager Fondo Italiano di Investimento;
– Rita Polarolo Head of M&A – Digital Innovation at Gruppo Mondadori;
– direttamente da Londra Ivan Farneti EIR at Seedcamp e Former Partner at Doughty Hanson Venture;
– Carlo Gotta, Investment Manager Orizzonte SGR.

Mentre tra le startup saranno presenti:
– Giacomo Garufi CEO & Co-Founder Bantamu;
– Marco Fantozzi CEO & Co-Founder Networkmamas;
– Daniele Bruttini Founder Quomi;
– Francesco Invernici General Manager Made For School;
– Carlo Tafuri Founder e Coo Brands Distribution.

Dopo il focus sugli investimenti prenderanno la parola diversi attori dell’ecosistema dell’innovazione locale per presentare e far conoscere la propria mission sul territorio e i proprio servizi: Camera di commercio di Torino | Codex | Club degli Investitori | Environment Park | Fondazione Torino Wireless | Gammadonna | Gruppo Giovani industriali Torino | Open Incet | Rinascimenti Sociali | SellaLab | Talent Garden Torino | Top-IX Consortium | Torino Social Innovation | Yes4to | 2I3T – Incubatore d’Imprese della Città di Torino.

Ampio spazio verrà dato all’interazione, allo scambio, alla conoscenza reciproca.

L’evento è patrocinato dalla Città di Torino ed è organizzato da 42Accelerator | Innogest Sgr;

La partecipazione è gratuita, la registrazione è obbligatoria https://www.amiando.com/sew-turin.html


PROGRAMMA

Le Fasi di Investimento per le Startup e l’ecosistema dell’innovazione sul territorio – Quali interazioni avvengono, quali richieste e aspettative devono essere soddisfatte. Chi sono gli attori dell’ecosistema qual è la loro mission sul territorio e quali i servizi offerti

4 Febbraio 2016 ore 16.00
42Accelerator – Via Mantova, 36 10153 Torino IT


16.00 Registrazione partecipanti
16.15 Benvenuto
Presentazione Startup Europe e Introduzione ai lavori
Claudio Giuliano | Managing Director Innogest Sgr

16.30 Pre-seed e seed
Panel di confronto tra investitori e startup
Claudio Rumazza | Partner Innogest Sgr
Giacomo Garufi | CEO & Co-Founder Bantamu
Marco Fantozzi | CEO & Co-Founder Networkmamas
_modera Alberto Giusti | Managing Partner 42Accelerator

17.05 Round A
Panel di confronto tra investitori e startup
Daniele Bruttini | Founder Quomi
Francesco Invernici | General Manager Made For School
Salvo Mizzi | CEO Invitalia Ventures. Founder Working Capital Accelerator & TIM (tbc)
Luca Morandi | Senior Investment Manager Quadrivio Capital SGR

_modera Giancarlo Rocchietti | Presidente Club degli Investitori

17.40 Round B
Panel di confronto tra investitori e startup
Carlo Tafuri Founder e Coo Brands Distribution
Cristina Bini | Senior Investment Manager Fondo Italiano di Investimento
Rita Polarolo | Head of M&A – Digital Innovation at Gruppo Mondadori
Ivan Farneti  | EIR at Seedcamp – Former Partner at Doughty Hanson Venture
Carlo Gotta | Investment Manager Orizzonte SGR

18.15 L’accelerazione come riduzione del rischio di investimento  
Il modello di 42accelerator

18.30 – Q&A |Open Discussion with Turin Startups Stakeholders
Camera di commercio di Torino | Codex | Club degli Investitori | Environment Park | Fondazione Torino Wireless | Gammadonna | Gruppo Giovani industriali Torino | Open Incet | Rinascimenti Sociali | SellaLab | Talent Garden Torino | Top-IX Consortium | Torino Social Innovation | Yes4to | 2I3T – Incubatore d’Imprese della Città di Torino |
_Modera Enrico Cattaneo, Managing Partner 42Accelerator.
A seguire Light Cocktail

Per info Carla Bertuzzi, mail: carla.bertuzzi@42accelerator.co, tel: 3479607929

Per programma e registrazione: https://www.amiando.com/sew-turin.html

Planet Idea Lab e SocialFare® per la prima social smart city | Intervista a Gianni Savio, Chief Operating Officer

All’interno del grattacielo di Intesa San Paolo il 26 gennaio è stato presentato il bando che avvia la prima esperienza di Living Lab sul quartiere CampidoglioIl quartiere, nella IV Circoscrizione, è stato da tempo scelto come laboratorio per la sperimentazione di nuove tecnologie da implementare al modello torinese di smart city. Il bando si pone l’obiettivo di cercare soggetti che vogliano sperimentare iniziative e soluzioni tecnologiche innovative di interesse pubblico, coerentemente alle linee di azione indicate dal piano strategico di Torino Smart City.

La presentazione del bando, oltre che interessante stimolo per quanti stanno sviluppando tecnologie e servizi in questa direzione, è stata occasione per condividere cinque esperienze di innovazione candidate ad essere realizzate nel quartiere Campidoglio, oltre che rappresentare il primo passo per avviare la collaborazione tra Torino e Fortaleza (Brasile). A Croatà, nel nord del Brasile, sorgerà infatti la prima social smart city. A realizzarla saranno  gli imprenditori torinesi della start-up Planet Idea LabPresentazione standard di PowerPointAl momento è in fase di realizzazione un primo prototipo (foto), secondo una nuova metodologia che si pone l’obiettivo di mettere a sistema i servizi e le tecnologie con l’obiettivo di disegnare nuovi ecosistemi urbani. Questo nuova modellizzazione può essere applicata alle città nella loro interezza, ma può riguardare anche solo porzioni di essa o strutture specifiche. Nasce secondo quest’ottica la social smart square: un modello
che sarà declinato secondo le esigenze delle due città, primo strumento di dialogo tra le esperienze e le tecnologie delle due città.

Oggi incontriamo Gianni Savio, Chief Operating Officer di Planet Idea Lab. Buongiorno Gianni, stamattina in ufficio ti ho sentito dire che le smart city vengono considerate solo cavi e gadget. Cosa taglia fuori questa visione che vuole ridurre (provocatoriamente) tutto alla dimensione tecnologica?

La prima cosa che si nota quando si approccia il tema smart city è che in realtà a livello mondiale non c’è una definizione univoca. Quando parlo agli operatori tecnologici la loro visione di smart city è quella di una città connessa, ricca di ICT e iOT. Se mi confronto con gli architetti per loro il tutto è riconducibile alla pianificazione di una città disegnata per essere resiliente. Per gli ingegneri si tratta di acque reflue, smart grid e gestione delle risorse ambientali. Per quanti hanno il focus sugli aspetti sociali il tema è l’inclusione sociale: come bisogno e come potenziale. Quello a cui Planet Idea Lab punta è integrare tutti questi punti di vista in una visione sistemica che possa contemplare tutti gli elementi tecnologici, tecnici e sociali fioriti negli ultimi anni, una visione di pianeta. Ci sono tante idee smart lodevoli come singole iniziative, ma molto spesso sono singole iniziative che trovano un utilizzo solo estemporaneo.  Piero Fassino ieri durante la presentazione nel grattacielo di Intesa San Paolo metteva in guardia, a riguardo, dal rischio di “fare il presepe”, con una giustapposizione di iniziative. È da questa riflessione che prende le mosse la nostra visione, secondo la quale tutti lavorano in sinergia per la creazione di ecosistemi più sostenibili.

Perché avete deciso di costruire una social smart city?

Attualmente il 2% del pianeta è ricoperto da città. Il 50% della popolazione mondiale vive in centri urbani, che consumano il 75% dell’energia e emettono l’80% delle emissioni di monossido di carbonio. Questo perché il 50% delle abitazioni non rispondono ad una visione smart. In questo contesto costruire social smart city costituisce una sfida: utilizzare nuove tecnologie per case che devono avere costi contenuti. L’innovazione spesso viene associata a costi elevati, noi partiamo da assunti differenti. Ora stiamo creando un prototipo che generi economia di scala, per sondare la possibilità di dare vita a un ecosistema urbano intelligente testato su un numero minimo di 5000 unità abitative. L’obiettivo è quello di creare sistema integrato, in cui i vari fattori non costituiscano solo una sommatoria algebrica di utilities e servizi, ma che nella loro interazione portino un valore aggiunto.

Il Social Housing tradizionale segue un modello massificante e indistinto, con unità abitative aggregate in maniera intensiva, che non considera la sostenibilità sociale e ambientale, e slegato dalla pianificazione urbana. SocialHousingMexicoNoi opponiamo a questo modello la progettazione di SMART URBAN ECOSYSTEM: la crescente urbanizzazione richiederà capacità e conoscenza per la progettazione, lo sviluppo e il miglioramento della pianificazione, delle infrastrutture, dell’edilizia e dei servizi in un approccio sistemico. Un esempio della visione integrata dei servizi può essere la app che abbiamo sviluppato. L’app offre, tra le altre, la possibilità con l’interazione con le smart grid di monitorare i consumi di energia elettrica in tempo reale, ma anche di pianificare il consumo del mese in relazione alle possibilità di spesa della famiglia. Allo stesso modo sono previste sinergie tra i sistemi di mobilità interna (come ad esempio il bike sharing) con quelli di mobilità esterna (es. car pooling). Questo approccio consentirà moltissimi vantaggi anche alla parte amministrativa della città (che ad esempio potrà ottenere big data utili alla sua pianificazione), ma soprattutto offrirà vantaggi immediati al cittadino.

Nella tua presentazione parli di quattro pilastri, tra cui citi l’inclusione sociale. In che modo quest’ultima offre alla città una dimensione smart?

Non ci può essere smart city senza un’adeguata pianificazione. Questo prevede un primo livello infrastrutturale: urbanistica, infrastrutture tecnologiche e smart grid, che potremmo definire come l’hardware della città. E poi c’è il software che riguarda la connessione tra i cittadini, la comunità. Naturalmente i servizi di cui parliamo offerti a Miami o all’interno di un contesto legato al social housing hanno due gittate completamente diverse. In contesti di difficoltà economica reti di prossimità, interazione e servizi a favore dell’inclusione assumono una valenza comprensibilmente diversa.

Non ci può essere smart city senza un’adeguata pianificazione. Questo prevede un primo livello infrastrutturale: urbanistica, infrastrutture tecnologiche e smart grid, che potremmo definire come l’hardware della città. E poi c’è il software che riguarda la connessione tra i cittadini, la comunità.

GIANNI SAVIO

 

Com’è nata la collaborazione con SocialFare?

Un progetto così catalizza automaticamente i diversi componenti: chi ha un know-how utile allo sviluppo di questo progetto si sente naturalmente coinvolto. È quasi un processo naturale. Non ci si sceglie, ci si incontra. SocialFare® è stato un incontro importante, soprattutto per la sua capacità di attrarre le idee migliori, di stabilire connessioni capace di dare forma a qualcosa che ancora non esiste in un’ottica di innovazione sociale.

Cosa ti aspetti da questo dialogo con SF?

Il dialogo fino ad ora è stato molto fruttuoso: mi aspetto che andremo a realizzare grandi cose.

Dai tuoi racconti so che hai vissuto, e continui a trascorrere molta parte del tuo tempo, in Brasile. In che modo la tua conoscenza della popolazione locale ha influito sulla progettazione di strutture e servizi?

Per me la molla non è stata tanto l’incontro con questo meraviglioso territorio, ma la scoperta che non si può continuare a costruire in questo modo: bisogna cambiare il modo di costruire. Ma soprattutto, che è possibile farlo. Spesso si pensa che innovare significhi ricorrere a capitali enormi, ma a volte questo può avvenire anche garantendo costi estremamente ridotti e una piena sostenibilità economica. Tornando alla distinzione tra hardware e software, una volta che hai individuato il software in un’economia di scala ammortizzi rapidamente i costi di progettazione. A volte ci si lascia prendere dal pregiudizio che replicare una buona idea costituisca un tentativo di omologazione, ma un format efficace opportunamente personalizzato costituisce l’esatto opposto e ti consente di portare l’innovazione sui territori che meno sarebbero in grado di captarla e che maggiormente ne hanno bisogno.

Per me la molla non è stata tanto l’incontro con questo meraviglioso territorio, ma la scoperta che non si può continuare a costruire in questo modo: bisogna cambiare il modo di costruire. Ma soprattutto, che è possibile farlo. Spesso si pensa che innovare significhi ricorrere a capitali enormi, ma a volte questo può avvenire anche garantendo costi estremamente ridotti e una piena sostenibilità economica.

GIANNI SAVIO

 

Chi collabora con te a questo progetto?

Tante persone. Alcune lavorano in Brasile: una ventina tra architetti, ingegneri, capo-cantiere e responsabili amministrativi. La parte operativa della costruzione del prototipo. Nell’ideazione del concept sono invece coinvolti RECS ARCHITECTS (per l’area pianificazione urbanistica, architettura). Francesco Tresso a capo del team per la sostenibilità ecologica. Daniele Alberti a capo del team ICT e iOT e SocialFare® per tutto ciò che concerne l’innovazione sociale e la valutazione di impatto.

Ora siamo impegnati nella realizzazione dei due esperimenti di piazza intelligente. Questo prima connessione costituisce la volontà di mettere a sistema la dimostrazione dei benefici che possono nascere quando l’ecosistema urbano è progettato e realizzato in maniera smart. Un concetto declinabile su differenti scale e che già adesso vede dei tentativi di applicazione nei concetti di smart station, smart factory, e per l’appunto smart square.

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SocialFare® e Oltre Venture insieme per generare impatto sociale

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È ufficiale: Oltre Venture, primo fondo italiano di venture capital sociale, ha siglato un accordo di partnership con SocialFare®| Centro per l’Innovazione Sociale. Oltre Venture, società di Venture Capital Sociale, opera oramai da oltre dieci anni nel supporto e nel lancio di nuove iniziative ad impatto sociale. Oltre sta attualmente lanciando il secondo fondo – Oltre II – che metterà a disposizione degli imprenditori sociali nuove risorse finanziarie e supporto manageriale per la realizzazione di nuove imprese.

Oltre Venture e SocialFare® si sono trovati concordi sulla necessità, ed opportunità, di avviare una collaborazione che si focalizzi sull’accelerazione di soluzioni innovative alle più pressanti sfide sociali, accelerazione che si declini in forma di impresa a impatto sociale: impresa capace di generare valore economico-finanziario e valore sociale per la comunità.

SocialFare®, Centro per l’Innovazione Sociale presenterà a Oltre Venture business idea, start-up e imprese a impatto sociale, come possibili soggetti nei quali investire, in linea e coerenza con la mission del fondo. La diligence sarà rigorosa e challenging. Tra i canali attraverso cui SocialFare® gestirà il processo di selezione delle startup/imprese anche l’acceleratore di conoscenza e imprenditorialità Rinascimenti Sociali (che ha recentemente lanciato la propria call FOUNDAMENTA, attiva fino al 5 dicembre 2015). La prima sinergia tra Oltre Venture e SocialFare® inizierà, infatti, proprio con FOUNDAMENTA: la call che intende reclutare, a livello nazionale, idee e soluzioni innovative a impatto sociale. Le proposte selezionate saranno ammesse ad un panel di valutazione per investimento da parte di Oltre Venture.

Lorenzo Allevi, AD di Oltre Venture, ha commentato così l’accordo: “questo nuovo modo di fare impresa – con una forte attenzione all’impatto sociale – si sta sviluppando sempre più; avere luoghi in cui professionisti del settore aiutino l’imprenditore a fare i primi passi nella concretizzazione delle proprie idee, è fondamentale sia per gli imprenditori, sia per gli investitori istituzionali. Per questo motivo noi siamo molto felici di questa collaborazione “

Laura Orestano, AD SocialFare®, ha espresso la soddisfazione di tutta la squadra SocialFare® e dei tanti partner convenuti in Rinascimenti Sociali, auspicando che questa collaborazione sia: “linea di partenza per un modello di convergenza sociale e finanziaria per costruire quelle nuove imprese di servizi e prodotti delle quali l’Italia ha tanto bisogno per creare innovazione sociale e sostenibilità economico-finanziaria”.

FOUNDAMENTA#1 | Call4Startups

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FOUNDAMENTA#1 è prima call lanciata da Rinascimenti Sociali, acceleratore di conoscenza e imprenditorialità sociali: un ecosistema aperto che aggrega partner nazionali e internazionali con l’obiettivo di co-sviluppare soluzioni innovative alle più pressanti sfide sociali.

La call FOUNDAMENTA#1 ha come obiettivo selezionare fino a un massimo di 12 tra le migliori business idea/ start-up che rispondano a importanti sfide sociali del nostro paese presentando una soluzione innovativa nelle seguenti aree a impatto sociale generando nuova economia:

// Istruzione e Apprendimento
// Cibo e Alimentazione
// Salute e Benessere
// Housing
// Patrimonio culturale e artistico 
// Cittadinanza attiva 
// Migrazione

Le business idea/start-up selezionate saranno ammesse gratuitamente al programma di accelerazione Rinascimenti Sociali.

C’È TEMPO FINO AL 5 DICEMBRE!

// La partecipazione alla call è gratuita e APERTA a tutti gli italiani o stranieri che studiano o lavorano in Italia. Il referente del team deve essere maggiorenne.

// Sono ammesse imprese/soggetti costituiti in qualsiasi forma, purché costituiti da meno di 24 mesi (snc, srl, associazioni, cooperative, imprese sociali, ecc.), che team di progetti (eventualmente anche spin-off universitari o di altre organizzazioni/enti).

// La value proposition dei proponenti deve costituire una potenziale risposta a una sfida sociale o la generazione di valore economico condiviso e comunitario.

Le proposte selezionate accederanno a un programma unico in Italia, della durata di sei mesi (da gennaio a giugno 2016), capace di mettere a sistema per la prima volta diverse professionalità ed expertise, partner e mentor di eccellenza a livello nazionale e internazionale!

La call aperta ufficialmente il 14 ottobre 2015 alle ore 12:00, terminerà il 5 dicembre. Comunicazione delle business idea e start-up selezionate entro il 14 dicembre.

www.rinascimentisociali.org

Per maggiori informazioni in merito alla call FOUNDAMENTA#1 è possibile:

visitare il sito

http://rinascimentisociali.org/foundamenta/

scaricare il bando completo al seguente link

http://rinascimentisociali.org/wp-content/uploads/2015/10/foundamenta-bando.pdf

scrivere a

info@rinascimentisociali.org

La call FOUNDAMENTA#1 è promossa e gestita da

SocialFare® | Centro per l’Innovazione Sociale in collaborazione con il Consorzio TOP-IX

Il programma di accelerazione è erogato e gestito da SocialFare® in collaborazione con il Consorzio TOP-IX e la rete dei partner Rinascimenti Sociali.

 

 

 

 

Le startup a impatto sociale crescono qui

Il grande fermento di idee e soluzioni innovative che colorano il grigio scenario della crisi occupazionale infoltisce la schiera di aspiranti imprenditori desiderosi di sfidare il mercato con nuovi prodotti e servizi. La fase iniziale di una nuova impresa – startup – è delicatissima, il rischio di fallimento è molto elevato: sostenibilità, replicabilità e scalabilità sono gli obiettivi di un impegnativo percorso da costruire e sostenere con strumenti e competenze di qualità, evitando l’improvvisazione.

Boom delle startup

Il “Decreto Crescita 2.0“, convertito in legge nel 2012, con il quale lo Stato ha adottato una normativa per lo sviluppo e la crescita del Paese, ha spinto nuove realtà imprenditoriali ad affacciarsi sul mercato. Vengono individuate come strategiche le startup innovative: società di capitali, costituite anche in forma cooperativa, che hanno come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico.

innovazione-terzo-settore-crisi-300x169Strategiche perché ritenute in grado di “favorire la crescita sostenibile, lo sviluppo tecnologico e l’occupazione, in particolare giovanile” e di “contribuire allo sviluppo di nuova cultura imprenditoriale e alla creazione di un contesto maggiormente favorevole all’innovazione”. Di qui tutta una serie di agevolazioni fiscali e burocratiche e di facilitazione nell’accesso al credito.

Secondo il Rapporto Infocamere relativo al primo trimestre 2015,  a fine marzo il numero di startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle imprese era di 3711, in aumento di 532 unità rispetto alla fine di dicembre (+16,7%), con un capitale sociale complessivo di 192 milioni di euro (in media 52 mila euro circa a impresa). Il 73% fornisce servizi alle imprese, il 18,2% opera nei settori dell’industria in senso stretto (fabbricazione di computer e prodotti elettronici e ottici, macchinari e apparecchiature elettriche), il 4,1% nel commercio. Si tratta di realtà piccole, con meno di 3 dipendenti, diffuse prevalentemente in Lombardia, in Emilia Romagna, in Lazio, in Veneto e in Piemonte.startup-banner

Le startup innovative “a vocazione sociale”

Rientrano tra le startup innovative anche quelle “a vocazione sociale” (SIAVS), quelle cioè ad alto contenuto tecnologico che operano in settori specifici cui la legge riconosce particolare valore sociale: assistenza sociale e sanitaria; educazione, istruzione e formazione; tutela dell’ambiente e dell’ecosistema; valorizzazione del patrimonio culturale; turismo sociale; formazione universitaria e post universitaria; ricerca ed erogazione di servizi culturali; formazione extrascolastica per contrastare la dispersione; servizi strumentali alle imprese sociali.

Consapevole che le SIAV (alle quali è richiesta la compilazione del “Documento di descrizione dell’impatto sociale”) possano risultare meno “attraenti” sul mercato, il decreto legge del 2012 assegna agli investitori di queste startup benefici fiscali maggiorati.

Chi sono gli investitori?

Il dossier The Italian Startup Ecosystem: Who’s Who” realizzato da Italia Startup e dagli Osservatori del Politecnico di Milano c0n il supporto istituzionale del Ministero dello Sviluppo Economico, rileva come nel 2014 le startup innovative siano più che raddoppiate rispetto al 2013. Nello stesso periodo è diminuito il ruolo degli investimenti istituzionali e aumentato quello dei business angel(investitori informali), family office (società che gestiscono il patrimonio di una o più famiglie molto facoltose, secondo un modello importato dagli Stati Uniti), acceleratori e incubatori, con un peso del 50% degli investimenti complessivi.

La ricerca sottolinea però come tali investimenti (che nel 2013 ammontavano a circa 130 milioni di euro) siano poca cosa se confrontati con quelli di altri Paesi europei: in Italia si investe in startup hi-tech un ottavo rispetto a Francia e Germania, un quinto rispetto al Regno Unito e poco meno della metà rispetto alla Spagna.

“Rinascimenti Sociali”

impatto-33Nell’ecosistema delle startup italiane e degli incubatori e acceleratori nati per sostenerle (circa un centinaio in totale) “Rinascimenti Sociali” si posiziona come la prima grande realtà nata in Italia per accompagnare nel loro percorso di crescita realtà capaci di generare impatto sociale, capaci cioè di promuovere il cambiamento ideando e progettando soluzioni innovative che rispondano alle sfide sociali di lavoro, salute, coesione, condivisione, conoscenza, sostenibilità e partecipazione.

Promosso dal Centro per l’ Innovazione Sociale SocialFare®, l’acceleratore inaugurato due mesi fa nel centro di Torino segue attualmente una decina di startup, il 50% delle quali sono innovative. Le ha scelte perché potrebbero promuovere un cambiamento positivo per le persone e la società. Tutte sono infatti accomunate dall’alta potenzialità di creare impatto sociale: è questo infatti l’aspetto centrale, la condizione necessaria per poter usufruire del percorso di accelerazione di “Rinascimenti Sociali”. Un percorso che attraverso gli strumenti della tecnologia, della finanza e dell’internazionalizzazione punta a rendere autonome realtà che richiedono interventi competenti su bisogni specifici.

Il percorso di accelerazione

Nell’accompagnamento verso la prototipazione, sperimentazione, validazione e scalabilità confluiscono tutte le risorse e competenze messe in campo da una estesa rete di partner locali e internazionali (oltre 20) che insieme, nell’ampia sede di via Maria Vittoria 38, stanno costruendo un nuovo modo di generare valore economico mettendo al centro le persone e le comunità.loghi

Un team multidisciplinare apporta dunque competenze specifiche curando la qualità di un percorso che già nella prima fase si propone di essere rigoroso, con un’analisi approfondita di ciò di cui le startup hanno bisogno per consolidare  e sviluppare l’idea riducendo così i margini di fallimento.

Organizzazione lavorativa, reclutamento occupazionale, organizzazione di social housing, gestione della filiera del cibo, consumi, servizi per la comunità…: sono molteplici i settori in cui muovono i primi passi le realtà imprenditoriali accolte attualmente in via Maria Vittoria 38. I tempi di accelerazione variano dai 6 ai 12 mesi; è previsto solo il pagamento di alcuni servizi puntuali, gli altri sono inclusi nel “pacchetto” offerto gratuitamente.

Le startup interessate possono per adesso rivolgersi direttamente a “Rinascimenti Sociali” (info@rinascimentisociali.org;  tel. 393 1718264) per sottoporre la loro idea, mentre in futuro verranno organizzati appositi bandi per il reclutamento.

“Rinascimenti Sociali” allo studio dei Comuni

Giovedì 9 aprile 2015 una delegazione dell’Anci, Associazione Nazionale Comuni Italiani, è stata accolta nella sede di Rinascimenti Sociali per un incontro conoscitivo di SocialFare® e del primo acceleratore di conoscenza e imprenditorialità sociali inaugurato lo scorso 10 marzo in via Maria Vittoria 38 a Torino.

L’incontro si colloca nell’ambito di una ricerca che l’Anci sta conducendo per l’Agenzia nazionale giovani (organismo pubblico vigilato dal Governo italiano e dalla Commissione europea) con l’obiettivo di esplorare in Italia il mondo della social innovation in relazione al coinvolgimento e alla partecipazione dei giovani.

La conoscenza delle realtà che stanno nascendo in Italia e la comprensione dei meccanismi di funzionamento che ne sostengono lo sviluppo consentiranno l’elaborazione di proposte e suggerimenti da sottoporre alle amministrazioni comunali per la definizione di politiche a supporto dell’innovazione sociale.

Lo scopo è insomma quello di offrire ai Comuni nuovi modelli per costruire strategie di intervento sul territorio legate ai processi di innovazione. In proposito, la direttrice di SocialFare® Laura Orestano ha sottolineato l’importanza di spazi, cogestiti,  che generino opportunità e facilitino i processi di inclusione. Corpi intermedi che rispondano a un piano strategico di priorità, capaci di veicolare know how specialistico e nuovi linguaggi a cui i giovani sono molto interessati e dei quali possono diventare generatori.

L’interesse delle ricercatrici, rivolto soprattutto alla costruzione della rete di partner, all’organizzazione interna, ai flussi di finanziamento, agli scambi a livello nazionale e internazionale e ai rapporti con gli enti pubblici, si è tradotto in una lunga intervista a SocialFare®. Cogliamo l’occasione per ripercorrere le tappe del primo centro italiano per l’innovazione sociale, dalla sua nascita nel 2013 all’inaugurazione di Rinascimenti Sociali,  un mese fa.

LOGO-SF_150x150Quando e perché nasce SocialFare®

Il 23 maggio 2013 la Congregazione di San Giuseppe – fondata a Torino presso il Collegio Artigianelli nel 1873 da Leonardo Murialdo, santo sociale, con lo scopo di accompagnare i ragazzi e i giovani in difficoltà nel loro percorso di crescita e autonomia – costituisce SocialFare®, primo centro di innovazione sociale in Italia.

Dopo quasi 150 anni dalla nascita della Congregazione, i nuovi scenari disegnati dalla trasformazione sociale impongono l’attualizzazione del carisma murialdino rispetto alle sfide del welfare, del lavoro e dell’educazione. Un’attualizzazione che i Giuseppini del Murialdo hanno scelto di compiere non da soli ma con altri, non dentro le mura della Chiesa ma nella società. SocialFare®,  srl impresa sociale, nasce quindi come strumento di innovazione sociale partecipata e laica.

Cosa fa SocialFare®

SocialFare® genera impresa sostenibile, incubando start up ad impatto sociale e accelerando soluzioni che sappiano cogliere nuovi bisogni e sviluppino imprenditoria sociale, sostenibilità e reti. Sviluppa inoltre progettualità all’esterno: tra queste, la collaborazione avviata lo scorso anno con Slow Food per quanto riguarda la valutazione dell’impatto sociale del Salone del Gusto e Terra Madre. SocialFare® integra diverse competenze: dalla ricerca etnografica al design, dalla tecnologia sociale al modelling di nuove soluzioni di impresa, con un focus preciso: generare soluzioni innovative alle più pressanti sfide sociali.

imm_accelerazione_SR26 giugno 2014: conferenza “Social Renaissance

L’attenzione e l’impegno di SocialFare® per connettersi alla rete di esperienze nazionali e internazionali si sono concretizzati il 26 giugno 2014, a poco più di un anno dalla nascita del centro,  nella conferenza “Social Renaissance” che si è svolta a Torino presso il Teatro Juvarra, nel complesso dell’Artigianelli.

Organizzata insieme con TOP-IX e Torino Social Innovation, la conferenza ha rappresentato la prima occasione in Italia di un confronto internazionale sulla social innovation. E’ emersa una realtà in fermento di attori pubblici e privati che a livello globale promuovono lo sviluppo di modelli di economia sostenibile e inclusiva.

10 marzo 2015: inaugurazione di “Rinascimenti Sociali”20150310_1

La rete di SocialFare® si è  in seguito ulteriormente ampliata e consolidata fino a rendere possibile la nascita dell’acceleratore “Rinascimenti Sociali” nel centro di Torino. Quasi 30 le realtà locali, nazionali e internazionali coinvolte, tra cui il secondo partner promotore TOP-IX e il partner strategico The Young Foundation: ognuna collaborerà per diffondere nuovi modelli culturali capaci di affrontare le sfide sociali contemporanee valorizzando dal basso idee, persone e comunità.

Cos’è “Rinascimenti Sociali”

Con il sostegno della Compagnia di San Paolo, l’acceleratore di conoscenza, innovazione e imprenditorialità a impatto sociale “Rinascimenti Sociali”, con sede in via Maria Vittoria 38 a Torino, mette insieme le competenze di attori profit e non profit, pubblici e privati, per generare soluzioni ad impatto sociale che creino una nuova economia. Capofila del progetto è SocialFare®.

rinascimenti sociali 2Coinvolgere, educare e accelerare

Sono le tre aree di azione di “Rinascimenti Sociali”. L’animazione territoriale e percorsi formativi capaci di costruire professionalità uniche che padroneggino nuove conoscenze e linguaggi  si intrecceranno quindi con le attività di generazione di startup  e di riposizionamento di imprese già esistenti che vogliano introdurre al proprio interno elementi distintivi della nuova imprenditorialità sociale.  Il tutto attraverso tre strumenti trasversali: finanza ad impatto sociale, tecnologia e internazionalizzazione.

Prossimamente renderemo noto il palinsesto delle molteplici attività dell’acceleratore per i prossimi mesi.