Diversi sono i profili possibili di un Business Angels. Si tratta di manager, ex titolari di impresa, liberi professionisti. Persone che dispongono di una buona rete di conoscenze, di una solida capacità gestionale, di un buon bagaglio di esperienze e di mezzi finanziari. Hanno il gusto della sfida imprenditoriale e il desiderio di poter acquisire parte di una società che operi in un business, spesso innovativo, con l’obiettivo di realizzare nel medio termine, 5-7 anni, delle plusvalenze dalla vendita, parziale o totale, della partecipazione iniziale.
In Italia il trend degli investimenti informali da parte dei business angels italiani in start-up è di una decisa ripresa dell’attività, dopo una fase di stasi. Il 2014 ha mostrato, infatti, un boom di investimenti del +45% rispetto al 2013 per un totale di 46 milioni di euro (suddivisi in 135 operazioni). I numeri arrivano da Survey Iban, Italian Business Angels Network, che ha condotto una ricerca sul mercato italiano dell’informal venture capital (angel investing) assieme alla Sda Bocconi.
I settori che hanno beneficiato maggiormente dei finanziamenti sono l’Ict, seguito da Terziario avanzato e Commercio e Distribuzione, e questo ha permesso la creazione di oltre 180 nuovi posti di lavoro in neo-imprese, soprattutto nel Centro Nord.
Si riduce invece il numero complessivo di operazioni – 135 nel 2014 contro le 324 del 2013 – ma aumenta di oltre tre volte l’investimento medio – 351mila euro rispetto ai 98mila euro dello scorso anno: secondo un trend sempre più diffuso, gli investitori tendono ad unirsi in cordate per aumentare l’apporto finanziario e ridurre il rischio.
Ma che ruolo ha questa figura nel successo di una start-up?
Se ne parla a martedì 17 novembre 2015 a partire dalle 15, al Centro Congressi dell’Unione Industriale di Torino (in via Vela 17).
Un meeting organizzato da Club degli Investitori e Società Consortile OGR-CRT, in collaborazione con Unione Industriale di Torino e 42Accelerator.
Ad aprire i lavori Licia Mattioli, Massimo Lapucci e Giancarlo Rocchietti, rispettivamente Presidente dell’Unione Industriale Torino, Direttore Generale Società Consortile OGR-CRT e Presidente Club degli Investitori.
Si inizia con una panoramica sulle caratteristiche dei business angel, varcando i confini nazionali, attraverso la testimonianza di un’ospite di fama internazionale come Sophie Manigart. Protagonisti il prof. Vincenzo Capizzi, Professore Ordinario SDA Bocconi, Francesco Marini Clarelli, fondatore di IAG e Sophie Manigart, Professore e Fondatore BAN Vlaanderen, primo Business Angel Network belga.
Seguono tre case history, raccontate dai diretti interessati. A riportare la propria esperienza saranno fondatore e business angel diMyTable, SeoLab e Win Medical.
Il giornalista de La Stampa Luca Fornovo modera la tavola rotonda con cui si conclude il meeting. Si discuteranno le modalità di coinvolgimento e di sviluppo del ruolo dei business angel in Italia, analizzando l’importante ruolo che questi ultimi possono giocare nella crescita di nuove imprese, soprattutto sul proprio territorio di riferimento. A parlarne Marco Bicocchi Pichi, Presidente Italia Startup; Paolo Anselmo, Presidente Iban; Domenico Nesci, Presidente Angel Partner Group e Ciro Spedaliere, Senior Investment Manager Invitalia Ventures.
“Business angel si diventa”
Il ruolo dei business angel nel successo delle startup
17 novembre 2015 – ore 14.30
Centro Congressi dell’Unione Industriale di Torino (Via Vela, 17 – Torino)
Per iscrizioni: http://bit.ly/1M8Ecgq
Il meeting si inserisce all’interno della terza edizione della Business angel week, in programma dal 17 al 22 novembre 2015, organizzata da EBAN.