Net2Share | La rivoluzione dell’atto di donare

16 Settembre 2016. Cinque famiglie con bambini abitanti di Mirafiori quest’anno hanno iniziato la scuola con materiale scolastico acquistato da tutta la comunità, grazie a Net2Share. Questo ancora prima che il sito web fosse online.

Da oggi il sito sarà disponibile all’indirizzo: net2share.org.

Net2Share è lo strumento che rivoluziona l’atto di donare. Un progetto di associazione Enzo B. Onlus in collaborazione con SocialFare®| Centro per l’Innovazione Sociale. In un’intervista a Elena Fabris (Community Keeper, associazione Enzo B. onlus), Roberta Destefanis (Systemic Designer, SocialFare®) e Francesco Majno (Service e Information Designer, SocialFare®) scopriamo le origini del progetto, le novità e gli sviluppi futuri.

A quale bisogno risponde Net2Share (N2S)?

Elena Fabris: Net2Share nasce per ottimizzare l’uso di tutte le risorse disponibili in una comunità locale. Siamo partiti da una considerazione: le risorse a disposizione per le fasce più deboli della popolazione sono spesso frammentarie e discontinue nel supporto.

Roberta Destefanis: A questo si aggiunge la necessità di rispondere a nuove fasce di povertà, meno visibili, quasi latenti. Intervenire su queste nuove forme di povertà è più difficile, infatti non sempre rientrano nel campo di azione delle istituzioni. Questo si combina con uno dei principali obiettivi di SocialFare®: incentivare e abilitare la partecipazione attiva, perché i cittadini attivandosi possono davvero cambiare le sorti della propria comunità.

Elena Fabris: Siamo convinti che ogni comunità abbia già al suo interno le risorse necessarie alla risoluzione dei problemi che l’affliggono. Bisogna, però, attivare e mettere in relazione queste risorse.

Francesco Majno: Net2Share vuole dare nuova energia alle reti di prossimità e fornirgli uno strumento per prendersi cura del benessere della sua comunità. In questo processo i piccoli negozi di via hanno un ruolo centrale e assolvono ad una nuova funzione sociale.

“Siamo convinti che ogni comunità abbia già al suo interno le risorse necessarie alla risoluzione dei problemi che l’affliggono. Bisogna, però, attivare e mettere in relazione queste risorse.”

Elena Fabris, Community Keeper, associazione Enzo B. onlus

Ora che il pensiero alla base di N2S è chiaro, mi piacerebbe sapere come siete arrivati alla definizione del modello proposto da N2S.

E.F.: L’esperienza da cui siamo partiti è quella dell’istituzione pubblica con la social card, evidenziandone però tutti i limiti. La grossa differenza è che con N2S è la collaborazione nella comunità stessa a ricaricare la tessera, evitando l’erogazione di fondi pubblici in esaurimento. Un cambio di prospettiva che offre a questo strumento uno sviluppo che potenzialmente non ha limiti temporali.

R.D.: Un modello che punta all’auto-sostenibilità e a un nuovo modo di valorizzare la propria comunità. Insieme abbiamo ridefinito l’atto di donare, trasformandolo da un gesto occasionale in un atto semplice e quotidiano.

Parlavamo prima della difficoltà di identificare chi è colpito da queste nuove forme di povertà, voi come scegliete i vostri beneficiari?

E.F.: N2S lascia molte possibilità: è uno strumento estremamente malleabile, capace di adattarsi alle specificità della comunità che lo adotta. A Mirafiori per la prima sperimentazione i beneficiari sono stati identificati da un comitato etico. Un gruppo composto dai rappresentanti di associazioni, scuole, e parrocchie. Questo perché come si diceva prima volevamo intercettare la fascia grigia della povertà non coperta dalle istituzioni.

R.D.: Per fare questo anche l’opinione dei commercianti di via è molto importante, perché conoscono le persone che hanno bisogno: chi arriva a fine giornata per acquistare l’ultima pagnotta a un prezzo ridotto, o il pensionato che non riesce a coprire tutte le spese, ma per orgoglio non lo ammetterà mai.

F.M.: Un riferimento è quello del caffè sospeso – lasciare un caffè in sospeso per l’avventore bisognoso, identificato dal barista. La scelta di coinvolgere in questi termini i commercianti stimola fortemente la capacità della comunità di monitorarsi e di intervenire dove c’è bisogno.

Però nel caso di N2S la differenza rispetto al caffè sospeso è che anche il donatore viene compensato!
In che modo?

E.F.: Nel momento in cui il donatore lascia la sua donazione viene ricompensato con un carnet di buoni sconti equivalente all’importo donato con una piccola maggiorazione. Una delle idee fondamentali di N2S è che partecipare sia utile e produca un beneficio personale.

R.D.: La premialità ora passa attraverso la scontistica, ma in futuro vorremmo potesse diventare anche un  reward civico: abbonamenti a mezzi pubblici, dopo scuola, accesso a servizi educativi o ricreativi…

F.M.: Il claim che abbiamo scelto infatti è “Insieme per la buona economia”: l’obiettivo è offrire una definizione più ampia di economia, che valorizzi anche gli scambi tra persone per creare maggiore benessere.

“Il claim di Net2Share è Insieme per la buona economia, perché l’obiettivo è offrire una definizione più ampia di economia: capace di valorizzare anche gli scambi tra persone, e creare maggiore benessere.”

Francesco Majno, Service e Information Designer, SocialFare®

Prima si parlava delle specificità di Mirafiori, qual è il vostro rapporto con questa quartiere dalla storia complessa e rappresentativa della Torino operaia?

E.F.: Per l’associazione EnzoB è un rapporto storico. Siamo all’interno delle reti associative attive sul territorio, e quello che negli anni è emerso fortemente è il grosso impegno nel voler dimostrare che Mirafiori ce la può fare. C’è l’orgoglio di sapere che ci sono delle risorse sopite dal grande potenziale.

Un rapporto così stretto con il territorio apre una domanda sulla scalabilità del progetto.

E.F.: La scalabilità è a mille. N2S potrà espandersi a macchia d’olio. Il modo in cui è strutturato il progetto ha una portata virale fortissima, per cui può coinvolgere i territori circostanti ma anche trovare terreno fertile in luoghi molto distanti. L’importanza delle reti di prossimità emerge proprio in questo: Net2Share è un nuovo modello capace di diffondersi in ogni quartiere e attivare lì nuovi soggetti e nuove risorse.

Nelle tue parole sento un grande entusiasmo, che riconosco anche nella passione con cui Roberta e Francesco hanno contribuito a questo progetto. Cosa ha stimolato in voi una partecipazione così sentita?

R.D.: Mi ha entusiasmato trovare dei partner che hanno veramente voglia di arrivare alla realizzazione delle loro idee,  senza fermarsi al piacere della progettazione. Il poter fare concretamente le cose su cui si ragiona è per me un motore potentissimo: non si tratta solo di progettare ma anche di agire!

F.M.: Progettare un sistema che in maniera semplice porta una rivoluzione nel quotidiano, uno strumento concreto alle portata di tutti per poter fare la differenza. E questo è bello anche per noi progettisti: avverti l’utilità della tua azione.

Invece, Elena, per voi il contributo fondamentale di SocialFare® qual è stato?
E.F.: Il confronto con SocialFare® è stato indispensabile proprio rispetto alla concretezza e al pragmatismo nella realizzazione, ma anche nello studio della comunicazione e studio dell’immagine. E’ stata una collaborazione fondamentale per dare corpo a N2S.

Cosa potrà fare l’utente a partire da oggi sul sito N2S?

E.F.: Aderire, e partecipare a questa grande rivoluzione: diventarne parte. Potrà osservare la rete ampliarsi, e il totale delle donazioni crescere attraverso il contatore dedicato. Avrà visibilità su come si sviluppa il progetto.

R.D.: L’utente potrà scoprire tutti i negozi che aderiscono alla rete, dove utilizzare i propri buoni sconto, frutto della donazione. E potrà visualizzare i luoghi in cui è possibile recarsi per fare la donazione, anche se a breve potrà effettuare anche online.

F.M.: Sul sito potrà farsi un’idea di tutti i protagonisti che fanno in modo che questa rete funzioni! A breve saranno disponibili le applicazioni per Android e Ios.

E.F.: Con il rilascio delle app Net2Share sarà accessibile da tutto il mondo! (Ride)

R.D.: È vero! Per esempio la città di Chieri ha già manifestato il proprio interesse!

“Da oggi l’utente potrà scoprire tutti i negozi che aderiscono alla rete, in cui utilizzare i propri buoni sconto, frutto della donazione. E potrà visualizzare i luoghi in cui è possibile recarsi per fare la donazione, in attesa di poterlo fare online.”

Roberta Destefanis, Systemic Designer, SocialFare®

Quindi se qualcuno vuole attivare N2S come fa?

E.F.: Sul sito sono disponibili i nostri contatti, basta scrivere e noi saremo subito a loro disposizione!

Roberta e Francesco si guardano, hanno avuto un’idea a riguardo.

Ringraziamo i nostri intervistati per il tempo che ci hanno concesso e auguriamo loro buon lavoro.

Scopri Net2Share e tutti gli aggiornamenti a riguardo.

 

 

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