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“Rinascimenti Sociali” apre nel centro di Torino: a marzo l’inaugurazione del primo acceleratore di imprenditorialità sociale

Nel centro di Torino, in via Maria Vittoria 38, SocialFare® – primo centro di innovazione sociale in Italia – inaugurerà pubblicamente a metà marzo la sede di “Rinascimenti Sociali”. La storica location di 1600 mq di proprietà dell’Istituto delle Rosine accoglierà il grande progetto dell’acceleratore di conoscenza e imprenditorialità sociali. Un laboratorio creato da un’estesa rete di partner locali, nazionali e internazionali che strategicamente, nel cuore della città, collaboreranno per diffondere nuovi modelli culturali capaci di affrontare le sfide attuali valorizzando dal basso idee, persone e comunità.

SR_IllustrationNella grande struttura che verrà presto aperta al pubblico il “nuovo sociale” diventa dunque protagonista, con una ricchezza di relazioni, capacità professionali, energie e risorse che si mettono in rete per progettare nuove soluzioni per il Bene Comune. Di qui il nome scelto, “Rinascimenti Sociali”, a sottolineare quel passaggio da un’esperienza all’altra e quella condivisione a livelli diversi che possono generare non uno ma più “rinascimenti”, dove la persona e le comunità sono poste al centro dell’azione e dei processi decisionali.

La sede delle Rosine, per posizione e ampiezza,ben si presta ad ospitare quello che SocialFare® – capofila di una rete di circa 15 partner, tra cui il consorzio torinese TOP-IX – promuove come luogo di incontro di molteplici e poliedriche competenze. Uno spazio aperto a tutti, soprattutto ai giovani, dove sarà possibile sviluppare nuove conoscenze e linguaggi che caratterizzano il social design, la tecnologia sociale, l’impresa sociale, la finanza sociale, la prototipazione e innovazione delle politiche…

Sarà una fucina di idee e sperimentazioni in cui respirare l’aria fresca e creativa della social innovation. Uno spazio da riempire insieme, ristrutturato all’insegna dell’essenzialità perché possa essere plasmato, adattato e personalizzato in una visione di “rete” e condivisione. C’è anche un terrazzo di 800 mq che potrebbe ospitare nuove progettualità (ad esempio gli orti urbani) o manifestazioni all’aperto.unnamed

Gli ambienti di “Rinascimenti Sociali” accoglieranno e aggregheranno tutti coloro che abbiano un’idea di impresa sociale da realizzare, vogliano innovare imprese già in essere, sentano la necessità di impadronirsi di nuovi linguaggi e vogliano entrare in un’ampia e motivata rete di persone, imprese, enti e istituzioni per generare un impatto positivo.

La struttura sarà pertanto centro informale di formazione e promozione, di generazione di startup ma anche di riposizionamento di imprese già esistenti che vogliano introdurre al proprio interno elementi distintivi della nuova imprenditorialità sociale. Non un incubatore, dunque, ma un acceleratore del processo di prototipazione e sperimentazione di nuove soluzioni “su misura” sostenuto da un’ampia rete di competenze che in via Maria Vittoria avrà l’occasione si esprimere tutte le proprie potenzialità.

La Regione Piemonte è tra gli attori coinvolti, per quanto riguarda open data e open government. Nelle prossime settimane ci soffermeremo diffusamente sull’iniziativa intervistando i diversi partner di “Rinascimenti Sociali” e svelando la data dell’inaugurazione…

Per informazioni: info@socialfare.org

 

 

 

Incontro in SocialFare® con Alessandra Poggiani direttrice dell’Agenzia per l’Italia Digitale

L’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) ha un’ardua impresa da compiere: il 40% degli italiani non usa Internet e ancora troppe piccole imprese (che costituiscono la quasi totalità del  tessuto economico del nostro Paese) considerano la tecnologia digitale una minaccia e non un’opportunità.

Nata due anni fa e rilanciata dal Governo Renzi, l’Agenzia  ha il compito di “garantire la realizzazione degli obiettivi dell’Agenda digitale italiana in coerenza con l’Agenda digitale europea e contribuire alla diffusione dell’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, allo scopo di favorire l’innovazione e la crescita economica”. Un processo di modernizzazione che si rivela impegnativo e complesso in un’Italia che conta oltre il 40% di disoccupazione giovanile e dove almeno un terzo della popolazione non sa nemmeno cos’è il digitale.

images 1Ecco perché Alessandra Poggiani, nuovo direttore dell’Agenzia nominato dal premier Renzi per velocizzare l’attuazione dell’Agenda, sta esplorando ogni possibile strada per attivare una maggiore apertura di questi temi a un pubblico che non sia solo di “addetti ai lavori”, per far crescere trasversalmente la consapevolezza delle opportunità che può offrire la tecnologia digitale. Perché l’AgID non è soltanto strumento di riforma della pubblica amministrazione: la digitalizzazione del Paese può seriamente aiutare la crescita economica e occupazionale. Centrale diventa, dunque, il rapporto con il territorio attraverso una fitta rete di competenze e strutture capaci di veicolare il messaggio e farlo penetrare in profondità nel tessuto produttivo – ma anche culturale e sociale – del Paese.

Ed è in questa direzione che si colloca l’avvio ieri in Piemonte, presente la direttrice dell’AgID, di un’Unità di Progetto in collaborazione con il CSI che permetterà all’Agenzia di lavorare in sinergia con le amministrazioni locali, la società civile e gli operatori economici del territorio. Nel pomeriggio Alessandra Poggiani è stata invitata dal gruppo torinese delle Wister (Women for Intelligent and Smart TERritories), guidato dalla consigliera comunale Nomis Fosca, ad un incontro informale con esponenti dell’associazionismo, dell’imprenditoria e della formazione piemontesi.

L’incontro, che si è svolto presso la sede di SocialFare® nel complesso dell’Artigianelli in corso Palestro 14 – a sottolineare il forte legame tra digitale e innovazione sociale –, ha permesso alla direttrice dell’AgID di rivolgersi a un insieme variegato di realtà su cui l’Agenzia ripone molte aspettative per costruire e consolidare quell’auspicato rapporto col territorio senza il quale gli obiettivi dell’Agenda non sarebbero realizzabili. img per patrizia

Professionisti, manager (presente anche Federmanager, molto attiva sui temi dell’innovazione tecnologica), designer, docenti universitari, imprenditori… hanno rinnovato il loro sostegno. “Occorre dare ampio respiro alla strategia italiana sul digitale – ha detto Poggiani – L’Italia deve recuperare terreno, oggi è indietro rispetto ad altri Paesi dell’Unione europea e del mondo molto più digitalizzati e avanzati. E dobbiamo essere più concreti: negli ultimi anni si è fatta molta teoria e poca pratica. Anche a costo di sbagliare, è meglio mettere in moto energie che più del pensiero e della progettazione possano incidere sulla realtà”.

Il tema delle competenze digitali, ancora scarsamente diffuse sul territorio italiano, è centrale nell’Agenda e quindi nelle azioni che l’AgID intendere realizzare. Di qui l’elaborazione di un piano (“Coalizione nazionale per le competenze digitali”) che individua priorità, tempistiche e modalità della digitalizzazione, con particolare attenzione alle piccole aziende, per spingere finalmente il processo di modernizzazione del Paese con effetti significativi sulla capacità di crescita economica e di competitività globale. Un Piano abbozzato in sinergia tra settore pubblico e privato e attualmente in fase di consultazione. “Abbiamo chiamato tutto il Paese a proporre progetti che abbiamo un impatto specifico, non teorico – ha detto la direttrice dell’Agid – A febbraio sarà pronto il documento finale”.

foto 3Argomento finora piuttosto trascurato riguarda l’impatto che la digitalizzazione avrebbe sull’occupazione femminile. Tema che durante l’incontro di ieri presso la sede di SocialFare® è stato sollecitato da Wister, rete di donne nata ufficialmente nel 2013 con l’obiettivo di “informare, proporre, segnalare notizie ed eventi riferiti alle tematiche di genere, con particolare riguardo alla nuove tecnologie”. Alessandra Poggiani ha così sottolineato la necessità di sostenere “l’accesso e l’accompagnamento delle giovani donne a un’educazione scientifica e tecnica, indirizzandole maggiormente verso professioni della realtà contemporanea”. Così come è importante sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della digitalizzazione delle imprese anche per la maggiore presenza che le donne avrebbero nel mondo del lavoro.