Sabato 24 maggio, presso il teatro Juvarra di Torino, SocialFare ospiterà la seconda edizione del workshop “UAO – che colore!” organizzato dall’associazione culturale non profit “Plug”, incubatore internazionale di creatività che dal 2010 mette a disposizione del talento più puro competenze e professionalità di alto livello. Talento e creatività che si esprimono – ed è questa la mission dell’associazione – intorno a tematiche sociali: i riflettori si accendono e colorano gli angoli più belli e nascosti dello spazio urbano, nell’ambito di una riflessione sulla sostenibilità ambientale nella sua più ampia accezione. Un progetto di comunicazione sociale con ricadute positive sul territorio, dove il bello e l’arte incontrano e nutrono le buone pratiche.
Così, sabato prossimo, 20 giovani partecipanti tra studenti e professionisti nei diversi settori della comunicazione visiva (design, grafica, arte, fotografia…) useranno inchiostri e sperimenteranno combinazioni tra vecchie e nuove tecniche di stampa. Il laboratorio di quest’anno sarà centrato sul tema del cibo, dalla produzione al consumo. Una sfida lanciata per scatenare la creatività e lasciarla correre alla ricerca di spazi urbani – orti, apicoltura da balcone, social cooking… – dove il cibo è riuscito a promuovere abitudini e comportamenti più salutari e sostenibili. E su questi spazi lavorare per farli emergere, risaltare. Un esempio: su immagini in bianco e nero si interviene con serigrafie per evidenziare col colore alcuni aspetti, come un alveare su un balcone.
Le competenze in gioco sono molteplici. Durante il workshop esperti della grafica internazionale guideranno e seguiranno i partecipanti in ogni fase del processo creativo, dalla progettazione alla realizzazione. “Lo scopo del laboratorio è di far emergere col colore ciò che c’è di bello nella città, ciò che è capace di meravigliarci e farci dire ‘Uao!’ – spiega Francesca Morea dello staff di Plug Creativity – Si intende offrire ai partecipanti la possibilità di confrontarsi con tecniche di stampa diverse e imparare a gestirle tutte, con l’aiuto dei tutor. Verranno realizzati dei poster che saranno esposti al ‘Festival architettura in città’ che si svolgerà a Torino dal 10 al 14 giugno al Basic Village”.
E a proposito di poster, fin dal suo primo anno di vita l’associazione Plug promuove il concorso “Posterheroes” per far riflettere la comunità creativa sulla sostenibilità (ambientale, economica, sociale…). Giunto alla quarta edizione, il concorso invita i grafici di tutto il mondo a esprimere la propria opinione su specifiche tematiche e a proporre una soluzione “raccontata” in un poster. Il tema di quest’anno è lo stesso scelto per “Uao che colore!”: il cibo. “Sono arrivati 1247 poster da 67 nazioni. Una giuria ne ha selezionati 40 – continua Francesca – I vincitori verranno proclamati domani 23 maggio presso il Teatro Vittoria a Torino nel corso di una conferenza che rappresenta per Plug un momento di bilancio, di riflessione sugli argomenti trattati e sulle attività proposte nell’anno”.
Ma le iniziative di Plug non finiscono qui. Ce n’è un’altra, molto concreta e “social”, che riguarda il quartiere Barriera di Milano del capoluogo piemontese. Il progetto di filiera corta di prossimità “Fa bene” è nato lo scorso anno come evoluzione di uno studio sulla tematica del consumo e dello spreco realizzato da Plug sul mercato di piazza Foroni e altri mercati rionali. Analisi da cui è emerso che ogni giorno molti prodotti alimentari invenduti – e non vendibili il giorno dopo – vengono buttati.
“L’idea iniziale di raccogliere quei prodotti e distribuirli in modo sistemico nel quartiere ha preso forma e si è strutturata in un progetto ampio e ambizioso – spiega Francesca – Ogni giorno l’invenduto viene raccolto insieme a merci donate dai clienti e distribuito a famiglie e persone in difficoltà. Non è assistenzialismo, ma un dare e avere reciproco: i beneficiari ricambiano dedicando alcune ore di volontariato nel quartiere”.
“Fa bene” è realizzato da Plug e dalla cooperativa “LiberiTutti” con il patrocinio di “Urban Barriera” e in collaborazione con Torino Smart City, Comune di Torino, Circoscrizione VI e Servizi Sociali, Osservatorio Caritas Torino e le associazioni “GPL uniti per il quartiere”, “Nuovi equilibri” e “La piazza Foroni”. In un anno il progetto è riuscito a coinvolgere 60 commercianti e 15 volontari e a raccogliere 800 Kg di donazioni; 20 le famiglie raggiunte.