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L’innovazione Sociale è una cosa da ragazzi!

#ImpactStories | Il racconto di Matteo, Project Assistant di SocialFare impegnato nei nostri percorsi di Alternanza Scuola Lavoro in provincia di Torino e Cuneo.

L’Innovazione Sociale è (anche, e a pieno titolo) “una cosa da ragazzi”! Ne siamo convinti noi di SocialFare che da anni portiamo sui banchi di scuola percorsi di co-progettazione e autoimprenditorialità come GrandUP! Giovani Idee per lo Sviluppo (promosso dalla Fondazione CRC) e InnovAction School (promosso dalla Fondazione CRT).

Grazie a questi programmi, ad oggi inseriti nei percorsi di Alternanza Scuola Lavoro, i nostri Impact Designer portano le scuole al centro dell’azione progettuale tramite laboratori innovativi, inclusivi e aperti all’ibridazione. Attraverso l’approccio didattico basato sull’experiential learning gli studenti mettono in campo le proprie risorse, attitudini e competenze per elaborare e riorganizzare soluzioni in risposta a sfide sociali individuate nel proprio contesto e nella comunità in cui vivono.

Abbiamo chiesto a Matteo Lupetti (SocialFare) di raccontarci in prima persona l’esperienza vissuta in questi mesi lavorando a contatto con decine di classi di istituti superiori in provincia di Torino e di Cuneo. Ecco cosa ci ha raccontato.

Gli ultimi giorni di un percorso nelle scuole sono sempre i più intensi: la stanchezza delle ore accumulate si somma alla necessità di dover far rispettare, senza accendere il panico, le scadenze di consegna del materiale finale alle ragazze e ai ragazzi coinvolti.  

E anche loro sentono questa pressione: per quanto la classe possa essere vivace o la soglia d’attenzione a tratti vacillante, la preparazione alla presentazione finale rivela quanto in realtà i ragazzi, incluso chi tende ad essere etichettato come “fannullone” o “difficile”, riescano a lavorare seriamente, anche senza la minaccia del cattivo voto ad incombere su di loro.

C’è chi si ritira in una parte isolata dell’auditorium per ripetere la presentazione finita, chi invece trova la sua dimensione nel disegnare il funzionamento dell’innovazione sociale che ha co-progettato, trovando un attimo di calma e concentrazione nella propria iperattività. C’è chi si veste quotidianamente con capi di colore evidenziatore, ma in questa occasione si è portato il cambio di vestiti per essere elegante, e chi chiede per l’ennesima volta se davvero ci sarà anche la preside a sentire la presentazione, mentre dà gli ultimi ritocchi al proprio prototipo.

 

Nonostante questo, la domanda che mi frulla in testa è la stessa tutte le volte: saremo riusciti a passare davvero qualcosa ai ragazzi con questo percorso?

L’obiettivo principale dei nostri percorsi nelle scuole superiori è trasferire ai giovani coinvolti le basi metodologiche dell’innovazione sociale e portare le classi a sviluppare concept o prototipi progettuali in risposta a sfide da loro stessi individuate nell’ecosistema scolastico. A livello pratico, in qualità di formatore vorresti che insieme alle competenze più propriamente “tecniche” i ragazzi comprendessero concetti come: “tutti abbiamo un talento, tutti siamo creativi, sii positivo di fronte ai problemi che incontri, collaborare con gli altri porta risultati inaspettati, cerca di conoscere le persone coinvolte in un problema” e molti altri che possono fare la differenza nei contesti lavorativi e personali presenti e futuri di ciascuno di loro.

 

Per me il raggiungimento di questo obiettivo resta sempre un mistero fino alla fine, quando la presentazione è alle spalle e il team è di ritorno a casa. È questo il momento infatti in cui leggiamo i riscontri (anonimi) che chiediamo ai ragazzi e alle ragazze in merito al percorso, ed è questo il momento in cui mi rendo conto che sì, forse un impatto su queste classi l’abbiamo avuto davvero, spesso anche oltre le aspettative iniziali.

 

Seguono: post-it con i feedback di alcuni dei ragazzi coinvolti nei nostri percorsi.

 

Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti

 Da sabato 21 Novembre ha il via in tutta Europa la settima edizione della SERR – Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (European Week for Waste Reduction). L’iniziativa mira a coinvolgere attivamente cittadini, istituzioni e imprese in azioni per sviluppare la consapevolezza rispetto alle risorse sostenibili e alla gestione dei rifiuti.

L’Italia nell’ambito della prevenzione dei rifiuti si riconferma una delle nazioni più attive: per il 2015 sono 5.286 le azioni approvate nel nostro Paese. Il maggior numero delle quali è promosso dalla Lombardia (19%), seguita a stretto giro da Piemonte e Veneto (10%), seguite da Lazio (9%), Campania ed Emilia Romagna (8%).

 

Tra gli action developer, in testa le Pubbliche Amministrazioni (42,5%), ma non mancano le Associazioni (27%), Scuole (13%) e i Cittadini (8%). Molto attive si rivelano anche le imprese, con una presenza del 13% tra i promotori di azioni. Tra di loro anche i grandi player come Simply Market e Auchan, che in ogni punto vendita sensibilizzeranno i clienti tramite un’applicazione dedicata all’alimentazione consapevole e una campagna di informazione sui led; o l’iniziativa del Gruppo Leotron focalizzata sulla dematerializzazione dei documenti cartacei, che coinvolgerà i suoi Baby Bazar e Mercatopoli. Anche Intesa San Paolo annuncia attività in tutte le sue filiali.

Proprio questo è il tema della settima edizione, intitolata la Dematerializzazione: fare di più con meno! Dematerializzare vuol dire usare meno materiali (o nessun materiale) per fornire all’utente lo stesso livello di funzionalità. Due le strade proposte: passare dai prodotti ai servizi, oppure migliorare l’utilizzo dei materiali. Per questa ragione si la dematerializzazione è da intendersi in senso lato, estendendo il concetto all’eliminazione (o all’alleggerimento) di un imballaggio o al riutilizzo di un bene.

Le azioni all’interno del SERR vengono principalmente inaugurate e concluse nell’arco della settimana, ma accade sempre più spesso che trovino visibilità all’interno della Settimana anche iniziative strutturate, avviate da mesi o addirittura da anni da importanti soggetti dell’imprenditoria o del mondo delle istituzioni. Ne è esempio l’Eco-School degli Artigianelli.

Al Collegio Artigianelli, in corso Palestro 14giovedì 26 novembre sarà inaugurato ufficialmente il progetto gli Artigiani Digitali, presso il Laboratorio Bar.  L’attività prevede la riparazione di elettrodomestici e accessori elettronici, offrendo per l’occasione un buon caffè a tutti coloro che porteranno oggetti guasti da aggiustare. Il progetto è una declinazione innovativa del percorso che Engim Torino-Artigianelli ha intrapreso tempo fa nella sensibilizzazione del proprio pubblico verso l’ambiente e lo sviluppo sostenibile.

Dal 2010, infatti, Engim Torino-Artigianelli è Eco-School, prima agenzia di formazione professionale in Italia ad ottenere il prestigioso riconoscimento internazionale. Attualmente partecipano al progetto Eco–School 43 paesi, 27.000 scuole, 6 milioni di studenti, 400.000 insegnanti e 4.000 amministrazioni locali.

FATTI RIGENERARE DAL REPAIR CAFE’ DI ARTIGIANI DIGITALI!
Il 26 Novembre dalle 15 alle 18 presso il Collegio Artigianelli in corso Palestro 14 (Torino).

 Per informazioni rivolgersi a Alketa Elezi, formatrice di scienze e referente progetto Eco-School, telefonando al 0115622188; oppure scrivere all’Engim Artigianelli all’indirizzo torino.engim.it.

Educare alla responsabilità sociale, ambientale e culturale di impresa| Buone pratiche all’Istituto Eugenio Bona

La cultura della responsabilità sociale di impresa ha iniziato a prendere forma nel 1968, nella teoria della Scomposizione dei parametri ideata da Giancarlo Pallavicini, che mise in relazione il calcolo dei risultati dell’attività aziendale con istanze non (direttamente) economiche, quali l’etica, la morale, la società e la cultura. Anche se la più nota teorizzazione a riguardo è considerata quella di Robert Edward Freeman, che nel 1984 dichiarava nella sua opera Strategic Managment: a Stakeholder Approach che l’attività di un organizzazione aziendale deve garantire un minimum prestazionale a tutti i portatori di interesse (stakeholder quali gli azionisti, i clienti, i dipendenti, i fornitori, la comunità con cui l’organizzazione interagisce).

La Responsabilità sociale d’impresa (nella letteratura anglosassone corporate social responsibility, CSR) è, nel gergo economico e finanziario, l’ambito riguardante le implicazioni di natura etica all’interno della visione strategica d’impresa: è una manifestazione della volontà delle grandi, piccole e medie imprese di gestire efficacemente le problematiche d’impatto sociale ed etico al loro interno e nelle zone di attività. L’Unione Europea nel Libro Verde del 2001 definiva la Responsabilità Sociale d’Impresa come una azione volontaria, ovvero come: integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate.

Con la nuova comunicazione del 25 ottobre 2011 (n. 681), la Commissione Europea, dopo dieci anni, riesamina e supera la nozione espressa nel precedente Libro Verde e offre una nuova definizione di CSR:

(EN)« The responsibility of enterprises for their impacts on society. » (IT)« La responsabilità delle imprese per il loro impatto sulla società. »

 

La nuova impostazione apporta significative novità alla complessa discussione intorno al tema, riducendo il peso di un approccio soggettivo delle imprese (imputabile all’approccio legato alla teoria degli Stakeholder) e richiede maggiore adesione ai principi promossi dalle organizzazioni internazionali come l‘OCSE e l’ONU (ed Agenzie come l’ILO). Come si vedrà, tale spostamento del focus, è un’importante innovazione e ricalca una posizione storicamente promossa dall’agenzia di rating etici Standard Ethics di Bruxelles, vicino agli ambienti europei. La nuova impostazione è sicuramente destinata a modificare profondamente gli orientamenti sin qui seguiti.
Educare a una visione responsabile e sostenibile dell’impresa oggi è urgente più che mai, per questo segnaliamo con entusiasmo l’attività dellistituto di Istruzione Superiore Eugenio Bona (Biella) che in occasione del 102° anniversario dalla sua fondazione, ci ha coinvolto nella prima edizione del corso base di Strategia, Gestione e Rendicontazione Sociale.  Il corso sarà riservato ai docenti e agli alunni meritevoli delle classi quarte e quinte, e sarà consentita la partecipazione agli ex docenti e ai dottori commercialisti che vorranno iscriversi.

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Il corso si articolerà in 3 lezioni, così strutturate:

// Lezione n. 1 | Lo sviluppo sostenibile e la responsabilità delle imprese, ore 16:00 -18:30 mercoledì 11 novembre 2015, Aula Magna.

Grace De Girolamo – Unioncamere Piemonte

Roberto Ramasco – Fondazione Sodalitas

Annalisa Zanni – Fondazione Fila Museum

Armona Pistoletto – Cittadellarte – Fondazione Pistoletto Onlus

 

// Evento Collaterale | Sostenibilità = Competitività ,ore 18:30 venerdì 13 novembre 2015, Aula Magna. Incontro con Enrico Botto Poala, Successori Reda spa.

 

// Lezione n. 2 | La relazione con gli interlocutori e la strategia sociale,  ore 16:00 – 18:30 mercoledì 25 novembre 2015, Aula Magna.

Giacomo Ghidelli – Koinètica srl

Anna Zegna – Fondazione Zegna

Claudio Musiari – Banca Sella spa

 

// Lezione n. 3 |Le buone pratiche di progetto, processo e di prodotto, ore 16:00 – 18:30 mercoledì 9 dicembre 2015, Aula Magna.

Andrea Loro Piana – Falpi srl

Enrico De Luca – Viaggi e Miraggi soc. coop. soc.

Roberta Destefanis e Monica Paolizzi – SocialFare srl

Stefano Mosca – Associazione 015 Biella.