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Green Jobs: opportunità in Italia, vieni a scoprirle l’11 febbraio presso Rinascimenti Sociali!

“Ci sono nuove energie da imbrigliare e nuovi lavori da creare.”

Barack Obama, 4 novembre 2008 – Chicago

In Italia il 42% delle imprese ha un indirizzo green: 27,5% Core Green e 14,5% Go Green. Il 27,5% del totale delle imprese in Italia è Core Green perché produce beni e/o servizi di elevata valenza ambientale, selezionati sulla base delle liste di standard internazionali accreditati (Ocse, Eurostat). Prevedibilmente le punte si registrano nella nostra Agricoltura, ormai di qualità e molto orientata in direzione ecologica, con ben il 40,6% di imprese Core Green. Elevate anche le presenze, notate dagli addetti ai lavori negli ultimi anni durante i quali si è fatta strada la green economy, nell’Industria con un rilevante 35,4%, come pure nell’Edilizia, dove ormai sono tante le aziende specializzate in riqualificazioni energetiche o soluzioni per la bioedilizia: raggiungono un 38,8%, percentuale impensabile fino a pochi decenni fa. E cominciamo ad avere presenze numericamente importanti anche nei servizi, con un 12,8% di imprese Core Green per Commercio, alberghi e ristorazione e un 19,5% per Trasporti, immobiliari, servizi finanziari e altri.

Ma la trasformazione verde coinvolge ormai modi di produrre, consumare e smaltire, essendo considerata una strategia fondamentale per superare la crisi economica ed ecologica che stiamo attraversando. Rinnovabili, edilizia, trasporti, agricoltura, turismo, comunicazione, finanza, gestione dei rifiuti: l’elenco è lunghissimo, e dimostra che la green economy interessa ogni comparto produttivo, generando nuovi posti di lavoro e consentendo la riqualificazione di molti di quei profili che non trovano più spazio nel mercato dell’occupazione. Per questa ragione on-line e off-line nascono moltissimi strumenti per orientare quanti a cogliere le possibilità offerte dall’ascesa della green economy.

La Guida ai green jobs è la panoramica più completa sui lavori verdi in Italia. L’analisi di ogni settore è preceduta da un’intervista a un esperto scelto tra gli imprenditori e i professionisti che hanno fatto della sostenibilità la chiave del loro successo. Le 100 schede che arricchiscono il volume indicano i percorsi formativi e le opportunità occupazionali di quella che nell’opinione di molti si prospetta come la prossima rivoluzione industriale, l’unica sostenibile. Sempre on-line segnaliamo anche il portale Green Jobs, dove trovare annunci di società o organizzazioni che operano nell’ambitio di:

 Energie rinnovabili
Ecologia e ambiente
No profit
Biologico
Altro (inerente la sostenibilità, l’ambiente o la responsabilità sociale)

Off-line iniziative virtuose come lo sportello Green Jobs  consentono di scoprire opportunità inattese attraverso consulenze personali gratuite affinché le persone interessate a orientare la propria professionalità a questo settore possano cogliere tali opportunità, e costruire un progetto professionale coerente, solido e dall’impatto sociale. Il servizio per il lavoro nella green economy è stato già attivo con successo a Milano, Trento e Ivrea. Lo sportello offre una consulenza di carriera personalizzata, sia in ambito di lavoro dipendente, sia di attività autonoma e imprenditoriale. In particolare i servizi offerti sono:

  • Supporto orientativo personalizzato
  • Indicazioni sull’andamento dei diversi settori legati alla green economy (es. efficienza energetica, energie rinnovabili, agroalimentare biologico, green building, rifiuti, turismo sostenibile, GDO, finanza sostenibile ecc…)
  • Figure professionali e mercato del lavoro
  • Riconversione di figure professionali esistenti in ambito green
  • Come ricercare lavoro nella green economy
  • Mentoring imprenditoriale nella green economy
  • Per gli studenti, supporto nella scelta del percorso di studi/universitario

Lo Sportello è gestito da Matteo Plevano, psicologo del lavoro, responsabile del portale Greenjobs.it e della rete di sportelli realizzati nelle altre città.

 

Il servizio gratuito e attivabile previa prenotazione.

 

Data e orari: 11 febbraio 2016, orari 9.30-13.30 e 14.30-17.30

Sede: Via Maria Vittoria, 38 – Torino – presso Social Fare

 

Per iscriversi inviare richiesta di appuntamento a: info@greenjobs.it

 

www.greenjobs.it

www.socialfare.org

 

Local economic Development | Il caso dei Cartoneros

Si concludono oggi i quattro giorni di incontri in cui si è articolato il Terzo Forum Mondiale dello Sviluppo Economico Locale. Raccontare la ricchezza del programma proposto è difficile, ma proviamo a restituire alcuni degli stimoli raccolti, riportando qualche spunto dall’incontro  “Social innovation: the case of Cartoneros”: uno dei molti workshop nell’ambito della linea tematica Localizing Employment Generation. Towards Local Inclusive Growth. Decent work and Green Jobs. Esperienza significativa per mostrare come esperienze locali possano orientare lo sviluppo globale.

Invitati sul palco a raccontare la loro esperienza Guadalupe Quijada Herandez (Recicladora/Pepenadora a Huajauapan de Léon, Mexico) e Marcelo Loto (Presidente della Cooperativa argentina della prestazione servizi “Reciclando Sueños”). Pepenadores messicani e Cartoneros argentini sono persone che in paesi in cui la raccolta differenziata fatica a prendere piede si occupano di raccogliere la carta dalla spazzatura, o dalle discariche, per rivenderla. Un lavoro pieno di pericoli, spesso considerato illegale, e nella maggior parte dei casi non regolamentato. Questi lavoratori oggi chiedono all’Onu il riconoscimento economico e sociale del loro lavoro. E lo fanno attraverso l’ideazione di una Carta per i diritti dei Raccoglitori informali di Rifiuti.

Guadalupe e Marcelo hanno raccontato la loro realtà in una Sala degli Svizzeri (Palazzo Reale, Torino) gremita di persone, e ascoltato le parole di Mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, che vede in questa Carta dei diritti uno strumento di grande efficacia per ricordare alla politica e alla Chiesa il loro compito di formare le coscienze per creare un’economia migliore. Enzo Lavolta, assessore all’ambiente (Comune di Torino) ha confermato l’impegno delle istituzioni nel riconoscimento dei diritti dei lavoratori e nell’attuazione di un ciclo di vita dei prodotti più sostenibile, evidenziando come questo documento consenta di dare dignità a un lavoro che ha anche uno straordinario valore ambientale.

“La carta — spiega Tito Ammirati, Presidente della Cooperativa Arcobaleno — ha lo scopo di riconoscere l’attività del raccoglitore di rifiuti come un lavoro, con competenze, regole e diritti riconosciuti.” Aggiungendo: “Nelle discariche di tutto il mondo moltitudini di persone producono un reddito. Chiediamo che la raccolta dei rifiuti sia universalmente riconosciuta come un lavoro.”
Obiettivo dichiarato dell’incontro: sottoporre per un riconoscimento formale dell’esistenza e delle rivendicazioni di questi lavoratori la Carta a Ban Ki-moon, Segretario generale delle Nazioni Unite.

Carta dei Diritti