Planet Foundamentals #2, la nuova call per startup a impatto sociale

Sono aperte le candidature alla 14ma edizione del programma di accelerazione per startup a impatto sociale di SocialFare | Centro per l’Innovazione Sociale. 4 mesi di accelerazione intensiva, supporto da parte di un team di professionisti multidisciplinari, accesso a una prestigiosa rete di mentor e investitori e fino a 100k€ di investimento seed per ogni startup scelta: queste le opportunità offerte ai migliori team che supereranno la selezione in estate.  Continua a leggere

Creare comunità inclusive: ne parliamo con la Fondazione Cariverona

Abbiamo intervistato Marta Cenzi, Responsabile Area attività istituzionali della Fondazione Cariverona, con cui SocialFare collabora stabilmente dalla fine del 2020. Insieme, prima con la sperimentazione FutureUp! e oggi attraverso l’ambizioso Bando Innovazione Sociale, lavoriamo per supportare la nascita di iniziative di Innovazione Sociale con un impatto rilevante, sostenibile e duraturo per le comunità dei territori di Verona, Vicenza, Belluno, Mantova e Ancona.

In questa breve intervista abbiamo chiesto a Marta di raccontarci come è nata questa collaborazione e qual è la visione della Fondazione rispetto ai temi dell’Innovazione Sociale.

Com’è nato il Bando Innovazione Sociale della Fondazione Cariverona? Cosa vi aspettate?

Uno dei tre obiettivi strategici su cui si basa la programmazione della Fondazione Cariverona è proprio l’innovazione sociale, con la finalità di creare delle comunità che siano coese e inclusive. Da alcuni anni, in particolare, cerchiamo di essere presenti e vicini ai nostri territori non solo in qualità di erogatori di fondi, ma anche come ente che accompagna i propri stakeholder in una crescita professionale

In questa ottica, il focus sull’innovazione sociale per per noi è assolutamente cruciale.

Desideriamo stimolare i nostri territori con modelli di intervento “alternativi” a quelli tradizionali, accompagnandoli nella crescita e nella familiarizzazione con strumenti e approcci tipici della progettazione per l’innovazione sociale. Occorre quindi ragionare sull’impatto che si vuole generare e da quello ripercorrere, un po’ a ritroso, gli output e gli outcome specifici, le azioni e le attività, il budget e le risorse da allocare. 

Altro tema su cui stiamo lavorando in via prioritaria è la sostenibilità, vale a dire che intendiamo non solo realizzare interventi che siano significativi sul territorio ma che abbiano anche la capacità di persistere nel tempo. In questo senso è importante maturare un approccio imprenditoriale e imprenditivo

Per favorire tutto questo, cerchiamo di stimolare la partecipazione a percorsi di formazione e capacity building. Con il Bando Innovazione Sociale, ad esempio, stiamo accompagnando 33 enti attraverso 5 Academy – realizzate nella primavera 2022 dagli esperti di SocialFare a Verona, Vicenza, Belluno e Ancona – con l’obiettivo di fornire strumenti e metodi utili non solo per poter migliorare la fase di progettazione, ma anche per gestire meglio e monitorare la fase di esecuzione operativa.

Il Bando Innovazione Sociale nasce in continuità con il progetto FutureUp. Ce ne parli?

Il progetto FutureUp! per noi è stata un’interessante  scommessa su un nuovo modo di lavorare. Per la prima volta, infatti, anziché rivolgerci agli enti del Terzo Settore, abbiamo provato a coinvolgere in via diretta i cittadini, ragazzi, studenti, professionisti particolarmente interessati a lavorare su alcune sfide sociali contemporanee e valide per i propri territori. Abbiamo aggregato persone che non si conoscevano fra loro, ma che erano motivate dal lavorare insieme. 

Questa scelta ha dato buoni frutti: a seguito delle 6 Social Innovation Academy, a cui hanno partecipato 161 persone (selezionate su 259 candidature), sono emerse alcune belle idee innovative per rispondere alle esigenze sociali più attuali dei territori. Le abbiamo ascoltate insieme ad una giuria, composta anche da esperti esterni, nel corso di un evento al Teatro Ristori di Verona, il FutureUp! Opportunity Day, nel settembre 2021. Abbiamo assegnato delle premialità alle migliori idee e alcune progettualità stanno maturando e trovando concretezza.

Quale ruolo per SocialFare nelle politiche della Fondazione Cariverona sull’Innovazione Sociale?

SocialFare è il primo hub dedicato all’Innovazione Sociale in Italia, lavora da tempo su questi temi: è stato quindi naturale pensare a una collaborazione nel momento in cui abbiamo scelto questa direzione. Inoltre, guardandoci intorno e osservando il mondo delle altre fondazioni di origine bancaria, abbiamo notato che la Fondazione CRC di Cuneo aveva avviato da alcuni anni un’interessante sperimentazione con SocialFare, con sviluppi e risultati fruttuosi e significativi (il progetto GrandUP! IMPACT, ndr) e abbiamo deciso di affidarci alla loro esperienza pregressa. 

Abbiamo così condiviso i nostri obiettivi e progettato insieme FutureUp!, che poi ha portato al Bando Innovazione Sociale in cui SocialFare gioca un ruolo determinante nell’accompagnamento dei team selezionati dalla fase formativa a quella di implementazione operativa. Ci siamo trovati molto bene, non solo per la vostra grande esperienza e competenza, ma anche per l’approccio particolarmente agile e “familiare” con cui il vostro team riesce a coinvolgere tutti i target a cui si rivolgono le azioni che stiamo realizzando insieme. C’è un trasferimento di competenze prezioso che avviene in ognuna di queste iniziative di cui siamo soddisfatti.

Oggi andiamo verso la seconda fase del Bando Innovazione Sociale: le Academy sono appena terminate e gli enti partecipanti stanno lavorando su un piano di sviluppo con cui potranno candidarsi ad accedere alla fase successiva. La Fondazione farà un’ulteriore selezione e assegnerà ad alcuni un grant che permetterà di avviare l’attività progettata, ma sempre con il supporto attivo degli esperti di SocialFare, previsto per la durata di due anni: questo per noi significa lavorare per lo sviluppo di attività di impresa sociale che sia solida, sostenibile e capace di generare un impatto positivo per la comunità anche nel lungo termine.

Potrebbero interessarti anche:

Turismo sostenibile e Innovazione: un programma per startup e PMI

Nuove sfide plasmeranno il modo di affrontare la sostenibilità nei prossimi anni. Anche, e soprattutto, se parliamo del comparto turistico italiano ed europeo. 

EU ECO-TANDEM è un progetto co-finanziato dall’Unione Europea volto a supportare le medie, piccole e micro imprese del settore turistico nell’acquisizione di nuove competenze per innovare i loro servizi, prodotti e processi verso soluzioni più eco-sostenibili.

Al cuore del progetto l’EU ECO-TANDEM Biz Programme, che mette al centro la cooperazione in tandem delle PMI e startup del settore turismo per individuare soluzioni innovative per rendere più “verde” la filiera del turismo. Attraverso un percorso di matchmaking, 30 startup e 30 PMI verranno abbinate per lavorare insieme ad un Piano di Azione: un documento chiave nel quale verranno illustrate le azioni da mettere in atto per affrontare una delle 5 eco-sfide identificate nel Bando di Partecipazione.

Ai tandem che avranno individuato le soluzioni più innovative ed ecosostenibili verrà assegnato un finanziamento (fino a 6500 € per impresa/ startup turistica) per la realizzazione dei piani d’azione condivisi.

L’offerta del programma EU ECO-TANDEM include:

  • opportunità di formazione
  • opportunità di accesso ad un grande network europeo di partner e innovatori
  • possibilità di beneficiare di micro-finanziamenti

che potranno aiutare le imprese ad allinearsi alle politiche del GreenDeal e del PNRR, a migliorare la propria offerta secondo un approccio più sostenibile e, dunque, a competere meglio sul mercato internazionale.

C’è tempo fino al prossimo 1 giugno 2022 per potersi candidare alla call

Sei interessatə a partecipare e vorresti saperne di più? O forse stai già preparando la tua candidatura e hai delle domande? Il partner italiano SocialFare | Centro per l’Innovazione Sociale ha organizzato un evento Q&A online: trovi qui le slide con tutte le informazioni relative alla call e alla candidatura!

Impact Mountain School: cercasi nuovi imprenditori per la montagna

6 giornate di formazione, confronto e approfondimento per far crescere o avviare la tua idea imprenditoriale nelle aree interne!

Sono aperte le iscrizioni alla GrandUP! Impact Mountain School: 6 giornate nell’antica borgata di Ostana (CN), dal 19 al 24 luglio 2022, dedicate a chi desidera progettare un futuro di vita, lavoro e impresa in montagna, per generare impatto sociale e nuova economia nelle aree interne.

L’iniziativa è della Fondazione CRC in collaborazione con SocialFare ed è aperta ad un massimo di 20 partecipanti con un progetto da avviare/sviluppare e provenienti da tutta Italia.

È possibile candidarsi fino al 31 maggio 2022: scopri a seguire tutti i dettagli!

ragazzi che camminano su un sentiero

La 2° edizione della GrandUP! IMPACT Mountain School si svolgerà dal 19 al 24 luglio 2022 ad Ostana (CN), antica borgata ai piedi del Monviso oggi ripopolata grazie ad alcuni interventi di rigenerazione e cura del patrimonio architettonico locale, così restituito alla comunità.

La School prevede un intenso programma di incontri, momenti di formazione e confronto in cui i partecipanti potranno sperimentare strumenti e approcci di Social Impact Design e Innovazione Sociale e acquisire competenze utili ad avviare e far crescere la propria idea imprenditoriale, approfondire gli aspetti di sostenibilità (sociale, ambientale, economica) e fare rete.

DOVE

Le attività si realizzeranno prevalentemente presso le strutture del Rifugio La Galaberna ad Ostana (CN), centro sportivo e culturale immerso nella natura e punto di partenza per percorsi di scoperta del territorio.

COSA

Il programma, suddiviso nelle 6 giornate, prevede:

  • sessioni di formazione con esperti di Innovazione Sociale e imprenditorialità a impatto
  • workshop di progettazione (product/service design)
  • strumenti per costruire il modello di business e la sostenibilità economica del progetto
  • talk e momenti di confronto anche 1to1 con esperti
  • testimonianze di esperienze di vita, lavoro e impresa in montagna
  • casi di successo imprenditoriali e di valorizzazione del territorio 

Al termine della settimana di formazione la Fondazione CRC assegnerà una premialità ad un massimo di 2 fra i progetti partecipanti, selezionati da un panel multidisciplinare di esperti.

PER CHI

La Impact Mountain School è aperta a un massimo di 20 partecipanti da tutta Italia (10 posti sono riservati a persone provenienti dalla provincia di Cuneo). Possono candidarsi persone con una progettualità da avviare o sviluppare finalizzata a generare nuova economia e impatto sociale positivo nelle aree interne. 

Saranno selezionate soluzioni innovative o idee di impresa che rispondano a una delle seguenti sfide montane, volte a creare:

  • nuova comunità: promozione di progetti o servizi realizzati dalla comunità in favore della collettività
     
  • nuovo abitare: valorizzazione del patrimonio pubblico/privato locale e delle peculiarità territoriali per favorire l’insediamento stabile nelle aree interne e forme di turismo sostenibile
     
  • nuova biodiversità: valorizzazione del patrimonio naturale esistente, della storia e tradizione del territorio
     
  • nuova prossimità: promozione di progetti o servizi che soddisfino in modo efficiente, efficace e innovativo i bisogni essenziali delle comunità locali.
     

COME PARTECIPARE

Leggere attentamente la Presentazione e il programma disponibili a questo link. La candidatura va compilata online entro le ore 23.59 del 31 maggio 2022.

CONTATTI

Per ogni dubbio ulteriore puoi scrivere a info@grandup.org: gli esperti di SocialFare risponderanno alle tue domande e ti supporteranno nella candidatura.

Innovazione sociale nella provincia di Cuneo: riparte GrandUP! IMPACT Imprese

La sfida per il 2022: coinvolgere la comunità e incentivare la partecipazione attiva dei cittadini. Ecco su cosa saranno impegnati i progetti che hanno preso parte alla nuova edizione di GrandUP! IMPACT Imprese, il programma di accelerazione di conoscenza promosso dalla Fondazione CRC in collaborazione con SocialFare nell’ambito del progetto GrandUP! Siamo curios* di vedere come cresceranno nei prossimi mesi!

I moduli di formazione

In queste prime giornate con i nostri esperti, i team stanno acquisendo conoscenze e competenze in ambito di Impact Design, e nello specifico con moduli su: analisi del problema sociale, Teoria del Cambiamento e definizione degli obiettivi d’impatto, disegno sistemico del progetto, Value Proposition e User Experience, analisi di mercato, competitor e benchmark.

[Qualche foto durante la prima giornata di formazione]

L’offerta del programma

Il programma offre non solo un ampio ventaglio di opportunità di approfondimento e formazione, ma anche di condivisione di competenze. Una ricetta di successo: fra il 2018 e il 2021 abbiamo infatti accelerato 30 team, molti dei quali hanno proseguito il loro percorso di crescita, dando vita a progetti di impresa che generano oggi un impatto sociale significativo su scala locale e/o nazionale.

Ma iniziamo a conoscere alcuni dei partecipanti a questa edizione 2021-2022! 

 

BUN DA MANGè

Un ponte tra scuola e lavoro per studenti ed ex studenti con disabilità: co-housing, gestione di eventi, produzione e confezionamento di prodotti alimentari, gestione alberghiera e attività agricola attraverso la gestione di beni confiscati.

1In cosa consiste il vostro progetto?

Creare opportunità di lavoro per ragazzi con disabilità attraverso la creazione di un servizio di catering inclusivo. Vogliamo rispondere al problema dell’inserimento lavorativo di ragazzi/e con disabilità in strutture ricettive: non sempre i ritmi di lavoro sono adatti alle loro esigenze e capacità, le strutture in cui poter lavorare diventano quindi inaccessibili. Con il servizio catering “BunDaMangè” si può creare un ponte tra scuola e lavoro per ovviare a questa problematicità.

2Quale impatto vi immaginate il vostro progetto possa generare?

Innanzitutto, speriamo che la nostra iniziativa possa stimolare la nascita di progetti simili. Crediamo anche che questo progetto possa portare alla soluzione del problema “del dopo di noi” e della residenzialità dei ragazzi con disabilità, generando benessere per questi studenti e le loro famiglie. Ma non solo,vogliamo immettere nel territorio nuove risorse per la comunità e diffondere buone pratiche.

3Come è nata la vostra idea?

Nasce dopo aver preso coscienza che il settore turistico alberghiero della provincia di Cuneo mostrava delle difficoltà ad inserire lavoratori con disabilità.

 

BIRRE DI CONFINE

Promozione e creazione di pacchetti turistici che colleghino attività di scoperta della filiera della birra al territorio circostante.

1In cosa consiste il vostro progetto?

Birre di Confine vuole creare percorsi turistici di scoperta del territorio lungo la filiera dei birrifici artigianali, integrando la produzione artigianale al contesto storico, culturale e naturale, superando i confini dei luoghi comuni e unendo le vecchie tradizioni con quelle nuove. L’obiettivo è quello di creare un modello di turismo sostenibile che unisca cultura, storia e enogastronomia.

2Quale impatto vi immaginate il vostro progetto possa generare?

Vorremmo che le piccole realtà prendessero coscienza del loro potenziale attrattivo e che, collaborando con altri attori, possano capire di avere un richiamo molto ampio. Superando i campanilismi e vedendosi parte di un percorso di insieme, i protagonisti del territorio dovrebbero superare la tipica ritrosia dei nostri luoghi per aprirsi ad un nuovo modo di valorizzare la propria attività e il proprio territorio.

La scoperta di punti di interesse meno noti distribuiti in zona invoglierebbe i turisti a tornare e ad ampliare la loro visita, vedendo il territorio della provincia come una rete di punti di interesse capaci di dare un’offerta turistica completa. Il progetto potrebbe aiutare quindi le realtà locali a comprendere il loro potenziale turistico se inserite in una rete. Infine, la creazione di interesse intorno a realtà agricole con produzioni relativamente piccole e dedicate a specifici settori potrebbe portare a una maggiore attenzione verso forme di agricoltura più sostenibili e variegate.

3Come è nata la vostra idea?

Collaborando con vari birrifici e portando personalmente amici a visitare il territorio ci siamo resi conto di come questo potenziale elevatissimo e interessante non fosse veicolato in un offerta turistica complessiva.

 

PUNTOZER.0

Un e-commerce di prodotti sostenibili e da artigianato locale.

1In cosa consiste il vostro progetto?

Il progetto puntozer.0, tramite la diffusione (vendita e produzione) di prodotti di consumo alternativi in chiave eco-sostenibile, corsi e strumenti dedicati (workshop, comunicazione, networking, divulgazione), ha l’obiettivo di fornire i mezzi e la possibilità di vivere in maniera più responsabile, consapevole e a basso impatto ambientale.

2Quale impatto vi immaginate il vostro progetto possa generare?

Miglioramento dell’impatto ambientale, della conoscenza e della sensibilità sul tema trattato (sia del singolo, che della rete e del territorio connessi al progetto) attraverso lo sviluppo di collaborazioni per la promozione dell’artigianato locale; accessibilità e inclusività dei percorsi didattico-formativi nonchè dei prodotti commercializzati; informazione e diffusione di contenuti a tema sostenibilità. Ci auguriamo che tutto questo porti a una maggiore presa di coscienza e conoscenza delle tematiche relative alla sostenibilità. 

3Come è nata la vostra idea?

Dal bisogno di agire per aiutare il pianeta guidando le persone nella transizione ecologica.

 

MYREMUS

Una soluzione digitale per la fruizione di musei da parte delle scuole.

1In cosa consiste il vostro progetto?

myReMuS crea un ponte fra scuola e museo: affianca la narrazione del prezioso patrimonio culturale italiano alla didattica nella scuola. Con myReMuS il museo partecipa all’educazione di bambini e ragazzi anche quando non possono visitarlo e li accompagna in un viaggio attraverso collezioni, aree archeologiche e paesaggistiche di tutta Italia. Il museo è un’istituzione per tutti e myReMuS rispetta questo valore con contenuti inclusivi, innovativi e interdisciplinari. 

2Quale impatto vi immaginate il vostro progetto possa generare?

Attraverso il progetto myReMuS gli studenti potranno imparare, divertirsi, conoscere e acquisire consapevolezza del patrimonio culturale. myReMuS scommette sul futuro: le nuove generazioni capiranno la grande importanza di piccoli e grandi musei e vorranno interagire in modo diretto con queste realtà, facendone parte e imparando a valorizzarli. 

La scuola e il museo avranno l’opportunità di consolidare un rapporto costante, sinergico e ottimo per i fini educativi. 

3Come è nata la vostra idea?

myReMuS nasce nell’autunno 2020 quando, dopo i primi mesi dallo scoppio della pandemia, in ambito museale si è avvertita sempre più l’esigenza di un sodalizio più strutturato e costante fra scuola e museo. Pensando alle potenzialità del digitale ed avvalendosi di una solida progettazione didattica è nata l’idea di un servizio educativo per la scuola che si avvale della partecipazione attiva dei musei italiani.

 

 

Ecco altri articoli che potrebbero interessarti:

Riparte l’accelerazione di progetti imprenditoriali a impatto sociale

Inizia oggi la nuova edizione di GrandUP! IMPACT Imprese, il programma di accelerazione per progetti imprenditoriali a impatto sociale nella provincia di Cuneo.

30 marzo – Un percorso di accelerazione di conoscenza rivolto a team informali e organizzazioni del Terzo Settore che intendono rafforzare le proprie progettualità a impatto sociale e apprendere nuove competenze, strumenti e metodi dell’Innovazione Sociale.

Dal 2018 ad oggi con GrandUP! abbiamo accelerato 30 progetti di Innovazione Sociale sul territorio della provincia di Cuneo: molti hanno proseguito il loro percorso di crescita, dando vita ad attività imprenditoriali che generano oggi un impatto sociale significativo su scala locale e/o nazionale.

GrandUP! IMPACT è il programma promosso dalla Fondazione CRC in collaborazione con SocialFare per supportare lo sviluppo dell’ecosistema locale e valorizzare la provincia di Cuneo come territorio di innovazione sociale.

Accompagnati dai nostri esperti, i team avviano un percorso di crescita propedeutico allo sviluppo del progetto in termini imprenditoriali e per la generazione di impatto concreto, intenzionale e misurabile, verso una sostenibilità che sia nel contempo sociale, ambientale ed economica.

La nuova edizione del programma GrandUP! IMPACT Imprese è in partenza! Ecco i partecipanti:

SPAZIO AUT: Centro abitativo-terapico per persone con autismo con approccio lifespan (che assiste in maniera continuativa anche in età adulta).

Walden – Foreste a forma di futuro: Piattaforma digitale gestione forestale partecipata: gestione delle foreste, vendita di prodotti (legno, funghi, castagne), servizio offset carbonio, servizi didattici.

DeBlogBrothers: piattaforma digitale di matching per coltivare relazioni con un partner intellettuale.

Baricentro. Caffè, Cultura, Comunità: Creazione di un laboratorio di comunità, nel quale convergono idee e pratiche partecipative per il territorio.

Novelab: Luogo di incontro: coworking, sede per laboratori e formazione con proposte per i “locals”. Si propone per essere una casa delle associazioni, ma anche spazio per eventi.

puntozer.0: E-commerce di prodotti sostenibili e da artigianato locale

myReMuS: Soluzione digitale per la fruizione di musei minori da parte delle scuole.

Progetto Centro di Interventi Psicoeducativo: Un programma di intervento regolare sul beneficiario adulto affetto da autismo e altre disabilità intellettive, attraverso l’uso di dispositivi tecnologici

Birre di Confine – Itinerari turistico birrari: Promozione e creazione di pacchetti turistici che collegano attività di scoperta della filiera della birra al territorio circostante.

Sgasà: Rete che coinvolge consumatori e produttori sul modello GAS

Green Growth Cuneo Community Hub: Spazio fisico creativo innovativo per la comunità dei giovani di Cuneo con lo scopo di promuovere l’agricoltura locale e le filiere corte, la conoscenza di antichi saperi e processi rivolti al riuso. Si definiscono acceleratore verde delle comunità.

BunDaMangè – il catering inclusivo: Ponte tra scuola e lavoro per studenti ed ex studenti con disabilità: cohousing, gestione di eventi, produzione e confezionamento di prodotti alimentari, gestione alberghiera e attività agricola attraverso la gestione di beni confiscati.

 

Per approfondire:

Al via a Torino, nel quartiere Vallette, il progetto “Riflessioni Circolari”

Un progetto nato per sensibilizzare su sostenibilità ambientale e inclusione sociale, partendo dalla trasformazione degli scarti tessili

 

Ideato dall’artista Sara Conforti, nota per la sua esplorazione delle complessità del tessuto sociale e di genere unitamente a tematiche politiche e ambientali, il progetto a cura dell’associazione culturale hòferlab si sviluppa da aprile a novembre 2022 con workshop, talk, laboratori, percorsi formativi, seminari, convegni e rassegne cinematografiche per un cambiamento sistemico e culturale della società. Avviato con il supporto degli esperti di SocialFare e sviluppato grazie ai contributi della Fondazione Compagnia di San Paolo, della Città di Torino e della Circoscrizione 5, è di fatto unico in Italia per numero di attori, partner e destinatari coinvolti.

Orientare sistematicamente la società verso la cultura del riciclo e della sostenibilità ambientale. Riqualificare il contesto territoriale e culturale della periferia di una grande città come Torino attraverso azioni concrete e partecipative. Recuperare gli scarti del settore della moda per trasformarli in opere d’arte e di design da rivendere per generare valore economico da utilizzare per nuovi progetti nel sociale. E infine, riunire in un network allargato attori quali enti pubblici, associazioni culturali e imprese private per agevolare la nascita di un nuovo modello di welfare culturale e di comunità.

Sono gli obiettivi nobili e al tempo stesso ambiziosi che hanno dato vita al progetto “Riflessioni Circolari. Ricucire il territorio. Tra abito e habitus.”: si mette in risalto il gioco di parole tra il vestito cucito dal sarto e il termine latino usato per indicare il comportamento di un individuo o più genericamente un’attitudine, una tendenza, una consuetudine. Il progetto riesce infatti a coniugare arte, moda e produzione, didattica e cura, territorio, responsabilità sociale d’impresa ed economia circolare, al fine di creare una relazione sistemica tra cultura, arti, salute ed educazione.

Nasce da un’idea dell’artista poliedrica Sara Conforti, torinese classe 1973, fondatrice dell’associazione culturale hòferlab – al suo decimo anniversario – e da molti anni impegnata nello sviluppo di progettualità che promuovono la cultura della moda circolare e la connessione tra industria culturale e manifatturiera, oltre a progetti artistici  che coinvolgono donne in stato di fragilità e vittime di abusi, maltrattamenti e violenze. 

Il progetto Riflessioni Circolari cerca di fornire risposte concrete ad almeno 6 dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU: salute e benessere (goal 3), istruzione di qualità (goal 4), parità di genere (goal 5), riduzione delle diseguaglianze (goal 10), utilizzo responsabile delle risorse (goal 12) e lotta contro il cambiamento climatico (goal 13).

ll concept prende forma nell’estate 2021, quando il team di Sara partecipa a TorinoProxima. Dall’immaginazione civica a all’impresa sociale, iniziativa della Fondazione Compagnia di San Paolo in collaborazione con SocialFare | Centro per l’Innovazione Sociale che offre ad un gruppo selezionato di progetti “di prossimità” l’opportunità di seguire un percorso di formazione e accompagnamento guidati da esperti di Innovazione Sociale. Il supporto economico da parte della stessa Compagnia di San Paolo, i contributi della Città di Torino (attraverso il progetto Vallette 2030), il contributo e patrocinio della Circoscrizione 5 e il cofinanziamento dell’Associazione Tessile e Salute, permettono quindi lo sviluppo e l’avvio dei lavori.

Un progetto unico in Italia anche per numero di attori e destinatari coinvolti. La rete di partner che l’artista è riuscita a tessere, e che hanno fortemente creduto nella sua mission, è davvero folta e di alto livello: Adecco, Associazione Telefono Rosa Piemonte Torino, Fragole Celesti. Comunità Doppia Diagnosi femminile per la cura di abusi, violenze e maltrattamenti, Fermata d’Autobus Onlus, Moleskine Foundation, Associazione Se non ora Quando, Torino Città per le Donne, A.I.C.A. Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale, Associazione Piemonte Movie, Par.co Denim, Berto E.G. Industria Tessile, Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Fondazione e Museo del Tessile di Chieri, M.E.T. Manifattura Etichette Tessute S.R.L, Officine Caos, Fennec – Scissors, Un sogno per tutti – Cooperativa Sociale, ​​A.S.D. Dynamica Vallette,  Nordic Walking e UGI – Unione Genitori Italiani contro il tumore dei bambini ODV

Inoltre, attraverso la garante dei diritti delle persone private della libertà personale del comune di Torino, il progetto ha avviato un’interlocuzione per allargare l’offerta formativa anche alle donne detenute della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino.

Il programma completo è disponibile su www.hoferlab.org
(Link diretto: http://www.hoferlab.org/hoferlab/riflessioni-circolari-vallette-2022.html

 

“L’obiettivo di Riflessioni Circolari è porre l’arte e l’immaginazione sociale al centro della trasformazione per costruire un’opera corale che porti il territorio a riscoprirsi. Sarà un intenso primo anno di sperimentazione per guardare insieme l’avvenire in un clima di rinnovata fiducia e per costruire un futuro più sostenibile. Una arricchente e immersiva esperienza nella progettazione per l’innovazione sociale. Un grazie di cuore al team di SocialFare con cui tutto ha avuto inizio!”

Sara Conforti, ideatrice del progetto Riflessioni Circolari

 

“Sempre di più arte, cultura, cura e territorio sviluppano modelli di circolarità che vanno oltre il puro prodotto o servizio, creando ecosistemi attivi e a impatto sociale positivo. Grazie all’iniziativa TorinoProxima, SocialFare | Centro per l’Innovazione Sociale ha supportato la nascita di Riflessioni Circolari attraverso un percorso di capacity building e di accelerazione imprenditoriale per generare prospettive di sostenibilità rilevanti per le persone e per la comunità territoriale”.

Laura Orestano, CEO di SocialFare

I SOGGETTI COINVOLTI

Riflessioni Circolari è un progetto di Sara Conforti a cura di Hòferlab ass. cult.
Realizzato con il contributo di: Città di Torino, Fondazione Compagnia di San Paolo.
Contributo e patrocinio di: Circoscrizione 5
Co-finanziato da Associazione Tessile e Salute
Accelerato da SocialFare nell’ambito del progetto TorinoProxima

Potrebbero interessarti anche:

FOUNDAMENTA: 5 domande alla startup JoJolly

Abbiamo il piacere di dialogare con Mattia Ferretti, CEO e founder di JoJolly. Esattamente un anno fa (il 21 gennaio 2021), Mattia presentava il suo pitch al Social Impact Investor Day, evento conclusivo del programma di accelerazione FOUNDAMENTA#10, in uno scenario particolare: se il 2020 è stato un periodo difficile per tutti, il settore della ristorazione è stato chiaramente uno dei più duramente colpiti. Mattia però non si è dato per vinto, e con il suo team ha portato avanti la sua attività imprenditoriale, raggiungendo in breve tempo traguardi importanti in termini di fatturato, di raccolta di capitali e di impatto sociale generato. 

JoJolly è una startup che offre una soluzione tecnologica per creare un match ottimale fra domanda e offerta di lavoro extra o stagionale nel settore della ristorazione. Si tratta di una soluzione efficace che che contrasta il lavoro nero e l’irregolarità, molto presente in questo settore, sapendo andare incontro alle esigenze dei ristoratori.

Riportiamo qui i passaggi salienti dell’intervista realizzata in diretta il 20 gennaio 2022 nel corso del nostro 12° Social Impact Investor Day:

 

Martina Muggiri, Startup Acceleration Program Coordinator (MM) – Mattia, volevo chiederti cosa è successo un anno dopo, da gennaio 2021 a gennaio 2022: quali traction, quali metriche e quali milestone.

Mattia Ferretti, CEO di JoJolly (MF)– Noi ci siamo conosciuti durante la pandemia. SocialFare ci ha visto lungo e ha avuto il coraggio di intraprendere un percorso con noi nel periodo peggiore in assoluto. Siamo partiti a maggio 2019, facendo delle traction interessanti fin da subito. È arrivata poi la pandemia: noi lavoriamo nel settore della ristorazione e siamo passati da 100 a 0 in due mesi. Abbiamo fatto un 2020 complesso, che però aveva già dato dei buoni segnali: nella finestra di riapertura da maggio ad ottobre, avevamo superato quelle che erano state le medie di pre pandemia e questo è stato ottimo.

Nel 2021, dopo i vari lockdown e le aperture è esplosa la domanda in questo settore. Se durante la pandemia i ristoratori si sono privati di molte risorse, quello che veniva fatto in precedenza da una persona nel post pandemia viene fatto da due, tre, quattro in più, c’è più lavoro per il settore e c’è più bisogno di lavoratori. Alla fine dell’anno, possiamo dire di avere quadruplicato i numeri del pre-Covid.

MM – A livello di investimenti, avete chiuso diversi round con diversi investitori…

MF – Noi siamo un po’ la dimostrazione del fatto che “tutto è possibile”. Siamo riusciti a raccogliere nel 2021 da 3 fondi un totale di 522k€, e queste connessioni sono nate tutte durante la pandemia e sono state gestite da me, grazie alla formazione avuta da SocialFare perché prima ero, invece, lontanissimo dal mondo venture capital, Business Angels e, più in generale, round di investimenti.

MM – Quali sono state le sfide più difficili in questo periodo riguardo al fundraising e alla tua startup?

MF – Il fundraising è per me un nervo scoperto. Una delle cose che mi ha sempre aiutato tantissimo è stato avere un piano b, sempre una soluzione alternativa. Con i fondi di investimento tu ti aspetti di chiudere l’accordo in qualche mese, e invece in realtà sono sei, otto, dodici mesi. E se tu hai una scadenza, quella scadenza viene completamente disattesa. Quindi se tu fai una programmazione sulla base delle scadenze dei fondi, rischi di trovarti in situazioni poco piacevoli.

MM– Vero, verissimo, noi ve lo diciamo sempre…

MF – Devo dire che poi si è dimostrato tutto vero. Il mio vantaggio è stato quello di avere un piano b, un ottimo rapporto con le banche, avevo delle soluzioni alternative che mi hanno permesso di andare avanti. Però è vero che se ti trovi in questa situazione e non hai un’alternativa, rischi. È il motivo, secondo me, per cui molte startup saltano durante i fundraising.

MM – Sì, è vero, nonostante si sappia e si ripeta, purtroppo succede così. Come diceva Laura (CEO di SocialFare, ndr), siamo molto felici che il mercato stia crescendo e anche i tagli di investimenti siano più alti. E ci sono anche più follow-on. Noi non possiamo che essere felici che ci sia questo sostegno all’ecosistema startup, e nello specifico a startup con impatto sociale che sono il nostro target.

Però è anche vero che il processo è sempre complesso e lento, soprattutto quando si parla di tagli più grandi, quindi non di pre seed. E molto spesso gli startupper non hanno la cultura necessaria per dialogare efficacemente con un fondo quindi perdono anche molto tempo a preparare la documentazione e si ritrovano in un momento di vulnerabilità.

Lato investitori, molto bene vedere che c’è stato coraggio nell’investire nella tua startup JoJolly. È stato interessante per gli investitori crederci in quel momento, e per voi ricevere un sostegno nel momento in cui non hai metriche costanti in tutto l’anno e c’è bisogno di una volontà extra di rischiare.

Faccio anche un altro esempio: Freedome è una startup che abbiamo seguito sempre nel tuo batch (gruppo di startup accelerate con il programma FOUNDAMENTA#10, ndr) e che ha vissuto un problema analogo. Loro lavorano nel turismo outdoor e durante la pandemia c’è stato lo zero assoluto con prestazioni completamente ferme, non riuscivano a fare metriche. Ma anche loro avevano avuto buone metriche prima e, appena ci sono state le riaperture, i loro servizi, come anche il tuo, sono cresciuti incredibilmente.

MM – Mattia, volevo chiederti se hai dei consigli in conclusione da dare sia alle startup che al pubblico di investitori.

MF – Arrivo da una realtà che è fortemente digitale, quindi per noi la tecnologia è il core. Il consiglio che mi sento di dare a chiunque si trovi in questa situazione è quello di puntare sulle risorse umane, sulle persone, perché, soprattutto all’inizio, la tecnologia e l’infrastruttura informatica sono uno strumento ma non la soluzione finale. Quando sviluppi una piattaforma digitale, come nel nostro caso, e la lanci sul mercato, sembra la più bella del mondo; poi in realtà ti rendi conto che mancano molte cose. Un po’ come quando entri in una casa: entri dentro, dici bellissima, cominci ad arredarla e poi scopri che non hai le forchette, o la tazza da tè. Piano piano la migliori e la completi. Però nel frattempo hai le richieste da parte dei clienti e in modo o nell’altro le devi evadere. Per noi è stato vincente avere, da un lato, le risorse giuste per dare sempre un riscontro umano; dall’altro, il reparto di sviluppo interno.

Per quanto riguarda il panorama degli investimenti, abbiamo detto prima che per le startup è importante avere un piano b ma mi sento anche di consigliare, lato investitori, di cercare di accelerare un po’ gli iter di concessione degli investimenti, perché a volte si rischia di perdere delle realtà che sarebbero state interessanti ma sono poi “morte” perché per diversi motivi non sono riuscite a raccogliere nei tempi giusti.

MM – Verissimo Mattia, non posso che essere d’accordo con te. Lato team, tu hai sempre avuto il reparto di sviluppo interno quindi lo dici con cognizione di causa ed è stato sicuramente un punto di forza di JoJolly – oltre a una forte conoscenza del mercato della ristorazione e un’ottima capacità di sviluppo del prodotto tecnologico, che hanno poi permesso un go-to-market efficace e una bella execution. Io non so quante piattaforme simili alla vostra avrò visto, facendo scouting di startup in questi anni, e ne ho viste davvero poche andare bene, siete proprio fuori dal comune.

Lato investitori, anche io mi auspico che i processi possano essere un po’ più snelli e più agili.

Grazie Mattia per questa chiacchierata e per essere stato con noi!

 

 

Il design come opportunità per ridefinire le politiche pubbliche

Il 3-4 febbraio 2022 a Milano una platea internazionale si è riunita per confrontarsi sulle attuali applicazioni del design e su come queste possano supportare le iniziative di trasformazione per rinnovare la gestione e la governance pubblica.

Organizzato dal Dipartimento di Design e dal DESIS Lab* del Politecnico di Milano, che fanno parte dell’International Research Society for Public Management Special Interest Group (IRSPM), l’incontro ha affrontato il tema di come far leva su attività sia dal basso che dall’alto per cambiare il sistema dei servizi pubblici. [agenda e programma].

locandina dell'evento "Designing for new forms of Governance" tenuto il 3 e 4 febbraio presso il Politecnico di Milano

L’esperienza di Wecare3S e ToNite

In questo contesto, SocialFare ha partecipato insieme ai suoi partner portando l’esperienza dei progetti Wecare3S e ToNite. 

 

Il design nella progettazione pubblica: Wecare3S

Da alcuni anni si inizia finalmente a cogliere il potenziale del design e delle sue applicazioni in termini di opportunità per contribuire a ridefinire le politiche pubbliche e per migliorarne i servizi esistenti. Metodologie, approcci e strumenti di progettazione del designer possono giocare un ruolo cruciale perché orientati all’efficacia del processo: dalla definizione del problema, all’identificazione della soluzione fino alla valutazione/monitoraggio.

In questo scenario, nel 2019, la strategia “WeCaRe” (Welfare Cantiere Regionale) della Regione Piemonte, attraverso il progetto Wecare3S I Sistemico Sostenibile Scalabile, ha portato il design al centro della progettazione pubblica con il ruolo di facilitatore di processo. L’obiettivo del progetto Wecare3S è stato guidare e supportare la realizzazione di 22 progetti di partenariato pubblico-privato e delle loro 80 soluzioni sperimentali di welfare territoriale applicando strumenti metodologici e approcci del design. I 22 progetti hanno coinvolto nel complesso 147 enti pubblico-privati in tutta la regione e sono stati finanziati con oltre 6 milioni di euro.

Questo approccio ha permesso agli attori coinvolti di affrontare le sfide del territorio attraverso un nuovo punto di vista sistemico e con il supporto di nuove competenze e strumenti ad hoc, tenendo conto delle esigenze emerse dalla comunità e generando nuove prospettive e soluzioni innovative per il lavoro da fare insieme. Wecare3S ha inoltre realizzato un report disponibile online, in cui sono rappresentati scenari e ispirazioni per il futuro delle politiche pubbliche del welfare.

Il report e ogni altra informazione sul percorso realizzato sono consultabili su wecare3sregionepiemonte.org

Strumenti di Service Design e Design for Social Innovation al servizio del progetto ToNite

ToNite è un progetto della Città di Torino finanziato dal programma europeo UIA – Urban Innovative Actions, nato dalla volontà di migliorare la vivibilità delle aree cittadine lungo la Dora in particolare nelle ore serali attraverso la riqualificazione di spazi pubblici e l’attivazione di percorsi di inclusione sociale, offrendo sostegno tecnico ed economico allo sviluppo di nuovi servizi di prossimità.

Approcci e strumenti di Service Design e Design for Social Innovation sono implementati nelle diverse attività di ToNite: per la ricerca etnografica sul territorio, durante la fase di coinvolgimento della comunità locale per l’emersione delle sfide da affrontare, fino al programma di accelerazione e accompagnamento che supporta alcune organizzazioni selezionate nello sviluppo di soluzioni innovative.

Il programma di accelerazione di conoscenza è attualmente in corso e vede coinvolto il team di designer ed esperti di Innovazione Sociale di SocialFare nell’accompagnamento – valutazione dell’impatto, modellizzazione dei servizi e definizione del modello di business – di progetti selezionati e finanziati dalla Città di Torino.

Le iniziative realizzate sul territorio con il progetto TONITE sono raccontate sul sito tonite.eu 

 

*POLIMI DESIS Lab è co-fondatore del network DESIS, associazione internazionale di laboratori di ricerca di eccellenza che studiano e applicano il design come supporto all’innovazione sociale e all’innovazione dei servizi pubblici.

Round per BonusX, JoJolly e Freedome, accelerate da SocialFare

1 milione di euro per BonusX, un nuovo round da 350k€ per JoJolly e un giro d’affari da 1,7M€ per Freedome: crescono le startup che abbiamo accelerato nel 2020

Continua a leggere