Al via la nuova edizione della GrandUP! Impact Mountain School

Ostana, 19 luglio 2022 – Al via la nuova edizione della Impact Mountain School, la scuola residenziale e gratuita per esploratori e/o futuri montanari promossa da Fondazione CRC nell’ambito del progetto GrandUP! IMPACT in collaborazione con SocialFare | Centro per l’Innovazione Sociale.

Da oggi fino a domenica 24 luglio i partecipanti saranno impegnati in 6 giornate di formazione nell’incantevole Ostana (CN) per acquisire e perfezionare conoscenze e competenze per far crescere la propria idea imprenditoriale nelle aree interne: teoria e pratica dell’Innovazione sociale, workshop pratici interattivi per imparare a progettare, testimonianze e casi di successo.

gruppo ragazzi sotto tettoia

 

Ad accompagnarli il team SocialFare insieme ad esperti e professionisti con un programma denso di incontri, stimoli ed occasioni di confronto grazie ad un approccio innovativo e ibrido di strumenti propri dell’Innovazione Sociale, con focus sulle Aree Interne montane. 

Sono 19 i partecipanti di quest’edizione 2022 che lavoreranno allo sviluppo della loro idea progettuale d’impresa. Tutti accomunati da un obiettivo: offrire soluzioni innovative adeguate alle esigenze attuali dell’ecosistema montano, che si trova oggi ad affrontare sfide nuove e complesse, in un’ottica che trasformi i problemi in opportunità.

Alla giornata di apertura hanno partecipato Beatrice Verri, Fondazione Nuto Revelli & Paraloup, Silvia Rovere e Giacomo Lombardo, del Comune di Ostana, e Antonio De Rossi, PoliTo, che ci ha accompagnato a visitare la borgata di Ostana. La Fondazione CRC ha portato i saluti ed inaugurato la School con un intervento di Davide Merlino, consigliere di amministrazione.

Nasce Personae, l’acceleratore welfare di CdP con SocialFare e a|cube

18 luglio 2022 – Nasce Personae, l’acceleratore per startup che sviluppano nuove soluzioni o servizi per il welfare legati alla persona, alla comunità e alle aziende, nato su iniziativa di CDP Venture Capital Sgr, attraverso il Fondo Acceleratori, e realizzato insieme a SocialFare | Centro per l’Innovazione Sociale e a|cube, gli acceleratori leader in Italia nell’accompagnamento di startup e realtà ad elevato impatto sociale e ambientale, che gestiranno operativamente il percorso. Continua a leggere

Change your habits con HubWater: la startup che vuole cambiare le abitudini di consumo dell’acqua

Abbiamo intervistato le startup che in questi mesi hanno preso parte a PLANET FOUNDAMENTALS #1, il programma di accelerazione per far crescere e scalare impact startup. Dal 2016 in 13 edizioni del programma FOUNDAMENTA, il nostro team di esperti ha accelerato 86 startup che hanno raccolto ad oggi 19M€ di funding. Continua a leggere

Il meglio dell’editoria indipendente: Romanzi.it

Abbiamo intervistato le startup che in questi mesi hanno preso parte a PLANET FOUNDAMENTALS #1, il programma di accelerazione per far crescere e scalare impact startup. Dal 2016 in 13 edizioni del programma FOUNDAMENTA, il nostro team di esperti ha accelerato 86 startup che hanno raccolto ad oggi 19M€ di funding. Continua a leggere

L’e-commerce delle librerie indipendenti: Bookdealer

Abbiamo intervistato le startup che in questi mesi hanno preso parte a PLANET FOUNDAMENTALS #1, il programma di accelerazione per far crescere e scalare impact startup. Dal 2016 in 13 edizioni del programma FOUNDAMENTA, il nostro team di esperti ha accelerato 86 startup che hanno raccolto ad oggi 19M€ di funding. Continua a leggere

Visionaria e inclusiva: Wear Me – la startup di moda sostenibile per abbigliamento babywearing

Abbiamo intervistato le startup che in questi mesi hanno preso parte a PLANET FOUNDAMENTALS #1, il programma di accelerazione per far crescere e scalare impact startup. Dal 2016 in 13 edizioni del programma FOUNDAMENTA, il nostro team di esperti ha accelerato 86 startup che hanno raccolto ad oggi 19M€ di funding. Continua a leggere

Re-purposing Places. Spazi di senso | Dare senso agli spazi

Quali rapporti fra spazi e societàNelle nostre città tanti sono gli spazi che devono (ri)trovare un senso, assumere una funzione magari diversa da quella per cui sono nati, sapendosi reinventare in risposta alla domanda di innovazione e servizi da parte di comunità molteplici e diverse.

Ne abbiamo parlato mercoledì 22 giugno 2022 in Rinascimenti Sociali, la sede torinese di SocialFare che è anche luogo di convergenza per la nostra rete di partner, nel corso dell’evento Re-purposing Places. Spazi di senso | Dare senso agli spazi. 

Abbiamo affrontato il tema da prospettive differenti con un panel interdisciplinare moderato dalla nostra AD Laura Orestano. Questi gli interventi:

  • Filippo Barbera, professore di Sociologia Economica, UniTo
    Spazi di futuro: la capacità di aspirare e il noi assente
  • Elena Carmagnani, architetta e co-founder di OrtiAlti
    Spazi alti, spazi altri: esperienze di collective sense-making
  • Matteo Robiglio, architetto, founder di Homers, Presidente Fondazione Impact Housing
    Spazi abbandonati che diventano nuovo abitare
  • Elisa Saggiorato, Responsabile Missione Abitare – Obiettivo Persone, Fondazione Compagnia di San Paolo
    Spazi digitali e spazi fisici: nuove interazioni per l’abitare sociale
  • Antonella Parigi, founder di Torino Città per le Donne
    Quale spazio per le donne nella politica delle città?

Gli spazi urbani dovrebbero recuperare la funzione perduta di luoghi condivisi in cui ciascun individuo trovi possibilità di “mettere in scena”, esprimere e condividere nella sfera pubblica il proprio essere cittadino, parte di una comunità: lo ha spiegato Filippo Barbera, ricordando l’importanza di dare spazio a tutti, valorizzando l’eterogeneità, la differenza che porta valore a scapito della tendenza all’omologazione che invece impoverisce. Questa anche la funzione dell’Innovazione Sociale, che per definizione innova e si nutre di “dissonanze” dando spazio a idee e soggetti anche marginali, a beneficio della collettività.  

Restituire senso alla realtà, ricostruire il significato di qualcosa attraverso una narrazione collettiva: questo è quello che si intende per sense-making, di cui ci ha parlato Elena Carmagnani raccontando una serie di buone prassi avviate in questi anni a Torino in aree urbane che hanno trovato un significato e una funzione nuova grazie a progetti come Beeozanam, Cucine del borgo, Microbosco, Orto WOW, Prima o poi sarai mia.

Anche Matteo Robiglio – founder di Homers, accelerata nel 2019 da SocialFare – ha portato una carrellata di esperienze di successo nel recupero di spazi abbandonati. “Per noi esseri umani è istintivamente immorale lasciare che un luogo creato per fare o produrre qualcosa resti inutilizzato e perda il suo senso” – ha detto Matteo, richiamando anche fatti storici come l’occupazione delle terre incolte a Portella della Ginestra nel 1947 o il movimento dei Diggers, i gruppi che ai tempi della rivoluzione inglese si unirono per lavorare le terre comuni secondo principi comunitari. Homers nasce proprio per restituire senso a edifici cittadini abbandonati, costruendo nuovi modelli di uso degli spazi che mirano a trovare un punto di equilibrio fra la dimensione individuale e quella collettiva, fra l’esigenza di vivere in città e il desiderio di spazi aperti, ecologici e sostenibili.

Parlare di spazi urbani significa anche e necessariamente affrontare il tema del bisogno di spazio per chi non ce l’ha, e quindi delle problematiche abitative. “Dal 2010 abbiamo iniziato a ricevere un numero crescente di richieste di aiuto su questo tema – ha raccontato Elisa Saggiorato, spiegando come questo tipo di domanda abbia portato la Fondazione Compagnia di San Paolo a scegliere di attivarsi con una risposta strutturata. Nasce così la piattaforma https://ioabitosocial.it/ che ha l’obiettivo di supportare chi cerca una soluzione abitativa temporanea di housing sociale, legata a un’esigenza specifica o a un problema contingente. La piattaforma si rivolge a persone in stress abitativo, studenti, professionisti che hanno bisogno di una sistemazione temporanea, anziani, giovani coppie e nel tempo ha favorito anche la creazione di una comunità più solida fra i gestori delle strutture abitative permettendo loro di fare rete per meglio rispondere alle richieste dei cittadini che cercano una sistemazione. 

Ma lo spazio non è soltanto un luogo fisico: è anche spazio d’azione, di espressione, di attenzione e visibilità per interessi, bisogni, istanze differenti in una società. Lo sa bene Antonella Parigi, che ha raccontato come l’associazione TOxD (Torino Città per le Donne) sia nata proprio per creare spazio per parlare di parità di genere, un problema urgente – evidenziato da numeri spietati – che non riguarda solo le donne, bensì l’intera società. Come si può parlare di sviluppo in un paese in cui (almeno) il 50% delle persone non è rappresentato nelle posizioni di leadership e policy making? 400 donne e uomini hanno dato vita nel 2020 all’associazione, con l’intenzione di affrontare il problema iniziando a ragionare sulle città e sul proprio territorio.
Il Consiglio Regionale piemontese è costituito da 51 uomini e soltanto 8 donne: da qui l’idea di promuovere una raccolta firme per cambiare la legge elettorale regionale. Il Piemonte è infatti l’unica regione italiana non a statuto speciale che non prevede la doppia preferenza di genere nell’elezione del Consiglio, nonostante la normativa statale lo impogna già da molti anni. Mancano al momento circa 200 firme per raggiungere l’obiettivo di 8mila. 

L’evento del 22 giugno è stato anche occasione per inaugurare gli spazi recentemente rinnovati di Rinascimenti Sociali, luogo di rete e convergenza per l’Innovazione Sociale che dal 2015 trova casa nel centro storico di Torino, in una posizione strategica a due passi da piazza Vittorio Veneto, facilmente accessibile anche da fuori città. La location di 2.000 metri quadrati ospita uffici, luoghi di lavoro condiviso e attività come workshop ed eventi, coinvolgendo un network di oltre 50 partner locali, nazionali e internazionali, agendo da connettore, luogo del sapere e stimolo per la nascita di collaborazioni ibride orientate a generare impatto sociale positivo per la collettività.
Rinascimenti Sociali è inoltre la sede di riferimento dei programmi di accelerazione di impresa e conoscenza di SocialFare, che nel loro complesso hanno coinvolto ad oggi 86 startup, 500 team/organizzazioni e 32mila beneficiari.

 

ItaliaEducante: 4 anni sui territori per contrastare la dispersione scolastica

Accoglienza, accompagnamento, autonomia e ambiente. Il modello valoriale murialdino delle 4A ha guidato e ispirato la realizzazione di ItaliaEducante, il progetto messo a punto dalla Congregazione dei Giuseppini del Murialdo selezionato da Con I Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che volge alla conclusione nell’estate 2022 dopo 4 anni di attività e più di 20.000 ragazzi coinvolti.

Come contrastare la dispersione scolastica e la povertà educativa? E come avvicinare i ragazzi al mondo della scuola? Per rispondere a queste sfide il progetto ItaliaEducante ha coinvolto in 7 regioni (Campania, Emilia-Romagna, Piemonte, Puglia, Veneto, Trentino Alto Adige, Calabria) oltre 2.000 insegnanti ed educatori che hanno lavorato in squadra per un intervento educativo e di inclusione sociale innovativo nei contesti scolastici dei vari territori in cui opera la Congregazione dei Giuseppini. 

Il 16 giugno ci siamo incontrati a Treviso per l’evento di chiusura dal titolo “Riflessioni, risultati e testimonianze dopo 4 anni di progetto”, un momento di restituzione e condivisione per i tanti educatori, scuole e cooperative – per un totale di 160 partner coinvolti – che hanno preso parte al progetto. 

“Viviamo in un territorio che offre poco ai ragazzi – racconta fr. Stefano Caria, Presidente della Cooperativa Idea, per ItaliaEducante Calabria – e loro hanno trovato in questo progetto, e nelle persone che ci hanno lavorato, un punto di riferimento che non hanno mai avuto. Sono i ragazzi stessi che adesso ci invitano a proseguire. Da loro abbiamo imparato tanto e con loro andremo avanti”.

“A Napoli siamo stati a contatto con realtà molto difficili. Abbiamo capito che dovevamo innanzitutto ripartire dai bisogni effettivi dei ragazzi”, così è intervenuta Emanuela Monaco, coordinatrice di ItaliaEducante Campania.

Partire quindi dalla cornice progettuale, che sulla carta era “perfetta” quattro anni fa, e “sporcarla” per adattarla alle esigenze territoriali. Anthea Vigni, Social Economist di SocialFare (che, come partner di ItaliaEducante, ha curato il coordinamento nazionale e il monitoraggio del progetto), fa il punto: “Come SocialFare, ogni anno abbiamo presentato le linee guida alle regioni e un vademecum con le indicazioni su come strutturare le attività secondo le 4A. Ma è stato grazie alla grande disponibilità e collaborazione di tutti i coordinatori che, nonostante tutte le difficoltà del contesto, siamo riusciti a portare a termine questo progetto con successo”. 

Questo immenso cantiere di sviluppo educativo – così l’ha definito Marco Rossi-Doria,  Presidente di Con I Bambini – è stato inoltre capace di reggere la prova di riadattarsi alle condizioni imprevedibili che la pandemia Covid-19 ha richiesto. Vigni conferma: “Gli hub educativi sono stati fondamentali perché, in questi due anni in cui le scuole hanno dovuto chiudere le loro porte agli educatori esterni, hanno permesso di svolgere preziose attività extrascolastiche e dare sostegno e continuità ai ragazzi”.

Il progetto ha evidenziato buone pratiche efficaci e replicabili. “Dopo tanti anni di disinteresse per il welfare, stanno arrivando finalmente nuovi fondi. Dobbiamo essere resilienti e saper tradurre queste buone pratiche in strumenti educativi e allinearli ai fondi, per poter dare continuità a questo progetto”: si esprime così Rossi-Doria sul futuro.

“Già dall’inizio del progetto abbiamo cercato di strutturare le attività affinché potessero essere scalabili” dichiara Enrico Dessy, Project Manager di ItaliaEducante. “I territori possono adesso partecipare a nuovi bandi e mettersi insieme per affrontare nuove sfide. I giovani sono stati al centro del progetto e grazie ad un approccio che definiamo open-schooling siamo riusciti a costruire reti di comunità educanti con un patrimonio di rapporti tra scuole ed enti a livello locale che non deve essere sprecato”.

Legami di fiducia che si sono creati e sperimentati in questi quattro anni, trovando un supporto che spesso manca sui territori. Maria Del Vecchio, educatrice di ItaliaEducante per la Puglia chiarisce: “Chi agisce qui spesso agisce da solo. Invece con ItaliaEducante ci siamo potuti sedere ad un tavolo e immaginare come fare educazione insieme sul nostro territorio”

Cosa resta di questo progetto? Il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa ha disposizione due anni per valutarne l’impatto. Gabriele Tomei, direttore scientifico Centro di Ricerca VOIS (Università di Pisa) fa una premessa: “Quando si parla di valutazione d’impatto sociale, ci si aspetta un’ispezione che verifichi che le cose che stiamo facendo corrispondano a quello che si era progettato all’inizio. Ma come potremmo esprimere questo giudizio proprio adesso, dopo la pandemia?”.  La valutazione deve essere qualcos’altro quindi: una riflessione, innanzitutto. “La prima evidenza è che, nonostante la tragedia della pandemia, un filo è stato tessuto e le attività sono state realizzate. Abbiamo già somministrato ai ragazzi 3 questionari distintiin diversi momenti per un totale di 1600 risposte. Questo ci permetterà di confrontare i risultati per vedere se ci sono differenze tra chi ha partecipato al progetto e i coetanei che invece non sono stati coinvolti. Nei prossimi due anni raccoglieremo ulteriori evidenze per poter offrire uno sguardo più “robusto” su quello che si è riuscito a realizzare, perché possa servire per nuove progettazioni”.

 

Aumento di capitale per SocialFare e SocialFare Seed

Torino, maggio 2022 3,5 milioni di euro per supportare le startup a impatto sociale: SocialFare Seed, il veicolo di investimento di SocialFare | Centro per l’Innovazione Sociale, ha recentemente ricevuto un’iniezione di capitale dai suoi soci (Gruppo Finde S.p.A., Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo). L’operazione segue di pochi mesi la ricapitalizzazione anche di SocialFare impresa sociale per lo sviluppo delle sue attività a supporto dell’ecosistema dell’Innovazione Sociale a Torino e in tutta Italia.

» Leggi la notizia su La Stampa / TuttoSoldi

Imprese e startup a forte impatto sociale avranno ora a disposizione più risorse, non solo economiche, grazie all’aumento di capitale ad opera dei suoi partner fondatori che porterà a 3,5 milioni di euro SocialFare Seed, fondo di impact investing e veicolo di SocialFare, il primo Centro per l’Innovazione Sociale in Italia e acceleratore di startup certificato dal Mise.

SocialFare Seed, fondata a Torino nel 2017 e costituita da Fondazione Compagnia di San Paolo, Finde S.p.A. e Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, è il primo seed fund italiano, un esempio unico e particolarmente innovativo in grado di investire fino a 500 mila euro all’anno nelle imprese e startup a impatto sociale selezionate tramite i programmi di accelerazione Foundamenta di SocialFare (fino a 100 mila euro in cash per ciascuna a partire dall’inizio del programma) e supportate da un ampio network di contatti, sinergie e opportunità nazionali e internazionali. Dalla sua nascita SocialFare Seed ha già investito 1,5 milioni di euro in 20 startup. Le edizioni del programma Foundamenta realizzate dal 2016 al 2022 sono 13, per un totale di 86 startup accelerate che nel loro complesso hanno raccolto ad oggi un totale di oltre 19 milioni di euro grazie alla rete di impact investor di SocialFare. 

L’aumento di capitale per SocialFare Seed segue di pochi mesi la ricapitalizzazione anche di SocialFare | Centro per l’Innovazione Sociale, di 1 milione di euro da parte dei soci Finde S.p.A. e Fondazione Compagnia di San Paolo, e rientra in un’operazione più ampia di boost di tutto l’ecosistema SocialFare, che si concretizza in un piano di sviluppo su più asset, tra cui: il rafforzamento del team, che passerà da 12 a 20 risorse, di cui l’80% di genere femminile, con l’introduzione di nuovi profili professionali come il Deputy Operation Officer e il Deputy Business Officer, oltre agli esperti in impact design e innovazione sociale e agli account con formazione ed esperienza in area business, finanza, comunicazione; la ristrutturazione della sede, in corso in queste settimane per riqualificare e valorizzare gli spazi di “Rinascimenti Sociali” in via Maria Vittoria 38 a Torino che ospitano gli eventi e le iniziative di SocialFare e altre realtà dell’ecosistema dell’innovazione sociale torinese; espansione del business e del network, rappresentato anche dal recente ingresso nel network globale EBN European Business and Innovation Centre Network, e dalla partecipazione – frutto di una selezione ad opera dell’European Innovation Council and SMEs Executive Agency (EISMEA) – alla SME Assembly 2022 che si terrà a Praga a fine novembre, il più importante e significativo evento annuale rivolto alle Piccole e Medie Imprese europee che registra ogni anno oltre 500 partecipanti in presenza e molti altri online. 

» Leggi la notizia su La Stampa / TuttoSoldi

Costituire capitali collettivi per offrire uguali opportunità: ecco la nuova sfida della finanza

Silvio Cuneo, Presidente di SocialFare | Centro per l’Innovazione Sociale, ha scelto dal 2020 di dedicarsi al mondo del Terzo Settore e dell’impact finance, mettendo a servizio del non profit l’esperienza acquisita in quasi 30 anni di carriera nel risk management in ambito bancario. 

In questa chiacchierata fra lui e Laura Orestano, AD di SocialFare, condividiamo riflessioni e idee sul ruolo innovativo e determinante che la finanza può e deve avere nel prossimo futuro per costruire una società più sostenibile, a beneficio di tutta la collettività.  Continua a leggere